FIAT RINVIA DI NUOVO LA PUNTO. MENO VEICOLI E FORSE PRODOTTI IN POLONIA (PROTESTE A POMIGLIANO) - MILANO +0,2%, SPREAD 277

1 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 277 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread Btp-Bund chiude a 277 punti base, in calo dai 280 di ieri, e il rendimento del Btp a 10 anni al 4,28%. Il differenziale tra i titoli spagnoli e tedeschi termina a 306 punti base con il tasso dei Bonos al 4,58%.

2 - BORSA: MERCATO ATTENDE LA FED PROSSIMA SETTIMANA, +0,23% FTSE MIB
Radiocor - La settimana si chiude ancora all'insegna della volatilita' per l'azionario europeo, con i mercati che guardano con preoccupazione al le possibili future mosse della Fed, che si riunira' la prossima settimana, e in una seduta di dati americani macroeconomici misti. Inoltre il Fmi ha abbassato le stime sull'economia Usa e ha detto che sul fronte fiscale la riduzione del deficit nel 2013 e' stata eccessivamente rapida e mal congegnata.

Dopo aver oscillato per buona parte della giornata, gli indici milanesi sono riusciti a chiudere in territorio positivo, con il Ftse Mib a +0,23% e il Ftse All Share a +0,33%. Balzo della Popolare Milano che ha chiuso in progresso del 4,68%, seguita da FonSai (+3,24%) e Pirelli (+3,34%). In coda al listino A2a (-2,44%) all'indomani dell'assemblea e in vista di un possibile cambio di governance.

In forte calo Rcs (-6,32%) dopo il balzo della vigilia e dopo l'approvazione dei termini dell'aumento di capitale che partira' lunedi'. Euro poco mosso contro il dollaro a 1,335 e debole contro yen a 126,415. Il dollaro/yen e' a 94,75. Netto rialzo per il petrolio, con il Wti in sali ta dell'1,10% a 97,75 dollari al barile.

3 - FMI: LAGARDE, IN USA ANCORA STRADA DA FARE PRIMA DI TORNARE A PIENO REGIME ECONOMIA
Radiocor - Sebbene la ripresa negli Stati Uniti sia evidente, con un netto rafforzamento del comparto immobiliare, 'l'econom ia ha ancora tanta strada da fare prima di tornare a pieno regime' con una disoccupazione 'ancora troppo alta'. Lo ha detto Christine Lagarde, il numero uno del Fondo monetario internazionale nel corso della conferenza stampa a commento del documento in cui le stime sulla crescita economica degli Stati Uniti sono state tagliate per il 2014 a un +2,7% da un +3%.

4 - FIAT: 180MILA UNITA' I VOLUMI PREVISTI PER LA NUOVA PUNTO (FONTI)
Radiocor - Per la nuova Fiat Punto, attesa nel 2015, i volumi potrebbero essere molto piu' bassi di quelli del modello precedente. Per ora e' solo un'ipotesi, ma si parla di 180mila unita' all'anno quando la produzione della Punto, in passato, si collocava a oltre 360mila unita' con vendite che nel 2006 hanno raggiunto oltre 400mila pezzi.

Parlando a 'Radiocor' fonti del settore rilevano che la cifra di 180mila unita', che emerge in un documento inviato da Fiat ai fornitori, 'non regge economicamente in quanto il gruppo non puo' chiedere per il nuovo modello, anche se intende posizionarlo piu' in alto e renderlo piu' attraente della vecchia Punto, una cifra che nessuno sarebbe disposto a spendere'. Per ora nessun commento dal Lingotto. Il mercato europeo dell'auto e' sceso di gran lunga rispetto al periodo precrisi e questo potrebbe essere una delle ragioni per la riduzione dei volumi assieme al fatto che, magari, il gruppo pensa di poter coprire i volumi mancanti con un altro modello.

Il lancio della nuova Punto e' stato lungamente rinviato a causa delle difficolta' del mercato dell'auto: 'meglio aspettare che la situazione del mercato migliori, soprattutto in Europa' aveva indicato l'a.d. Sergio Marchionne ai giornalisti che gli chiedevano sull'erede della Punto. Il nuovo modello, di cui Fiat non ha ancora precisato ne' il nome ne' il sito produttivo, non dovrebbe comunque venir costruito in Italia (la Punto finora era assemblata a Melfi ndr).

Le fonti affermano che il sito piu' accreditato sembra essere quello di Tychy, in Polonia, che ha elevate capacita' inutilizzate una volta che scadra' il contratto tra Fiat e Ford sulla produzione della Ka, previsto terminare a fine anno. Sembra invece tramontata l'ipotesi di utilizzare per l'erede della Punto lo stabilimento di Kragujevac, in Serbia, dove dallo scorso luglio viene assemblata la 500L, in quanto non sembrano esserci sufficienti capacita' disponibili.

5 - CRISI: SQUINZI, IVA O IMU? PROBLEMA PRINCIPALE E' COSTO DEL LAVORO
Radiocor - 'Tra Iva e Imu dico che il vero problema e' un terzo: il costo del lavoro'. Lo ha detto a Genova il presidente di Confindustria Giorg io Squinzi a margine dei lavori dell'assemblea generale di Federmeccanica. 'Deve essere abbassata la base imponibile e deve essere defiscalizzato di almeno 11 punti il costo del lavoro - ha detto Squinzi - questa per noi e' la priorita' assoluta'. Riguardo al nuovo aumento del debito pubblico, Squinzi ha spiegato che era ampiamente atteso: 'Gia' lunedi' scorso ad Assolombarda avevo detto - ha dichiarato - che se non c'e' crescita il debito pubblico non puo' far altro che crescere in termini percentuali perche' cala il denominatore, cioe' la ricchezza del paese'.

6 - RCS: ITALMOBILIARE SOTTOSCRIVERA' PARZIALMENTE AUMENTO CAPITALE
Radiocor - Il Comitato esecutivo di Italmobiliare ha deciso di sottoscrivere parzialmente l'aumento di capitale di Rcs Mediagroup. Lo si apprende da fonti finanziarie vicine a Italmobiliare. In particolare, spiegano, dopo l'aumento la quota detenuta dalla holding del gruppo Pesenti scendera' al 3,75% rispetto all'attuale partecipazione del 7,4%. 'L'operazione - affermano le fonti - comporta un investimento di circa 10 milioni e sara' finanziato utilizzando la liquidita' del gruppo che attualmente ammonta a 115 milioni'.

La scelta di sottoscrivere in parte l'aumento, si sottolinea, e' dettata dalla volonta' del gruppo di continuare a sostenere l'attivita' di una partecipazione storica come Rcs e dall'altro di rimodulare la propria esposizione nel settore editoriale in cui Italmobiliare e' impegnata con diverse partecipazioni.

7 - RCS: PESANTE IN BORSA DOPO TERMINI AUMENTO CAPITALE, -6%
(ANSA) - Vendite in Piazza Affari su Rcs il giorno dopo la fissazione dei termini dell'aumento di capitale (al prezzo di 1,235 euro) che prenderà il via lunedì con uno sconto sul prezzo teorico ex diritto del 30%: il titolo ha ceduto il 6,32% a 3,56 euro tra scambi non eccezionali, poco sopra la media dell'ultimo mese. mpennata invece per le azioni risparmio, che hanno chiuso in aumento del 13,82% a 0,84 euro, con l'aumento che le riguarda che avrà lo stesso sconto e rapporto di offerta delle ordinarie.

8 - DEBITO PA: BANKITALIA, AD APRILE NUOVO RECORD A 2.041,3 MILIARDI
Radiocor - Ad aprile il debito delle Amministrazioni Pubbliche tocca un nuovo record a 2.041,3 miliardi, con un aumento di 6,5 miliardi rispetto al mese precedente. Lo comunica la Banca d'Italia nel Supplemento al Bollettino statistico di Finanza pubblica. 'L'aumento - si legge nella nota che lo accompagna - riflette principalmente il fabbisogno delle Pa parzialmente controbilanciato dalla diminuzione di 3,9 miliardi delle disponibilita' liquide del Tesoro'. In quattro mesi, il fabbisogno delle Pa si e' attestato a 46,6 miliardi, superiore di 0,5 miliardi rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2012.

9 - SAIPEM: RIVEDE STIME, IN 2013 PERDITA 300-350 MLN
(ANSA) - Dopo il 'profit warning' lanciato lo scorso 29 gennaio, Saipem rivede significativamente le sue stime per l'anno in corso, prevedendo una perdita compresa tra i 300 e i 350 milioni, soprattutto per il "deterioramento della posizione commerciale" in Algeria e per "criticita" in Messico e Canada. Lo afferma la società in una nota.

Successivamente alla presentazione dei risultati del primo trimestre e dell'operational review, rispettivamente il 23 e 24 aprile e all'assemblea del 30 aprile, si è verificato un significativo ed imprevisto radicale deterioramento della posizione commerciale di Saipem in Algeria, spiega la società, secondo la quale "si sono inoltre concretizzate dopo la nomina di un nuovo Regional Manager E&C una serie di criticità operative in relazione a due contratti a terra in fase avanzata di esecuzione in Messico e Canada e si sono verificate alcune impreviste problematiche tecniche relative al segmento E&C Offshore".

"Queste criticità determinano per un numero limitato di importanti progetti una significativa riduzione di profittabilità e sono il risultato di fatti non correlati tra loro", afferma Saipem, che annuncia la riduzione della guidance dell'Ebit 2013 di un importo compreso tra 650 milioni di euro e 750 milioni di euro di cui circa il 50% della riduzione prevista è relativa alle attività in Algeria, mentre il risultato netto "é previsto in perdita a un livello tra -300 milioni di euro e -350 milioni di euro".

"Quando sono stati presentati i risultati del primo trimestre, Saipem ha evidenziato l'emergere dei primi segnali di un deterioramento del rapporto con Sonatrach, in particolare è stato indicato come la gestione operativa e le negoziazioni con Sonatrach stessero diventando difficili: sebbene Saipem abbia avuto per molti anni un rapporto di collaborazione proficuo con Sonatrach - afferma la controllata Eni - l'atteggiamento della compagnia petrolifera algerina verso Saipem è radicalmente cambiato nelle ultime settimane, verosimilmente a causa della recente intensificazione e allargamento delle indagini da parte delle autorità algerine".

Il 24 aprile Saipem ha annunciato una significativa riorganizzazione operativa della business unit E&C: "una volta insediato in aprile il nuovo regional manager ha riscontrato due contratti problematici, uno in Messico e l'altro in Canada: le dimensioni e il significativo impatto negativo di tali carenze si sono potute acclarare nella loro esatta consistenza tecnica e dimensionale solo nelle scorse settimane.

Queste criticità hanno portato a una riduzione delle attese di reddittività in Messico e Canada di un importo complessivo stimabile in circa 260 milioni di euro", spiega Saipem, che specifica come "il dirigente precedentemente responsabile sia per il Messico che per il Canada, già sostituito, è ora sospeso da ogni incarico in Saipem in attesa di completare le indagini". "Nonostante il peggioramento delle prospettive per il 2013, si continua a prevedere un forte recupero delle profittabilità nel 2014 e negli anni successivi", conclude la controllata Eni.

10 - FINMECCANICA: FRIGERIO CANDIDATO FONDI PER INTEGRAZIONE CDA
(ANSA) - Finmeccanica ha ricevuto da Assogestioni una comunicazione del Coordinatore del comitato dei gestori con cui è stata preannunciata l'intenzione, da parte di un gruppo di società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali che partecipano al Comitato, di proporre all'Assemblea degli azionisti convocata per il 3 e 4 luglio (in prima e seconda convocazione) la candidatura di Dario Frigerio in sostituzione dell'amministratore dimissionario Christian Streiff. Lo si legge in una nota.

11 - SARAS: TUTTO ESAURITO PER L'OPA, ADESIONI 3 VOLTE L'OFFERTA
(ANSA) - L'opa parziale su Saras promossa da Rosneft fa il pieno e si conclude con oltre 213,7 milioni di adesioni pari al 308,46% dell'ammontare dei titoli oggetto dell'offerta. Il colosso russo ha promosso un'offerta volontaria parziale su 69,3 milioni di azioni, pari al 7,3% del gruppo della famiglia Moratti. Il gigante di 'oil & gas' controllato dal Cremlino aveva già il 13,7% dell'azienda. La quota raggiunge, così come pattuito, il 21 per cento. La Angelo Moratti Sapa mantiene il controllo con il 50,02 per cento.

12 - FIAT:DOMANI PROTESTA A POMIGLIANO,DENUNCIA DEL LINGOTTO
(ANSA) - Un presidio 'democratico': è quanto annunciato davanti allo stabilimento Fiat di Pomigliano, a partire da stasera e fino a domani, da Fiom, Slai Cobas e Comitato di lotta cassaintegrati, in occasione del primo dei due sabato di recupero produttivi concordati dall'azienda con gli altri sindacati di categoria, per far fronte ad un isolato picco produttivo. Ma preoccupata per eventuali blocchi ed azioni di picchettaggio, la Fiat oggi, visto il "dilagare di dichiarazioni minacciose e promesse di sabotaggio dell'attività produttiva", ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Nola, affinché "siano intraprese le iniziative opportune per consentire l'attività produttiva".

I presidi, annunciano gli organizzatori, si svolgeranno lo stesso, così come lo sciopero indetto in fabbrica da Slai Cobas e Fiom per protestare contro i due sabato con recupero. Ai presidi, domani, prenderà parte anche il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, invitato stamattina dagli esponenti del Comitato di lotta cassaintegrati, che hanno chiesto il "sostegno della Chiesa".

I presidi cominceranno alle 22 di stasera, con un concerto e le esibizioni di alcuni artisti scesi in campo insieme con le donne del comitato mogli operai, partiti politici, associazioni studentesche e comitati di lotta di disoccupati e precari. Domani, invece, i cassaintegrati, invitati da Fiom e Slai Cobas ad indossare per la protesta la tuta bianca da lavoro per evitare che eventuali "facinorosi infiltrati rovinino la manifestazione", chiederanno ai colleghi in entrata in fabbrica, di aderire agli scioperi proclamati. Invito che, avevano annunciato gli stessi operai, sarebbe stato pacifico.

Sull'esposto del Lingotto non sono mancate le reazioni, a partire da Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas, secondo il quale "i presidi e le manifestazioni sindacali non sono vietati dalla legge, né tantomeno - ha detto - c'é una legislazione che vieta gli scioperi. Il problema è che a Marchionne sta sfuggendo di mano la supremazia sui lavoratori".

Per Maurizio Mascoli, segretario regionale della Fiom, invece, la Fiat "sta svolgendo un'attività di sabotaggio sociale, rifiutando l'unica soluzione per il rientro di tutti: i contratti sociali. Le uniche minacce - ha aggiunto - sono quelle di Fiat per intimidire i lavoratori a non aderire allo sciopero di domani". Crescenzo Auriemma, segretario regionale della Uilm, le cui rsa hanno firmato l'accordo sui sabato di recupero, difende la scelta di Fiat di presentare l'esposto. "L'accordo ci ha consentito di far rientrare dalla cassa integrazione 15 lavoratori, che non torneranno in cig - ha affermato - ma stiamo lavorando per far rientrare tutti".

 

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