soldi isis

KUWAIT E QATAR SONO SOSPETTATE DI AVER AGEVOLATO I FINANZIAMENTI ALL’ISIS? E L’ITALIA CI FA AFFARI D’ORO! DA CASSA DEPOSITI A FINMECCANICA, ECCO TUTTE LE SOCIETÀ MISTE, I MAXIAPPALTI E I RAPPORTI DI BUSINESS

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

cassa   depositi  prestiti cassa depositi prestiti

La questione è da prendere con le molle, come tutti i fenomeni complessi alla base dei quali si intersecano diversi piani. Ma il fattore economico, come sempre accade, è trainante. E va a coinvolgere tutta una seria di “controparti contrattuali” che portano fino all’Italia. Ormai la letteratura geopolitica fa sempre gli stessi nomi.

 

Da dove arrivano i soldi che finanziano l’Isis e le sue attività? Da mesi le attenzioni sono concentrate su Kuwait, Qatar e Arabia Saudita. Non che siano questi paesi a foraggiare direttamente l’organizzazione, ma gruppi al loro interno che comunque impongono di mantenere una certa attenzione sull’area. Ed è in questo contesto che emerge tutta una serie di affari che mettono l’Italia in stretto contatto con quegli stessi paesi dal cui interno arrivano risorse all’Isis.

 

Kuwait city Kuwait city

Nel luglio del 2014, per esempio, l’Fsi (Fondo strategico italiano) ha costituito una società con la Kia (Kuwait Investment Authority), in pratica il fondo sovrano dell’Emirato. E’ appena il caso di ricordare che il Fondo strategico italiano fa capo alla pubblica Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta controllata dal ministero dell’economia. La società costituita dalle parti, di cui Fsi detiene il 77% e Kia il 23%, si chiama Fsi Investimenti e ha 2 miliardi e 185 milioni di euro di risorse a disposizione.

 

IL PERIMETRO

Ma soprattutto a Fsi Investimenti sono state conferite tutte le partecipazioni portate in dote da Fsi prima dell’accordo con il Kuwait. La società, per dire, vanta il 46,2% in Metroweb Italia, strategico operatore infrastrutturale per la fibra ottica; il 44,5% in Ansaldo Energia, leader nella produzione di turbine a gas e a vapore; il 49,5% in Valvitalia, produttore di valvole per l’industria petrolifera; il 49,9% in Sia, realizzatore di sistemi di pagamento elettronici per banche centrali e pubbliche amministrazioni; il 25,1% in Kedrion, gruppo che produce plasmaderivati per uso terapeutico.

i soldi all isisi soldi all isis

 

Ancora, la società mista Italia-Kuwait vanta altre partecipazioni, anche se di dimensioni minori. Parliamo dell’11,5% di Rocco Forte Hotels, gruppo attivo nella gestione degli alberghi di lusso, e l’8,4% in Trevi, gruppo specializzato nel settore dell’ingegneria del sottosuolo. Proprio tramite Fsi Investimenti tutte queste partecipazioni, alcune delle quali in aree a dir poco strategiche, fanno indirettamente capo al Kuwait.

 

GLI ALTRI PASSAGGI

Ma c’è di più. Sempre a Fsi Investimenti, non troppo tempo fa, è stato conferito il 50% della IQ Made in Italy Investment Company. Di che si tratta? Semplice, di un’altra joint venture, costituita nel maggio del 2013 ancora dal Fondo strategico italiano ma stavolta in compagnia del fondo sovrano del Qatar (Qia), altro paese da cui arriverebbero finanziamenti all’Isis. In questo caso si tratta di un veicolo, partecipato pariteticamente dalle parti, la cui dotazione iniziale è di 300 milioni di euro, con la prospettiva di aumentarli a 2 miliardi nel corso di quattro anni.

i soldi all isis i soldi all isis

 

All’attivo della joint venture italo-quatarina, al momento, c’è solo una quota del 28% rilevata in Inalca, società leader nella vendita di carne bovina che fa capo al gruppo Cremonini. Insomma, rapporti che si stanno facendo via via più stretti. E che hanno uno loro sbocco significativo anche nel settore degli appalti.

 

Si pensi al colpo messo a segno di recente da Finmeccanica, guidata dall’Ad Mauro Moretti, che all’interno del consorzio Eurofighter si è aggiudicata una maxicommessa per la fornitura di 28 velivoli da guerra proprio al Kuwait. Il valore complessivo dell’appalto è di 8 miliardi euro. E per Finmeccanica, che con le controllate Alenia Aermacchi e Selex Es occupa un posto di rilievo nel Consorzio, la prospettiva di guadagno è davvero appetitosa. Ma sono anche le aziende arabe a mettere nel cassetto fior di appalti qui in Italia.

 

LE GARE

i soldi all isis  i soldi all isis

Di recente la Kuwait Petroleum, società petrolifera dell’omonimo emirato, ha vinto 4 lotti su 5 di un appalto del ministero dell’economia italiano, oggi guidato da Pier Carlo Padoan, per la fornitura di carburante alle pubbliche amministrazioni italiane attraverso la “fuel card” (gara organizzata dalla Consip, la centrale acquisti di via XX Settembre). Il valore massimo dei lotti in questione è di 101 milioni di euro.

 

i soldi dell arabia sauditai soldi dell arabia saudita

E non è certo la prima volta che il gruppo petrolifero arabo si è aggiudicato questa tipologia di commessa. Sempre la Kuwait Petroleum l’anno scorso ha messo in cascina 5 lotti su 14 di un’altra maxigara del Tesoro per la fornitura di carburante agli uffici pubblici (stavolta senza il meccanismo della “fuel card”). In quest’ultimo caso il valore massimo dei lotti è di 238 milioni di euro. E anche qui non è certo la prima volta che la Kuwait Petroleum ha fatto incetta di lotti. Perché quando ci sono di mezzo soldi e affari non si va troppo per il sottile. E questo vale per l’Italia e per tutti gli altri paesi europei.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…