mike manley john elkann

ELKANN ABBAIA MA NON MORDE SULLE FUSIONI - IL PRESIDENTE DI FCA HA AVUTO CONTATTI CON PEUGEOT MA HA RESPINTO LE AVANCES. PER IL ''FINANCIAL TIMES'' CI SONO ANCHE LE SUD COREANE E CINESI PER EVENTUALI OPERAZIONI, CHE DILUIREBBERO GLI AGNELLI - PSA HA APPENA MANGIATO OPEL, E QUINDI HA OFFERTO SOLO AZIONI A ELKANN. CHE INVECE VUOLE CASH, O UNA FUSIONE IN CUI FCA SIA DOMINANTE

 

FCA: PER FT ELKANN PUNTA SU FUSIONI PER DIVERSIFICARE

mike manley john elkann

 (ANSA) - John Elkann, il presidente di Fca, ha avuto contatti con Peugeot ma anche con case automobilistiche sud coreane e cinesi per aiutare a diluire l'esposizione della famiglia Agnelli in Fiat Chrysler. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali la spinta di Elkann verso fusioni per Fca arriva a meno di un anno di distanza dalla scomparsa di Sergio Marchionne e segue il rallentamento del mercato automobilistico cinese. Le indiscrezioni del Financial Times sono sulla stessa linea di quelle circolate nelle ultime settimane su vari quotidiani, dal Wall Street Journal a Les Echos.

 

 

WSJ: PEUGEOT HA CONTATTATO FCA PER NOZZE MA HA RICEVUTO UN «NO»

Da www.ilsole24ore.com

 

Il Gruppo francese Psa (Peugeot, Citroen e Opel) in questi primi mesi del 2019 ha cercato di approcciare Fca in merito a una possibile combinazione dei due gruppi automobilistici. Lo indica la Dow Jones citando fonti vicine al dossier, aggiungendo che Fca ha respinto la possibilità. Fiat Chrysler Automobiles si è detta aperta a una possibile alleanza o partneship ma la famiglia Agnelli (che controlla, tramite Exor, Fca) avrebbe opposto la sua resistenza a qualsiasi accordo che includesse accettare una partecipazione in Psa per chiudere la transazione, hanno aggiunto le stesse fonti.

mike manley john elkann

 

Alla luce del fatto che Psa sta ancora metabolizzando l'acquisizione degli asset europei di General Motors, in qualsiasi operazione straordinaria, il gruppo francese dovrebbe usare in gran parte una contropartita in azioni. Per l'agenzia, i vertici delle due case automobilistiche non stanno più trattando l'argomento, con un portavoce di Peugeot che ha ricordato che le due società hanno una alleanza nei veicoli commerciali e che quindi parlano sempre di collaborazioni. Nessun commento è arrivato da Fca o da Exor.

 

Lo scenario di un’alleanza tra Fca e Psa posizionerebbe l’inedito gruppo a guadagnare la quarta posizione a livello mondiale dopo Volkswagen, Toyota e Renault Nissan Alliance. Nel 2018 Fca ha chiuso con 4.840.664 veicoli, contro i 4.125.683 di Psa. In totale gli 8.966.347 li posizionerebbero sopra a General Motors ferma a 8.786.987. Nel lontano 2012 Sergio Marchionne aveva annunciato un obiettivo futuro di 8/10 milioni di veicoli all’anno, cifra necessaria per la sopravvivenza dei grandi gruppi.

 

Peugeot

In un’intervista al quotidiano Les Echos, Robert Peugeot ha aperto alla possibilità di nuove operazioni straordinarie da parte di Psa. «Abbiamo sostenuto il progetto Opel sin dall’inizio. Se un’altra occasione si presenterà, non freneremo. E Carlo Tavares (il ceo di Peugeot, ndr) lo sa», ha dichiarato al giornale economico. Sull'ipotesi di un’aggregazione con Fca, Peugeot ha detto: «Con loro, come con altri, i pianeti potrebbero allinearsi», alludendo a una prospettiva favorevole. Anche se ha precisato che «niente al momento è sul tavolo».

 

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?