INTESA POUR HOMME – HA VINTO MESSINA? SEMPRE PIÙ PROBABILE LA CONFERMA DEL PRESIDENTE GROS-PIETRO. GUZZETTI NON HA TROVATO SPONDE TRA I SOCI FORTI DELLA BANCA E IN VISTA DELL’ASSEMBLEA PREVALE LA VOGLIA DI CONTINUITÀ – ALLA FINE ALMENO DUE TERZI DELLE POLTRONE SARANNO CONFERMATE – E BAZOLI?

-

Condividi questo articolo


Camilla Conti per “il Giornale”

 

CARLO MESSINA CARLO MESSINA

La parola d' ordine, in vista dell' assemblea del 30 di aprile che dovrà rinnovare il board di Intesa Sanpaolo è: continuità. Ovvero confermare almeno due terzi delle poltrone attuali che resteranno 19, di cui 14 andranno al listone di maggioranza e 5 alla lista di minoranza che, come da tradizione, sarà presentata da Assogestioni.

 

Il cda uscente auspica che gli azionisti, nel definire le liste per il rinnovo del Consiglio, «valutino e propongano all' assemblea una continuità di presenza, e quindi la riconferma, di un numero significativo di amministratori del consiglio e amministratori anche membri del comitato per il controllo sulla gestione», si legge nel documento sulla «Composizione qualitativa e quantitativa del Consiglio di amministrazione, pubblicato ieri e firmato dall' attuale presidente Gian Maria Gros-Pietro.

 

gian maria gros pietro gian maria gros pietro

La cui conferma al vertice pare al momento assai probabile: non avrebbe infatti trovato sponde tra i soci forti della banca, a partire dalla Compagnia di San Paolo del quale il banchiere torinese è espressione, l' idea accarezzata inizialmente dal numero uno uscente di Cariplo, Giuseppe Guzzetti, di portare alla presidenza un profilo più internazionale.

 

GUZZETTI GUZZETTI

Le liste per il rinnovo degli organi di Intesa saranno depositate almeno 30 giorni prima della data dell' assemblea, quindi a fine marzo, e già oggi si riuniranno a Milano i vertici delle fondazioni azioniste (Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cariparo, Carisbo e Cr Firenze) per mettere a punto le candidature. Il patto di consultazione preannunciato dagli enti soci in vista del voto è atteso per metà aprile. Le fondazioni Padova, Bologna e Firenze dovrebbero avere un seggio a testa mentre Torino e Milano sceglieranno gli altri consiglieri tra cui ad e presidente.

carlo messina carlo messina

 

Sul tavolo della riunione di oggi ci saranno dunque gli orientamenti, nel rispetto dei parametri imposti dalla Bce, messi a disposizione dal cda in uscita per la scelta dei candidati. L' obiettivo - scrivono i consiglieri - è salvaguardare, «per una parte significativa, di solito non inferiore ai due terzi dei membri del consiglio in essere, il patrimonio di esperienze, di integrazione e di capacità di contributo, conseguito dal consiglio nel mandato trascorso».

 

BAZOLI GROS PIETRO MESSINA BAZOLI GROS PIETRO MESSINA

Il cda uscente valuta nel numero complessivo di 19 consiglieri la dimensione quantitativa ottimale del futuro Consiglio (con il modello monistico svolge anche le attività del collegio dei sindaci) che dovrà avere tra i requisiti anche competenze nell' ambito del cosiddetto fintech, nonchè una conoscenza del mercato e dei prodotti assicurativi e della relativa regolamentazione.

 

carlo messina giovanni bazoli carlo messina giovanni bazoli

È inoltre evidenziata ai soci «l' opportunità di valutare una revisione dei compensi», tenuto conto delle responsabilità connesse allo svolgimento del ruolo, nonchè dell' impegno di tempo particolarmente elevato richiesto e degli stringenti limiti posti all' assunzione di incarichi esterni. Il suggerimento è dunque quello di aumentare i compensi per i consiglieri. Nelle diciannove pagine di indicazioni pubblicate ieri non si fa, invece, alcuna menzione della poltrona di presidente emerito stabilita dallo statuto approvato tre anni fa che aveva previsto all' ultimo articolo la figura del «presidente emerito» ritagliata attorno a Giovanni Bazoli.

 

Il professore bresciano, come ha scritto il Giornale nei giorni scorsi, potrebbe proseguire ancora per un po' il suo impegno in Intesa Sanpaolo con un rinnovo dell' incarico (gratuito) che contempla anche la collaborazione con il presidente del cda «nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative culturali della società e del gruppo». Si vedrà se e con quali criteri verrà essere presa una decisione anche prima dell' assemblea.

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."