montepaschi

MPS, ABBIAMO UN PROBLEMA - LA BCE SOLLEVA DUBBI SULLA CAPACITÀ DELLA BANCA DI ATTUARE IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE E RACCOMANDA DI SVALUTARE COMPLETAMENTE ENTRO IL 2026 I NUOVI FLUSSI DI SOFFERENZE E LO STOCK DI CREDITI DETERIORATI CON UN IMPATTO POTENZIALE CHE POTREBBE OSCILLARE ARRIVARE A 8,7 MILIARDI - GLI ACCORDI PRESI CON BRUXELLES E FRANCOFORTE PREVEDONO L'USCITA DELL’AZIONISTA PUBBLICO ENTRO IL 2021…

Camilla Conti per “il Giornale”

 

 

mario draghi

Proprio mentre si agita il fantasma della Carige, il Monte dei Paschi torna a fare paura. Il titolo della banca senese ieri ha perso più del 10% in Piazza Affari, fermandosi a 1,3 euro. Ad accendere la nuova miccia è stata la Bce che, venerdì a mercati chiusi, ha diffuso un' anteprima dell' esame «Srep», cui viene annualmente sottoposta ogni banca e con cui dopo avere analizzato rischi, strategie e governance, la Vigilanza Ue assegna a ogni istituto una soglia minima di patrimonio considerata ottimale.

 

Nella bozza, Francoforte solleva dubbi sulla capacità della banca di attuare il piano di ristrutturazione. E raccomanda a Siena non solo di migliorare la redditività ma anche di svalutare completamente entro il 2026 (oppure spiegare perché non lo fanno) i nuovi flussi di sofferenze e lo stock di crediti deteriorati in essere allo scorso marzo, con un impatto potenziale che potrebbe oscillare - secondo le stime degli analisti - tra gli 8,7 e gli 1,1 miliardi. Una bella pressione per il Monte che l' ad Marco Morelli sta tentando di far tornare una banca «normale» dopo l' intervento dello Stato.

 

 

mps

Ma a tremare è l'intero comparto del credito che teme un pugno duro della Bce applicato a tutto il sistema. Il Creval ha così ceduto in Borsa il 5,5%, Bper il 3,8%, il Banco Bpm il 2,3%, Unicredit quasi due punti e Intesa Sanpaolo l' 1,4 per cento. La versione originale del cosiddetto «Addendum» sui crediti difficili promosso dall' allora capo della Vigilanza Ue, Daniéle Nouy prevedeva la svalutazione dello stock di deteriorati entro sette anni.

 

Poi dopo l' altolà del Parlamento europeo (che aveva accusato la Nouy di sconfinare nel campo legislativo, di competenza di Bruxelles) era stata superata da una versione più leggera proposta dalla Commissione Ue che prevede la svalutazione solo dei nuovi flussi. Il messaggio inviato venerdì a Mps lascia però intendere che la Vigilanza potrebbe utilizzare un approccio differente caso per caso.

 

Non è stata solo la stretta regolamentare a far salire la tensione nelle sale operative sul titolo del Monte. Ci ha messo lo zampino anche la politica. O meglio un esponente di quel governo che oggi, attraverso il Tesoro, controlla quasi il 70% di Rocca Salimbeni. Domenica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha detto che «entro due o tre mesi» il governo sarà chiamato «a fare delle scelte» sulla destinazione futura della banca, visto che si è impegnato con la Bce e l'Ue a procedere con una fusione entro giugno di quest' anno.

 

giorgetti

Gli accordi presi con Bruxelles e Francoforte prevedono l' uscita del socio pubblico entro il 2021. Ma il vero obiettivo, come scriveva Il Giornale a maggio dell' anno scorso, è chiudere la partita sul Monte prima della fine del mandato di Mario Draghi al vertice della Bce, atteso in autunno.

 

Tradotto: preparare l' istituto senese per un' aggregazione nei primi mesi del 2019 in modo da sottoporre l' operazione all' assemblea dei soci sul bilancio fissata in primavera. L' accelerazione, ipotizzata prima ancora che i gialloverdi arrivassero a Palazzo Chigi, è dunque confermata dalle parole di Giorgetti.

 

Che «stressando» lo stato di salute di Montepaschi, questa l' interpretazione raccolta ieri da fonti romane, starebbe preparando il terreno per una soluzione a due problemi: Mps, appunto, e Carige. Con l' assist di un cavaliere, meglio se privato, che magari le salvi tutte e due.

giovanni tria a porta a porta 3

Di banche, intanto, ieri ha parlato anche il titolare del Tesoro, Giovanni Tria, assicurando che vi sono solo «alcuni problemi specifici con uno o due istituti bancari di taglia piccola o media. I problemi a volte diventano più grandi perché lo Stato non può intervenire».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)