LIKE A VIRGIN (ON HOLIDAYS) - RICHARD BRANSON PROMETTE: BASTA REGOLE, I MIEI DIPENDENTI ANDRANNO IN FERIE QUANDO VORRANNO! - IL “GUARDIAN”: MA IL CONTROLLO DEI COLLEGHI È PEGGIO DI QUELLO DEI DIRIGENTI

1. IL “GUARDIAN”: IL CONTROLLO DEI COLLEGHI È PEGGIO DEL CONTROLLO DEI DIRIGENTI. IL MODELLO BRANSON, COSÌ COME LO HA FORMULATO, NON PUÒ FUNZIONARE

http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/sep/26/self-managed-holidays-richard-branson-peer-control-hr-tool

 

 

tutte le follie di richard branson 8tutte le follie di richard branson 8

2. VIRGIN ABOLISCE IL LIMITE ALLE VACANZE

Enrico Franceschini per “la Repubblica

 

Il brutto delle ferie è che prima o poi finiscono. Ma come vi sentireste se le vostre ferie, potenzialmente, non finissero mai? O meglio se foste voi a decidere quando finiscono: quando andare in vacanza e per quanto tempo starci, senza che il capufficio, come lo si chiamava un tempo, insomma il boss, il vostro diretto superiore, la vostra azienda, possano obiettare nulla al riguardo.

 

tutte le follie di richard branson 7tutte le follie di richard branson 7

E' il nuovo sistema di lavoro approvato da Richard Branson, il 64enne imprenditore britannico, uno dei businessmen più ricchi e intraprendenti (qualcuno direbbe "stravaganti") del Regno Unito e forse del mondo, che ha annunciato l'entrata in vigore della nuova policy per i dipendenti della Virgin, la conglomerata che contiene tutte le sue aziende, nei molteplici campi, dall'aviazione alla finanza, dall'intrattenimento ai media, in cui operano.

 

tutte le follie di richard branson 5tutte le follie di richard branson 5

Non è uno scherzo e nemmeno un'idea del tutto originale. Branson racconta di averla presa da Netflix, il network di film e videogiochi da noleggiare via internet o da guardare in streaming, che lo ha già applicato con successo, ottenendo risultati positivi: vale a dire soddisfazione dei dipendenti e incremento dei guadagni. "La nostra nuova politica permetterà a tutti i salariati di andare in ferie quando vogliono e per quanto vogliono", scrive il magnate sul proprio blog.

 

tutte le follie di richard branson 4tutte le follie di richard branson 4

"Non c'è bisogno di chiedere l'approvazione a nessuno, e né i dipendenti, né l'azienda, dovranno tenere conto dei giorni che trascorrono in vacanza lontani dall'ufficio". Una condizione in realtà c'è: "Sta ai dipendenti decidere quando hanno voglia di prendersi qualche ora, un giorno, una settimana o un mese di ferie, con la sola consapevolezza che lo faranno quando si sentono al 100 per cento fiduciosi che la loro assenza non danneggerà il lavoro, e naturalmente nemmeno la loro carriera".

tutte le follie di richard branson 3tutte le follie di richard branson 3

 

Si potrebbe obiettare che, con una regola simile, nessuno potrebbe mai andare in ferie neanche per un momento - altrimenti sarebbe lecito sostenere che l'azienda può andare avanti benissimo senza quel dipendente e dunque tanto varrebbe lasciarlo in ferie per sempre, insomma farne a meno, licenziarlo.

 

tutte le follie di richard branson 25tutte le follie di richard branson 25

Ma non sembra questo l'intento di Branson. L'iniziativa è il risultato della rivoluzione tecnologica che permette a molti di lavorare da casa o comunque fuori dall'ufficio: se non è più possibile vigilare tassativamente sul tempo che uno passa a lavorare, ecco il ragionamento del capo della Virgin, perché mai dovremmo vigilare sul tempo che passa in vacanza? "La nostra attenzione dovrebbe concentrarsi sui risultati che ognuno realizza, non su quante ore o quanti giorni ha lavorato", spiega nel suo blog. Bisognerà intendersi su come valutare i risultati, chi decide quando un risultato o un progetto è a posto e come impedire che gliene subentri immediatamente un altro. Insomma si tratterà di vedere come funziona in concreto la proposta.

tutte le follie di richard branson 24tutte le follie di richard branson 24

 

Non andrà bene per tutti i tipi di lavoro: difficile immaginare che a una catena di montaggio gli operai possano dire, bene, una macchina è fatta, adesso ce ne andiamo in vacanza tutti insieme e quando torniamo ne facciamo un'altra. Potrebbe tuttavia essere l'inizio di una rivoluzione per il mondo del lavoro. E con questo, ho concluso il mio articolo. Me ne andrei in ferie per un po', se la policy del signor Branson diventasse universale.

tutte le follie di richard branson 12tutte le follie di richard branson 12tutte le follie di richard branson 13tutte le follie di richard branson 13tutte le follie di richard branson 14tutte le follie di richard branson 14tutte le follie di richard branson 15tutte le follie di richard branson 15tutte le follie di richard branson 16tutte le follie di richard branson 16tutte le follie di richard branson 18tutte le follie di richard branson 18tutte le follie di richard branson 17tutte le follie di richard branson 17tutte le follie di richard branson 19tutte le follie di richard branson 19tutte le follie di richard branson 2tutte le follie di richard branson 2tutte le follie di richard branson 21tutte le follie di richard branson 21tutte le follie di richard branson 20tutte le follie di richard branson 20tutte le follie di richard branson 22tutte le follie di richard branson 22

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?