LA FAMIGLIA FERRARI “NON VENDERÀ” LA SUA QUOTA (10%) - IL PECCATO PAGA TRA I MANAGER: I PIÙ RICCHI SONO DIRIGENTI DI AZIENDE DI TABACCO, ALCOLICI E SCOMMESSE - MICHELI RACCOGLIE 190 MLN AL NASDAQ

La Intercept di Francesco Micheli ora vale il doppio del Montepaschi - La Rolls-Royce si butta sul Suv: 700mila euro - Preziosi compra Bimbo Store e cerca la fusione con Prenatal - Serravalle di lacrime: terza svalutazione - La guerra dei buoni pasto...

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1. PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore”

 

tangenziale serravalle tangenziale serravalle

SERRAVALLE, TERZA SVALUTAZIONE DELLA QUOTA DI CONTROLLO

Terza svalutazione consecutiva per la quota di controllo nella Milano Serravalle detenuta da Asam, la holding passata recentemente dalla Provincia di Milano sotto il cappello della Regione Lombardia. Il bilancio 2013, approvato con notevole ritardo (il mese scorso) e consultato da Radiocor, rivela infatti che il 52,9% dell'autostrada è stato rettificato di altri 84 milioni, a 3,12 euro per azione.

 

Numeri alla mano, il valore della partecipazione, che comprende anche il famoso 15% rilevato dal gruppo Gavio nel 2005 (pagato al tempo 8,83 euro per azione dalla Provincia guidata da Filippo Penati), è passato dai 7,24 euro del 2011 ai 3,12 euro di fine 2013, per una svalutazione complessiva che sfiora i 400 milioni. Del resto, tra il calo del traffico e della redditività, gli svariati tentativi di vendita e quotazione andati a vuoto e le forti incertezze della controllata Pedemontana, le prospettive di Serravalle sono sempre più grigie. E a pagare il conto è Asam, che nel 2013 ha registrato una perdita di 95 milioni, superiore a un terzo del capitale sociale. (Ch.C.)

Autostrada Serravalle Autostrada Serravalle

 

PREZIOSI COMPRA BIMBO STORE E ORA CERCA LA FUSIONE CON PRENATAL

Viene posta la prima pietra per la creazione del maggior polo italiano del giocattolo e dei prodotti per l’infanzia, quello che dovrà nascere dall’unione di Toys Center (controllata di Giochi Preziosi) e di Prenatal. Ieri è infatti stato firmato l’acquisto da parte di Giochi Preziosi del gruppo Bimbo Store. A vendere il fondo Quadrivio guidato da Walter Ricciotti. In questo modo Toys Center unirà i suoi 130 negozi in Italia ai 20 punti vendita Bimbo?Store.

 

ENRICO PREZIOSI ENRICO PREZIOSI

Il passaggio successivo sarà la creazione della newco dove confluiranno i 250 negozi Prenatal (170 in Italia e 80 all’estero). L’obiettivo è raggiungere il traguardo dei 550 punti vendita complessivi per le tre realtà, ai quali si potrebbero unire anche i 150 negozi posseduti in Francia da Giochi Preziosi tramite King Jouet. A trattare per arrivare a questo traguardo, dopo aver firmato un preliminare a novembre, sono la famiglia Catelli, azionista del gruppo Artsana, ed Enrico Preziosi, che starebbe anche lavorando per rientrare sui prestiti contratti con le banche dal suo gruppo. (C.Fe.)

 

JAPAN POST AI VERTICI DEL SETTORE CON LO SHOPPING IN AUSTRALIA

GIOCHI PREZIOSI GIOCHI PREZIOSI

Un nuovo concorrente globale ai grandi gruppi della logistica si sta per materializzare. Japan Post ha raggiunto l’accordo per effettuare la sua più grande acquisizione all’estero che lo farà entrare nei “top five” del comparto. Il colosso giapponese infatti spenderà quasi 5,1 miliardi di dollari per rilevare l’australiana Toll Holdings, che diventerà anche il braccio per nuove acquisizioni internazionali.

 

In preparazione di una più netta separazione delle attività postali, bancarie e assicurative attraverso Ipo previste entro la fine dell’anno, Japan Post sta anche cercando di rendersi più attraente agli occhi degli investitori e per questo ha offerto un premio di ben il 49 per cento. Anche società private nipponiche investono nella stessa direzione: Kintetsu World Express, grazie a un’operazi0ne da quasi 1,2 miliardi di dollari, acquisirà il ramo di servizi logistici della Neptune Oriental Lines di Singapore. (S.Car.)

 

 

2. SUSSURRI E GRIDA

Da “il Corriere della Sera”

 

LA INTERCEPT DI MICHELI RACCOGLIE 190 MILIONI AL NASDAQ

FRANCESCO MICHELI FRANCESCO MICHELI

( c.tur. ) L’incasso netto, dopo le fee pagate al consorzio di garanzia, è stato di 191 milioni di dollari. Ossia il maggiore collocamento in ops (offerta di sottoscrizione) mai fatto negli Usa da una società riferibile a una compagine italiana. È quanto ha raccolto la Intercept, società biotech posseduta al 28,6% dalla Genextra di Francesco Micheli. I bookrunner dell’emissione capitanati da Citi, Rbc capital market e Deutsche bank hanno infatti collocato tutte le azioni offerte più la greenshoe al prezzo unitario di 176 dollari, con uno sconto sul prezzo segnato al Nasdaq prima dell’operazione.

 

Hanno arrotondato la propria quota i fondi Fidelity, ora al 15%, e Charmignac gestion arrivata al 6,7% del capitale. Nelle prime due sedute dopo la chiusura dell’offerta, il titolo Intercept è salito ancora per una capitalizzazione di 5 miliardi. Quasi due volte il Montepaschi. E con piena soddisfazione dei soci Genextra, il fondatore Micheli in testa (ha il 55%) e a ruota Intesa Sanpaolo. La Intercept, quotata al Nasdaq nell’ottobre 2012 al prezzo in ipo di 15 dollari per azione, ha in fase clinica lo sviluppo di una molecola per combattere l’epatite cronica.

 

CONSIP CONSIP

BUONI PASTO, IL CONFLITTO DI FIPE

( f. sav. ) Il cortocircuito nel settore dei buoni pasto, stavolta, lo mette nero su bianco il Tar del Lazio. In una recente ordinanza ha rigettato il ricorso presentato da Fipe ( nella foto il presidente Lino Stoppani ), la federazione degli esercenti aderente a Confcommercio, sui criteri di aggiudicazione del bando (in corso) Consip per l’erogazione dei buoni mensa nella pubblica amministrazione (valore un miliardo di euro). Tra le motivazioni addotte dai giudici amministrativi un’affermazione che sa di accusa sul meccanismo di rappresentanza di tutta la filiera.

 

Perché la federazione di Confcommercio rappresenta sia i ristoratori, sia Anseb, l’associazione delle società emettitrici di buoni pasto, cioè le naturale controparti. Così potrebbe apparire che le motivazioni addotte da Fipe secondo la quale i criteri del bando pregiudicherebbero i «margini» dei ristoratori, sembrano pretestuose per tutelare gli emettitori che ora non gestiscono l’appalto.

 

LA ROLLS-ROYCE SI CONVERTE AL SUV

(f. sav.) Luce verde da Rolls-Royce Motor Cars, e dal Gruppo Bmw che controlla il celebre marchio di auto di lusso dal 2003, per la realizzazione di un inedito suv con la statuetta dello Spirito dell’Estasi sul cofano. Con una lettera firmata dal presidente Peter Schwarzenbauer e dal Ceo Torsten Mueller-Oetvoes, la Casa di Goodwood conferma di «star lavorando al progetto di una Rolls-Royce assolutamente nuova dalla presenza, eleganza e disegno eccezionali».

 

rolls royce 7 rolls royce 7

Senza rivelare alcun dettaglio sul nuovo suv una nota del gruppo afferma che si tratterà di «una vettura che offra il lusso di una Rolls-Royce in un veicolo in grado di attraversare qualsiasi terreno e che soddisfi le aspettative dello stile di vita moderno e in continuo movimento dei nostri clienti». Ricordando che attualmente «Rolls-Royce è entrata in una nuova fase di estrema creatività in questo lungo tragitto di 111 anni di storia della nostra Casa automobilistica», Schwarzenbauer e Mueller-Oetvoes ribadiscono nella loro lettera aperta che il nuovo modello sarà «una Rolls-Royce che incarni uno spirito pionieristico».

 

 

3. PIERO FERRARI: «NON VENDO LA MIA QUOTA»

piero ferrari sergio marchionne piero ferrari sergio marchionne

Da “il Giornale” - «Non ho mai venduto e non ho intenzione di vendere». Così il vicepresidente della Casa di Maranello, Piero Ferrari risponde ai cronisti che gli chiedono se abbia intenzione di vendere le sue quote dell'azienda, di cui detiene come famiglia circa il 10%. L'occasione è l'inaugurazione della mostra che propone, al Museo Enzo Ferrari (Mef) di Modena, un accostamento «avvincente e appassionante» tra la figura del mitico Drake e il grande tenore Luciano Pavarotti.

 

Quanto all' ipotesi di quotazione in Borsa del Cavallino, il figlio del fondatore Enzo Ferrari e vice di Sergio Marchionne non si sbilancia. «Non sono io che posso rispondere -replica ai cronisti- ci sono lavori in corso, stanno lavorando». Secondo i piani della controllante Fiat Chrysler (Fca), Ferrari collocherà in borsa il 10% del capitale e verrà scorporata, conferendo azioni a ogni socio Fca. La quotazione era prevista inizialmente per il primo semestre di quest'anno, ma qualche giorno fa l'ad di Fca, Marchionne, l'ha rinviata.

 

4. BACCO & TABACCO

SERATE ALCOLICHE SERATE ALCOLICHE

Da “il Giornale” - Il peccato paga, almeno fra i dirigenti. Le buste paga degli amministratori delegati - ma anche dei manager - di aziende del tabacco, degli alcolici e delle scommesse sono le più ricche: in media 331mila dollari in più - secondo una ricerca della Cass Business School, che opera nella City londinese - proprio per compensare la stigmatizzazione sociale legata alla vendita di prodotti considerati pericolosi dall'opinione pubblica. Non è solo questione d'immagine: per i dirigenti «peccaminosi», significa anche meno inviti ad entrare- ben remunerati - nei consigli d'amministrazione di altre società.

 

 

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