IL MOSE SONO IO – DOPO LO SCANDALO DELLE TANGENTI VENEZIA ORA È IN MANO AL MINISTERO DI LUPI – IL SUO ALLEATO È PAOLO COSTA, IL PADRONE ASSOLUTO DEL PORTO

Marco Palombi per “Il Fatto Quotidiano

 

nave crociera venezia nave crociera venezia

Poche righe, quattro non di più, e un paio di minuti di dibattito parlamentare: tanto basta a riorganizzare una filiera di potere. La storia riguarda la Venezia del dopo scandalo Mose, la sua politica sputtanata (e quindi debole), la sua laguna, le grandi navi che l’attraversano e gli uomini che nel bene o nel male la governano in loco e, ovviamente, da Roma.

 

L’inchiesta che ha falcidiato Comune, Magistratura delle Acque, le imprese del consorzio Venezia Nuova e pezzi di vecchio potere regionale ha imposto una rapida messa a punto dei meccanismi di gestione della città. In campo ora - dopo le dimissioni di Giorgio Orsoni da sindaco causa scandalo - sono rimasti in due: l’ex sindaco (ed ex ministro dei Lavori pubblici nel primo governo Prodi) Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale, e il ministero delle Infrastrutture, guidato da Maurizio Lupi, con la sua tecnostruttura e le sue articolazioni territoriali.

maurizio lupi (2)maurizio lupi (2)

 

È successo così. Il 24 giugno il governo partorisce il decreto Pubblica amministrazione: un fritto misto, che il Parlamento è riuscito a peggiorare assai. All’articolo 18 del testo firmato da Marianna Madia si trovava - tra le altre cose - la soppressione del “Magistrato delle acque per le province venete e Mantova”, che controlla tutto ciò che riguarda la laguna, appalti compresi: i relativi poteri passavano al Provveditorato per le opere pubbliche. Gli ultimi eventi, d’altronde, non testimoniavano a favore della permanenza dell’antico istituto: nell’inchiesta Mose hanno arrestati ben due ex “Magistrati”.

 

Paolo Costa Paolo Costa

Messa così, niente da segnalare. Alla Camera, però, accade una cosa strana. Due deputati del partito del ministro Maurizio Lupi, Nuovo Centrodestra (Dorina Bianchi e Filippo Piccone, non veneti, né esperti di appalti pubblici) presentano un emendamento proprio sui poteri del Magistrato delle acque: vi si stabilisce che i poteri passino al Provveditorato interregionale per il Veneto e il Friuli (un organismo del ministero delle Infrastrutture).

 

Non solo: il potere del Provveditore viene esteso anche a quei progetti il cui “importo ecceda i 25 milioni di euro”. In genere, infatti, sopra quella cifra la palla passa al Consiglio superiore dei lavori pubblici. A Venezia non più perché quell’emendamento - impercettibilmente riformulato dal relatore Emanuele Fiano (Pd) e fatto proprio dal governo

MARIANNA MADIAMARIANNA MADIA

 - è stato approvato in commissione il 25 luglio ed è diventato legge l’11 agosto, quando il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto. Il 18 agosto il testo è in Gazzetta Ufficiale e il nuovo sistema è operativo.

 

Domanda: chi comanda sulla laguna di Venezia ora che non c’è più il Magistrato delle acque? Risposta: il Magistrato delle acque. Quel posto infatti - grazie alla relativa nomina del ministro Lupi - dall’agosto 2013 era appannaggio dell’ingegner Roberto Daniele, dirigente del ministero delle Infrastrutture, che non casualmente è pure il capo del Provveditorato interregionale per il Veneto, cioè il nuovo dominus della laguna. Il suo nome, non da indagato, compare pure nelle carte dell’inchiesta Mose: è uno delle centinaia di “collaudatori” dell’opera, compito per cui incassò oltre 400mila euro.

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4

 

Insomma sarà lui - con un Comune commissariato e in attesa della complicata trasformazione che lo porterà ad essere città metropolitana - a gestire i passaggi più rilevanti che riguarderanno la laguna. Quelli più vicini sono due: l’appalto per la manutenzione del Mose (che dovrebbe entrare in funzione nel 2017 e costare dai 30 milioni l’anno in su) e il nuovo canale per far entrare le “grandi navi” a Venezia senza passare dal Canal Grande. È quest’ultima vicenda quella più recente e economicamente rilevante e risale sempre alla settimana di Ferragosto: se infatti il decreto Madia è stato approvato l’11 agosto, il “Comitatone” che ha dato l’ok al contestatissimo progetto del canale Contorta è del 14.

 

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1

Funziona così: politica e poteri economici veneti non vogliono rinunciare alle navi da crociera, nonostante il danno ambientale e la minaccia dell’Unesco di escludere la città dalla lista dei patrimoni dell’umanità. Ha spiegato il governatore Luca Zaia: “La crocieristica veneziana vale 4.255 occupati e 283,6 milioni l’anno”. Peccato che il professor Giuseppe Tattara dell’Università Ca’ Foscari abbia calcolato in circa 270 milioni i danni ambientali.

 

NAVE CROCIERA VENEZIA NAVE CROCIERA VENEZIA

Poco importa, più curioso che il “Comitatone” abbia scelto di sottoporre a Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) solo lo scavo del canale Contorta-Sant’Angelo - bocciato da esperti e cittadini perché dannoso per l’ambiente e più costoso di altre vie (115 milioni la stima ufficiale, oltre 300 quella indipendente) - assai sponsorizzato da Paolo Costa. Il 14 agosto, a benedire il progetto del capo dell’Autorità portuale, c’era mezzo governo. L’unico che non votò a favore, in quella sede, fu il commissario che governa Venezia da quando si è dimesso l’ex sindaco Orsoni, Vittorio Zappalorto: “Avrei preferito che al giudizio della Commissione di VIA non fosse inviato solo lo scavo del Contorta, ma anche qualcuno degli altri proposti, per avere un giudizio più globale. Si poteva aspettare un mese o due in più, ma cercare di ottenere questo risultato”. Il potere, però, ha orrore del vuoto. E va di fretta.

UNA NAVE DA CROCIERA MENTRE ATTRAVERSA LA LAGUNA DI VENEZIA UNA NAVE DA CROCIERA MENTRE ATTRAVERSA LA LAGUNA DI VENEZIA

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...