fatturazione elettronica

FATTURA, CHE IATTURA! - IL GARANTE DELLA PRIVACY BOCCIA LA FATTURA ELETTRONICA CHE DEBUTTERA’ DAL PRIMO GENNAIO: CI SONO TROPPE FALLE, VA RIPENSATA “CON URGENZA” - COMPORTEREBBE UN TRATTAMENTO SISTEMATICO DI DATI PERSONALI SU LARGA SCALA SPROPORZIONATO RISPETTO ALL’OBIETTIVO  

Antonello Cherchi per https://www.ilsole24ore.com

 

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Così come è non va. La fattura elettronica, che si prepara a debuttare dal primo gennaio prossimo anche nei rapporti tra fornitori e tra questi e i consumatori , per il Garante della privacy presenta diversi punti di forte criticità, che possono mettere a repentaglio i diritti e le libertà degli interessati. Per questo, secondo l’Autorità guidata da Antonello Soro, va ripensata «con urgenza» per adeguarla al nuovo sistema normativo sulla protezione dei dati personali introdotto dal Gdpr, il regolamento europeo che ha debuttato il 25 maggio scorso.

 

Trattamento dei dati sproporzionato

Pur non essendo stato investito istituzionalmente della questione, ma dopo esser stato sollecitato da alcuni reclami ed esercitando per la prima volta il potere correttivo di avvertimento che gli riconoscono le nuove regole europee, il Garante ha preso carta e penna e scritto all’Agenzia delle entrate e, per conoscenza, alla Presidenza del consiglio e al ministero dell’Economia.

Antonello Soro

 

Le osservazioni contenute nel provvedimento dell’Authority non lasciano adito a dubbi: la e-fattura comporta un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo a ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito.

 

Le principali criticità

Il sistema della fattura elettronica presenta più falle: la massiccia archiviazione delle fatture - con il relativo contenuto, che contiene anche informazioni di dettagli sulle abitudini dei contribuenti - da parte delle Entrate anche per fini di controllo; la scelta del Fisco di mettere a disposizione sul proprio portale tutte le fatture in formato digitale, senza che ciò sia preceduto da una preventiva richiesta agli interessati. Novità che riguarderebbe anche quanti sceglierebbero di continuare a ricevere copia della fattura dal fornitore e, dunque, non avrebbero bisogno di consultare il portale.

 

La massa di dati

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Pure lo Sdi - il sistema di interscambio delle Entrate su cui viaggeranno le fatture elettroniche - presenta limiti di affidabilità: i documenti digitali, infatti, non sono cifrati. Altro problema è legato al ruolo svolto dagli intermediari, cioè coloro che possono raccogliere le e-fatture e poi trasmetterle al Fisco. Si pensi ai dottori commercialisti o alle società di servizi dedicate: costoro si troveranno a raccogliere una gran quantità di dati, con un aumento dei rischi di uso improprio possibile attraverso il raffronto e l’elaborazione delle informazioni contenute nelle fatture.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...