INCHIESTE FINITE NEL CESSO: ASSOLTI ORSI E SPAGNOLINI, EX VERTICI DI FINMECCANICA E AGUSTA-WESTLAND. LA CORTE D’APPELLO HA STABILITO CHE NON CI SONO LE PROVE DELLA CORRUZIONE DI PUBBLICI UFFICIALI INDIANI NELLA COMMESSA DA 556 MILIONI PER LA VENDITA DI 12 ELICOTTERI - ORSI E SPAGNOLINI FURONO ARRESTATI NEL 2013 E PERSERO LE LORO CARICHE

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1.FINMECCANICA: ASSOLTO L'EX PRESIDENTE ORSI

 (ANSA) - La Corte d'Appello di Milano ha assolto l'ex presidente di Finmeccanica (ora Leonardo) Giuseppe Orsi e l'ex ad della controllata AgustaWestland, Bruno Spagnolini, nel processo di secondo grado 'bis' con al centro l'accusa di corruzione internazionale per presunte tangenti che sarebbero state versate a pubblici ufficiali indiani per far ottenere ad AgustaWestland una commessa da 556 milioni di euro per 12 elicotteri. Dopo le condanne nel primo processo d'appello la Cassazione nel dicembre 2016 ordinò il nuovo giudizio.

ORSI E SPAGNOLINI ORSI E SPAGNOLINI

 

Anche l'India, da più di due anni ormai, si è messa ad indagare, anche con una serie di arresti, sul presunto caso di corruzione internazionale, tanto che il Ministero della Difesa indiano (alcuni rappresentanti delle autorità indiane erano oggi in aula) aveva chiesto come parte civile anche il risarcimento del danno agli imputati. Lo stessa parte civile aveva messo a disposizione, poi, una serie di atti delle autorità indiane alcuni dei quali sono entrati nell'appello 'bis'. Tra gli atti presentati dalla parte civile anche una "richiesta di giudizio", firmata da un organo investigativo indiano, che riguarda anche Orsi e Spagnolini, oltre, tra gli altri, all'ex capo di Stato maggiore dell'aeronautica militare indiana Sashi Tyagi, colui che nell'ipotesi d'accusa sarebbe stato corrotto.

 

Il procedimento era nato a seguito dell'inchiesta della procura di Busto Arsizio (Varese) con al centro la presunta maxi tangente a funzionari indiani, di cui una parte sarebbe finita all'influente famiglia di Tyagi per favorire AgustaWestland nella gara per vendere gli elicotteri al governo indiano, vinta dalla controllata di Finmeccanica nel 2010. Accuse che avevano retto solo in parte il giudizio di primo grado: nell'ottobre 2014 Orsi e Spagnolini erano stati assolti dall'accusa di corruzione internazionale e condannati a 2 anni di carcere solo per le false fatturazioni.

Giuseppe Orsi Giuseppe Orsi

 

In appello erano arrivate le condanne anche per corruzione internazionale perché, secondo i giudici milanesi, l'ex 'numero uno' di Finmeccanica Orsi aveva dato "il suo avallo alla prosecuzione dei rapporti" con la "famiglia Tyagi" ed alla "stipulazione dei contratti" che servivano "per la costituzione della provvista illecita".

 

Poi è arrivata la decisione della Cassazione di rifare l'appello e di risentire, tra gli altri, Guido Haschke, il consulente italo-svizzero ritenuto dalla Procura il mediatore dell'accordo corruttivo per la maxi commessa. Haschke ha patteggiato la pena, ma ha sempre negato la corruzione. Anche Agusta Westland spa e Agusta Westland nel 2014 avevano patteggiato davanti al gip di Busto la confisca di 7 milioni e mezzo di euro. Oggi le assoluzioni per Orsi e Spagnolini perché il fatto non sussiste, con la Corte che ha richiamato la 'vecchia' formula dell'insufficienza di prove.

 

 

2.FINMECCANICA: CORTE MILANO, NO PROVA CHE I FATTI SUSSISTANO

BRUNO SPAGNOLINI BRUNO SPAGNOLINI

 (ANSA) - Non vi è "prova sufficiente" per dimostrare che "i fatti sussistano". Con questa formula la terza sezione penale della Corte d'Appello milanese (giudici Marcelli-Nova-Gamacchio) ha assolto gli ex vertici di Finmeccanica e AgustaWestland Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini nel processo di secondo grado 'bis' con al centro l'accusa di corruzione internazionale per presunte tangenti che sarebbero state versate a pubblici ufficiali indiani per far ottenere ad AgustaWestland una commessa da 556 milioni di euro per 12 elicotteri.

 

I due imputati erano stati condannati in primo grado solo per l'ipotesi di frode fiscale e poi in appello anche per corruzione internazionale (4anni e 6 mesi a Orsi e 4 anni a Spagnolini), ma poi la Cassazione nel dicembre 2016 annullò con rinvio le condanne ordinando un appello 'bis' per riascoltare alcuni testimoni, sentiti nei mesi scorsi. Oggi le assoluzioni e ora la Procura generale potrebbe decidere di presentare ricorso in Cassazione per un altro giudizio.

GIUSEPPE ORSI IN AUTO VERSO IL CARCERE jpeg GIUSEPPE ORSI IN AUTO VERSO IL CARCERE jpeg

 

3.FINMECCANICA: DIFESA ORSI, DIMOSTRATO NON CI FU CORRUZIONE

 (ANSA) - "Questo processo chiude una vicenda che sin dalle prime battute doveva essere chiara anche agli investigatori: non esiste alcun accordo corruttivo, non vi è prova alcuna che il denaro sia pervenuto al maresciallo Tyagi", ex capo dell'Aeronautica militare indiana. Così l'avvocato e professore Ennio Amodio, che difende Giuseppe Orsi, ha commentato l'assoluzione (le motivazioni tra 90 giorni) dell'ex numero uno di Finmeccanica nel processo d'appello 'bis' su presunte tangenti che sarebbero state versate a pubblici ufficiali indiani per far ottenere ad AgustaWestland una commessa da 556 milioni di euro per 12 elicotteri.

 

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI GIUSEPPE ORSI PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI GIUSEPPE ORSI

Oggi è stato assolto anche l'ex ad di AgustaWestland Bruno Spagnolini, che venne arrestato, così come Orsi, nel 2013 e che uscendo dall'aula, a chi gli ha fatto presente che l'assoluzione dalle accuse di corruzione internazionale e frode fiscale, arriva dopo 5 anni, ha detto: "Con tutto il danno che è stato fatto all'azienda, il danno fatto a noi conta meno". In aula era presente anche Orsi che con i legali ha manifestato la sua soddisfazione per l'assoluzione.

 

"Non si è mai dimostrato - ha aggiunto il legale Amodio - che i funzionari indiani abbiano in qualche modo interferito nella gara. Si riafferma così - ha aggiunto - che quella fornitura altro non è stata che la manifestazione di un successo dell'industria elicotterista italiana che aveva offerto all'India una delle sue macchine di maggiore efficienza, tanto da essere acquisita anche dall' amministrazione statunitense per i viaggi del presidente Obama".

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