IL “NAZARENO” DEL BUSINESS - LUIGI BERLUSCONI E MARCO CARRAI FANNO AFFARI INSIEME IN OLANDA: STANNO PER FONDERE LE LORO SOCIETÀ PER LA GESTIONE E ANALISI DI DATI RACCOLTI IN INTERNET

I due lavorano a una piattaforma per l’estrazione, la gestione e l’indagine su quelle statistiche telematiche (profili e abitudini degli utenti) che rappresentano il petrolio della Rete - Il legame fra i due è il preludio a una fusione tra Eligotech, azienda olandese fondata da ragazzi italiani con gli investimenti di Luigi Berlusconi, e la Cgnal di Carrai… -

Condividi questo articolo


Carlo Tecce per il Fatto Quotidiano

 

LUIGI BERLUSCONI LUIGI BERLUSCONI

Negli affari funziona così: non esistono conflitti, soltanto interessi. Più che naturale, banale, se persino Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti, dieci anni fa, provarono a trasformarsi da nemici a sodali. Operazioni simboliche e suggestive. Senza il fardello dei rapporti passati, stavolta, capita a Luigi Berlusconi, il più giovane degli eredi di Arcore. E gli affari, traccia sempre preziosa, conducono a Marco Carrai, il discreto imprenditore fiorentino che permise (e permette) a Matteo Renzi di levigare le relazioni con la finanza, la diplomazia, il sistema internazionale.

 

LUIGI BERLUSCONI LUIGI BERLUSCONI

Ora Carrai, ex capo segreteria in Provincia e consigliere a Palazzo Vecchio di Matteo, osserva a distanza l’evoluzione renziana e sussurra ancora all’orecchio dell’amico sin dagli esordi nei Popolari, ma aumenta i contatti, le società, il fatturato. E assieme a Luigi Berlusconi lavora a una piattaforma per l’estrazione, la gestione e l’indagine su quelle statistiche telematiche (profili e abitudini degli utenti) che rappresentano il petrolio della Rete.

LUIGI BERLUSCONI LUIGI BERLUSCONI

 

Il legame fra Carrai e Berlusconi jr è il preludio a una fusione societaria e tecnologica tra Eligotech, un’azienda olandese fondata da ragazzi italiani con gli investimenti di Luigi, e la Cgnal di Marco, azionista di riferimento e presidente del Cda. Eligotech ha sede ad Amsterdam, un capitale sociale di 18.000 euro, sviluppa e propone software. Cgnal s’è costituita lo scorso dicembre a Firenze, il pacchetto più consistente (il 29,5%) è proprio di Carrai con Carfin; merita una citazione l’esigua partecipazione al 3,5 per cento di Fb Group di Franco Bernabè, l’ex numero uno di Telecom.

 

MARCO CARRAI MARCO CARRAI

Il boiardo di Stato e dirigente privato è distante dal berlusconismo seppur cadente, ma da un paio di anni è vicino a Carrai anche attraverso il figlio Marco Norberto. Per esaminare i dati e offrire consulenze al mercato, Cgnal ha bisogno degli strumenti e degli ingegneri di Eligotech: agli atti manca la firma, siamo in fase di analisi dei conti (due diligence). Questione di giorni.

 

Con la stessa denominazione, in Italia c’è una Eligotech in liquidazione, di proprietà di Ithaca, una società a responsabilità limita controllata da Serifed, la fiduciaria di Intesa San Paolo che custodisce l’equivalente del 20 per cento di Mediolanum, la quota che l’ex Cavaliere non può detenere direttamente nella banca di Ennio Doris per imposizione di Bankitalia: con la condanna in terzo grado per la frode fiscale sui diritti tv, Berlusconi ha perso i requisiti di onorabilità e deve scendere sotto il 10 per cento.

MARCO CARRAI MARCO CARRAI

 

Per il momento, l’ex Cavaliere ha parcheggiato il denaro di Mediolanum nei cassetti di Serifed. In Fininvest e in Mediolanum troviamo Luigi, ultimogenito di Berlusconi nel secondo matrimonio con Veronica Lario. Classe ‘88, laurea in Bocconi, Luigi ha tentato di allargare l’orizzonte di famiglia: la televisione è di Pier Silvio, l’editoria di Marina, il calcio di Barbara, la beneficenza di Eleonora, allora s’è buttato su Internet.

 

A settembre, fra successi e disastri, Berlusconi jr ha ceduto il 20 per cento di Facile.it   ricavando una plusvalenza di oltre 13 milioni di euro. E quasi in simultanea ha conosciuto Marco Carrai. Mentre il patto siglato al Nazareno si scioglieva, tra l’amico di Renzi e il figlio di Silvio iniziava la frequentazione e s’instaurava l’alleanza.

AGNESE RENZI MARCO CARRAI AGNESE RENZI MARCO CARRAI

 

Ma questi sono affari, la politica non c’entra. A proposito di politica. Il primo voto di Carrai, che coincide con la prima candidatura di Silvio Berlusconi (all’epoca Luigi andava in prima elementare), fu per Forza Italia. Poi ha preferito i Popolari perché miravano a sinistra, di seguito la Margherita e per quasi vent’anni ha coperto le spalle, lì in retrovia, a Renzi.

 

S’è staccato appena Matteo ha espugnato Palazzo Chigi, senza smettere mai di fornire soluzioni, indicare nomi, di essere il più influente. A Firenze gestisce la società di un aeroporto in espansione e la fondazione renziana Open con l’avvocato Alberto Bianchi. Non ha accompagnato fisicamente Matteo al governo, ma Carrai è l’ispiratore che più ricorda Gianni Letta. Con una differenza: Berlusconi ha ingaggiato Letta quand’era già miliardario, Renzi s’è affidato a Carrai quand’era nessuno.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…