MASTERCARD, MASTER-PACCO? - BRUXELLES INDAGA SUL COLOSSO DELLE CARTE DI CREDITO ACCUSATO DI GONFIARE I COSTI DELLE OPERAZIONI - IL GRUPPO RISCHIA UNA STANGATA DI 950 MILIONI

L’indagine, spiegano fonti dell’esecutivo comunitario, riguarda una «sospetta violazione delle regole che tutelano la libera concorrenza». E’ l’ennesima messa sotto accusa di multinazionale americana decisa a Bruxelles, l’ultima di una serie sinora ha innervosito non poco gli Stati Uniti e l’amministrazione Obama…

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Marco Zatterin per “la Stampa”

 

Master Card Master Card

Dopo Visa, l’Antitrust Ue apre un dossier anche contro il colosso Mastercard che, se fosse giudicato colpevole, potrebbe pagare sino a 950 milioni di dollari di multa. I giuristi della Commissione europea hanno fondati sospetti che la società che gestisce uno dei più diffusi circuiti di carte di credito abbia «gonfiato artificialmente» i costi delle operazioni.

 

L’indagine, spiegano fonti dell’esecutivo comunitario, riguarda una «sospetta violazione delle regole che tutelano la libera concorrenza». E’ l’ennesima messa sotto accusa di multinazionale americana decisa a Bruxelles, l’ultima di una serie sinora ha innervosito non poco gli Stati Uniti e l’amministrazione Obama.

MARGRETHE VESTAGER MARGRETHE VESTAGER

 

I tecnici di Margrethe Vestager, la responsabile Ue per l’Antitrust, ritengono che le regole imposte da MasterCard possano impedire alle banche collegate di offrire commissioni interbancarie più basse ai dettaglianti situati in un altro Stato dove, al contrario, le stesse commissioni posso risultare più elevate. Non sono ammessi sconti, dunque, cosa che vale per l’Ue e per il resto del mondo.

 

Ad esempio, il costo imposto una banca convenzionata quando un cinese usa la propria carta per pagare il conto di un ristorante belga può essere cinque volte superiore a quelle che il viaggiatore pagherebbe se usasse una carta emessa in Europa. Tale pratica, secondo l’esecutivo, preclude la possibilità a negozianti e ristoratori di beneficiare altrove di commissioni interbancarie più basse, e potrebbe limitare la concorrenza transfrontaliera tra banche, violando le norme Ue.

JUNCKER JUNCKER

 

In particolare, la Commissione solleva due riserve. La prima è legata ai margini ingiustificati che potrebbero essere realizzati giocando sul fatto che le commissioni interbancarie sono ancora notevolmente diverse a seconda degli Stati membri Ue. La seconda, è che i livelli elevati delle «commissioni interbancarie interregionali» - quelli del turista giapponese - non siano giustificati.

 

Mastercard è già finita sotto lo scrutinio dell’Ue nel 2007 e nel 2009, una doppia accusa come quella della Visa (2010 e 2014). È invece in corso un’indagine sulle commissioni interbancarie interregionali di Visa Inc, che è un’entità giuridica distinta da Visa Europe. L’Europa vuole che non ci siano margini per imporre costi non necessari e non giustificati ai clienti del mercato unico. Sinora c’è riuscita ed una buona nuova.

 

Visa Visa

Perché, ricorda Bruxelles, più del 40% dei pagamenti non in contanti effettuati ogni anno dai consumatori e dalle imprese europei avviene tramite carta di credito. Al negozio come negli acquisti on line. Immediata in Italia la reazione del Codacons che, se saranno confermati gli illeciti ipotizzati, intende lanciare una class action perché i consumatori siano risarciti. Si fa sempre, in questi casi, è la pratica scontata. Come scontata è a reazione degli imputati a stelle e strisce: «Intendiamo risponde formalmente agli addebiti e lavorare a fianco della Commissione per stabilire un dialogo costante e costruttivo».

 

 

 

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