fisco zamparini

EVASORI NEL PALLONE - DEVE PIU’ SOLDI AL FISCO ZAMPARINI DI MARADONA ED APPLE MESSI INSIEME – L’AGENZIA DELLE ENTRATE VUOLE 99 MILIONI DAL PATRON DEL PALERMO – L’EQUITALIA SICILIANA GLI PIGNORA 200 MILA EURO DELLA FIGC DESTINATI ALLA SOCIETA’ DI CALCIO

 

Carlo Festa e Fabio Pavesi per il Sole 24 Ore

 

ZAMPARINIZAMPARINI

È più del doppio di quanto chiesto per anni dal Fisco italiano a Diego Armando Maradona e poco meno di un terzo di quanto transato di recente dall’Erario con la Apple. Ma lui non è né il Pibe de Oro né tantomeno il gigante plurimiliardario dell'hi tech mondiale. Più prosaicamente lui è Maurizio Zamparini classe 1941 da Palmanova, noto al grande pubblico per essere il patron del Palermo Calcio.

 

Zamparini nel suo piccolo vanta un primato. Deve al Fisco italiano, secondo quanto appurato da Il Sole24ore la bellezza di 99 milioni di euro. Secondo l’agenzia delle Entrate la posizione debitoria mai sanata con l’Erario ammonta a 54 milioni di imposte non pagate cui si sommano 45 milioni tra sanzioni e interessi.

DIEGO ARMANDO MARADONADIEGO ARMANDO MARADONA

 

Sanzioni e interessi lievitati nell'arco di 11 anni ,tanto è il periodo (dal 2002 al 2013) del lungo braccio di ferro sulle tasse tra il vulcanico imprenditore friulano da decenni di stanza a Vergiate nella brughiera varesina e lo Stato. Posizione che sarebbe lievitata ulteriormente negli ultimi anni e che secondo lo stesso presidente del Palermo oggi viaggia sui 130 milioni di euro.

 

Si comprende ora bene perché il sulfureo imprenditore, che ha fatto fortuna negli anni del boom economico con i centri commerciali, i Mercatone Zeta, poi ceduti alla francese Conforama nel 2002 e che gli hanno consentito di incassare una mega-plusvalenza di 400 milioni di euro, il retroterra dell’ acerrima campagna che Zamparini ha messo in atto negli ultimi anni con il movimento politico “Per la gente” con cui si scagliava contro la vessazione di Equitalia. Dietro c’era la sostanza di un contenzioso da 99 milioni con lo stesso braccio operativo dell’Erario.

 

Contattato da Il Sole24Ore, Zamparini rigetta ogni addebito. Parla di accanimento del tutto destituito da ogni fondamento. Cita il caso per lui eclatante del centro commerciale di Palermo, Conca d'Oro, e di un giro di fatture infragruppo tra due sue società (Gasda e Malu) che l’Agenzia delle Entrate ritiene false e che per Zamparini non lo sono affatto. Sta di fatto che di recente Riscossione Sicilia ha pignorato un credito di 200mila euro del Palermo Calcio verso la Figc.

PROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA APPLEPROTESTE PER LE POCHE TASSE PAGATE DA APPLE

 

«Abbiamo avviato il pignoramento presso terzi considerando che la Federazione trasferisce somme al Palermo calcio, perché sui conti della società calcistica abbiamo trovato solo 2 mila euro» ha dichiarato il presidente di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo. L'ira di Zamparini è finita in una lettera aperta in cui sostiene che quel debito era vecchio di 24 anni e pertinente alla gestione Sensi.

 

Il Palermo Calcio è un'altra grana per il Presidente Zamparini. Non solo in cassa c'erano solo 2mila euro, ma la società rischia di tornare in serie B con quel che comporterà in termini di minori incassi dai diritti Tv. Zamparini come persona fisica ha iniettato nelle casse del club, da quando lo presiede, oltre 73 milioni. Lo vuole vendere, ma per evitare di subire perdite deve trovare un compratore che valuti quella cifra il club.

 

ZAMPARINIZAMPARINI

Difficile trovare qualcuno disposto a fare follie per un club che ha perso 50 milioni negli ultimi 5 anni; ha debiti per 120 milioni e ricavi a 90 milioni.Negli ultimi mesi si sono rincorse indiscrezioni su possibili compratori degli Emirati arabi, cinesi, e, infine, americani per il club rosa-nero.

 

Nello scorso novembre, secondo alcuni organi di stampa, la moglie e il figlio di Zamparini sarebbero andati a cena a Dubai con alcuni emissari dei cinesi interessati all'affare. Ma la trattativa si sarebbe poi fermata e al momento, malgrado l'ingresso sulla scena di un gruppo statunitense non meglio identificato, non ci sarebbe nulla di concreto all'orizzonte sul fronte della vendita del Palermo.

 

PALERMO CALCIOPALERMO CALCIO

Ma i guai per Zamparini non finiscono qui. Su di lui pende un decreto ingiuntivo per 9,5 milioni a favore di Atradius per l'escussione di una garanzia fidejussoria. E di garanzie e fidejussioni è pieno l'universo societario del gruppo Zamparini. La sua capogruppo la Gasda Spa (dall'acronimo dei suoi figli) che controlla il piccolo impero dell'imprenditore friulano su un attivo di 220 milioni ha garanzie per quasi 190 milioni di cui 85 milioni di sole fidejussioni.

 

Le fonti finanziarie vengono da Zamparini e i suoi figli che hanno 129 milioni di finanziamento soci. Ma il vero problema per il gruppo è la liquidità che si è prosciugata (Zamparini dice sparita nel tempo): gli affitti dei centri commerciali si erodono e l'attivo è immobilizzato. Per lavorare serve liquidità e Zamparini che ha un credito incagliato per oltre 50 milioni con la Popolare di Vicenza e un'esposizione bancaria che supera i 230 milioni cerca soci. Ha bisogno di finanziatori. Sul suo tavolo c'è il dossier del suo gruppo. Centri commerciali, masserie, poli turistici, terreni agricoli. Asset cui contrapporre nuove linee di credito.

 

FIGC logoFIGC logo

Sta sondando il terreno, dice lui, con Jp Morgan e Banca Imi. Tuttavia, secondo indiscrezioni finanziarie, non ci sarebbe alcuna conferma di contatti continuativi con la banca statunitense, mentre la banca milanese non sarebbe coinvolta in nessun modo e non avrebbe alcun incarico sulla vicenda di riassetto del gruppo. Anzi, secondo i rumors, proprio Intesa Sanpaolo avrebbe un portafoglio di crediti incagliati nei confronti dell'imprenditore friulano e starebbe cercando di recuperarli. Zamparini starebbe inoltre cercando di cedere i propri centri commerciali del Sud Italia.

 

Nelle scorse settimane avrebbe avuto contatti con un broker internazionale con l'obiettivo di arrivare a una dismissione di queste attività, in aggiunta alla possibile vendita del Palermo. Chissà se troverà chi è disposto a dargli nuova linfa. Finchè c'è la Spada di Damocle del contenzioso fiscale difficile.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO