Daniela Polizzi per “Il Corriere della Sera”
Prosegue lontano dai riflettori il negoziato tra lo stilista Roberto Cavalli e il capo della russa Vtb capital, Tim Demchenko, sul futuro della maison fiorentina del lusso. Ormai l’eclettico designer sta inserendo tutte le tessere nel mosaico che, se ultimato, restituirà un aspetto ben diverso della griffe.
La prima novità è che Cavalli e il consigliere delegato Daniele Corvasce hanno arruolato i consulenti di Bain & co per redigere piano industriale e modello di business dopo l’alleanza all’ombra del Cremlino. Qualche riflessione è poi corso sul vertice che dovrà guidare la futura Cavalli sotto le insegne di Mosca. Dopo l’uscita a febbraio di Gianluca Brozzetti e Carlo Di Biagio, l’azienda ha perso una struttura manageriale che andrà rifatta ex novo. L’idea è di pescare nel vivaio dei luxury group a forte impronta internazionale.
Qualche sondaggio è stato effettuato presso il gruppo Valentino ora di proprietà di Mayhoola che fa capo a Sheikha Al-Mayassa, la figlia dell’emiro del Qatar. In particolare contatti sono stati avviati con Massimo Piombini, direttore commerciale per i mercati globali e la sua rete di relazioni. In discussione è anche il ruolo della direzione stilistica, oggi ricoperta Eva Duringer, la moglie di Cavalli che assumerebbe un ruolo chiave nella comunicazione con il fashion system.
Un altro passaggio chiave del negoziato sarebbe ormai superato. Il palazzo parigino di rue du Faubourg St. Honoré, motivo d’orgoglio dello stilista, rimarrà a Cavalli che sconterà 60 milioni dal prezzo che verrà riconosciuto dai russi. È infatti questo il valore finale attribuito all’immobile (dopo una lunga serie di perizie) che nel bilancio della società è in carico per 37 milioni. Poi lo stilista monetizzerà l’asset con un’operazione di sale and leaseback.
ROBERTO CAVALLI E LINA NILSON ROBERTO CAVALLI E LINA NILSON
La parola fine non è ancora stata posta sulla valutazione del 100% della Roberto Cavalli, anche alla luce dell’andamento 2014 che sul fronte del contributo dalle licenze presenta qualche disallineamento rispetto ai budget. Gli accordi per le produzioni esterne (i profumi con Coty e alcune linee con la Dressing) non replicheranno la crescita del 15% del 2013. È quindi possibile che la valutazione complessiva di 500 milioni elaborata da Vtb subisca una limatura. Confermata la presenza di coinvestitori russi del retail e del lusso a fianco di Vtb che investirebbe con un’ampia minoranza.