LE NOCCIOLE DEL BUSINESS – FERRERO RILEVA LA TURCA OLTAN, GRANDE PRODUTTORE DI NOCCIOLE, MATERIA PRIMA PER NUTELLA E BARRETTE – I CONCORRENTI COSTRETTI A BUSSARE ALLA PORTA DI FERRERO

L’acquisto dell’azienda (500 milioni di dollari fatturato) si è rivelato strategico, perché mai come quest’anno le nocciole sono merce rara - Il raccolto che si sta chiudendo in Turchia, Paese da cui proviene il 70% della produzione mondiale, e in Italia, secondo produttore, è il più scarso dell’ultimo decennio: i prezzi sono schizzati in su fino al 60%...

Condividi questo articolo


Roberta Scagliarini per il "Corriere della Sera - CorrierEconomia"

 

Michele Ferrero Michele Ferrero

I grandi gruppi dolciari concorrenti di Ferrero, Mondelez-Cadbury, Mars Herschey, Lindt, sono rimati sorpresi quando la commissione Ue ha dato via libera all’acquisto della turca Oltan (grande produttore di nocciole) da parte del gruppo italiano.

 

Perché mai come quest’anno le nocciole, ingrediente base per le barrette e le creme spalmabili, sono merce rara. Il raccolto che si sta chiudendo in Turchia, Paese da cui proviene il 70% della produzione mondiale, e in Italia, secondo produttore, è il più scarso dell’ultimo decennio: i prezzi sono schizzati in su fino al 60%.

 

Ferrero, primo acquirente al mondo di nocciole con un consumo pari al 25% del totale, destinato alla sua Nutella, è l’unico gruppo che non ha problemi di forniture perché Oltan è il produttore numero uno dell’Asia.

 

oltan oltan

L’acquisto dell’azienda (500 milioni di dollari fatturato) si è rivelato strategico, molto di più che non l’acquisizione di un altro competitor, come l’americana Russell Stover, che è stata rilevata da Lindt. E completa la strategia di espansione nella filiera a valle iniziata lo scorso sanno con l’acquisto di Stelliferi, azienda di nocciole e semilavorati italiana con un importante filiale in Turchia.

 

NUOVI ASSETTI

Da anni ormai l’azienda di Alba, che in tutto il mondo fattura 8,1 miliardi, ha focalizzato gli investimenti (525 milioni nel 2013) sul sostegno dei propri marchi più forti e sull’espansione in nuovi mercati più che sul lancio di nuovi brand. Il calo dei consumi e la crescita della marca privata hanno ridotto lo spazio fisico sugli scaffali per i prodotti delle industrie e Ferrero lo ha capito per tempo. L’unica eccezione sono i prodotti cosiddetti trend setter come Nutella.

 

Nanni Moretti Nutella Nanni Moretti Nutella

La crema spalmabile è l’unico prodotto che è riuscito a bucare il ghiaccio dei consumi negli ultimi 5 anni con una crescita superiore al 18% dal 2008. La golosità inventata da Michele Ferrero 50 anni fa è arrivata a generare da sola un fatturato di quasi 2 miliardi. Una case history che la famiglia piemontese ha cercato di replicare con il Gran Soleil ma senza successo: alla fine il semifreddo-caldo è stato ritirato dal mercato.

 

«È un prodotto particolarmente innovativo, rimasto per più di 6 anni in una fase commerciale di test allargato – spiega l’azienda – non è un “ready to eat”, quindi, necessita di investimenti in comunicazione molto importanti, perché il consumatore possa prepararlo correttamente. Ferrero ha, quindi, preferito sospendere la sperimentazione commerciale del prodotto sull’intero territorio nazionale perché i risultati della stessa in un contesto di crisi non sono di facile lettura e, sostanzialmente risultano non attendibili.

nutella nutella

 

I test su Ferrero Gran Soleil riprenderanno su base nazionale, non appena il contesto economico generale si sarà rasserenato e le potenzialità commerciali del prodotto risultino valutabili in maniera più oggettiva, con l’obiettivo che successivamente possa essere fatto un lancio dello stesso a livello internazionale».

 

VERSO ORIENTE

Solo un terzo del fatturato del gruppo guidato da Giovanni Ferrero arriva dall’Italia (2,7 miliardi) ma la famiglia ha riconfermato la centralità della penisola e in particolare del Piemonte anche nell’ultimo incontro annuale con i sindacati. L’ultimo bilancio che si è chiuso il 31 agosto e sarà reso noto nei prossimi giorni è stato positivo nonostante le difficoltà del mercato interno dove è stato segnalato un calo dei volumi di vendita a fronte di una tenuta delle quote di mercato, sia nei prodotti da forno sia nelle praline sia nelle tavolette.

nocciole jpeg nocciole jpeg

 

La holding italiana ha distribuito anche quest’anno un premio di produzione quasi pieno (1.850 euro) ai dipendenti e ha siglato un integrativo che prevede un premio variabile di 6.075 euro in tre anni, con un incremento del 13% rispetto a quello precedente.

Il gruppo ha anche annunciato nuovi investimenti sui propri prodotti per aumentare i volumi, e ha destinato 50 milioni al lancio della nuova merendina B-ready cui è dedicata una linea di produzione nuova tutta italiana.

 

grand soleil grand soleil

Qualche problema, segnalano i sindacati è stato registrato «nel comparto delle bevande (Estathe) e dei semifreddi (Pinguì)». A livello internazionale il gruppo continua a crescere su quasi tutti i mercati. Asia, Russia, Usa, Australia, Brasile e Argentina. In Messico e Turchia sono entrati in funzione in nuovi stabilimenti. Ma la nuova frontiera è la Cina dove sono in corso i lavori per la costruzione della prima fabbrica Ferrero.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…