UN PAPERONE DI NATALE - DEL VECCHIO CON GLI OCCHIALI O CON GLI IMMOBILI CAPITALIZZA IN BORSA 18,8 MILIARDI – GRAZIE AGLI AUMENTI DEI PEDAGGI, VOLANO I BENETTON. GAVIO RADDOPPIA E SORPASSA BERLUSCONI – IL FLOP DELLE AZIENDE LEGATE AL MINISTERO DELL’ECONOMIA A PIAZZA AFFARI, A PARTIRE DA CDP

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Ettore Livini per la Repubblica

 

leonardo del vecchio leonardo del vecchio

I re delle Autostrade ( Benetton e Gavio) trovano sotto l' albero di Natale di Piazza Affari un regalo da 3 miliardi e stravincono, almeno a livello di performance, la classifica 2017 dei Paperoni di Borsa. L' italiano più ricco sul listino rimane per distacco quella " formichina" di Leonardo del Vecchio, che - grazie agli immobili più che a Luxottica - ha aggiunto quest' anno altri 800 milioni (+ 4,4%) al suo patrimonio azionario, arrivato a 18,8 miliardi di euro.

 

Alle sue spalle però ha messo il turbo tutto il mondo che ruota attorno al traffico a quattroruote: Atlantia, Astm e Sias - i gestori della rete autostradale tricolore - hanno fatto boom sul listino (+ 18,4%, + 133% e + 86% rispettivamente) grazie all' aumento delle tariffe, all' allungamento delle concessioni e alla ripresa del traffico. E i loro soci, con buona pace degli automobilisti, passano ora all' incasso: i Benetton hanno consolidato la loro quarta posizione nella classifica dei Paperoni con un balzo del 20% a 8,1 miliardi di euro dei titoli che hanno in salvadanaio.

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

 

La famiglia Gavio ha addirittura raddoppiato il proprio valore a 3,9 miliardi, scalando diversi gradini in graduatoria e togliendosi lo sfizio di sorpassare persino Silvio Berlusconi. A completare il trionfo del settore trasporti ci ha pensato il balzo del 25% dei titoli Exor che ha regalato un Natale d' oro anche a casa Agnelli. Il patrimonio della dinastia torinese è lievitato a 6,2 miliardi in scia agli sprint azionari di Fca e Ferrari. Torino è tornata così nella " top five" sorpassando Miuccia Prada salita " solo" ( si fa per dire) del 4,6% e rimasta dietro per un pugno di milioni.

MARCELLO GAVIO MARCELLO GAVIO

 

Il podio della classifica alle spalle del patrono di Luxottica rimane in mano ai due grandi delusi del 2017, Stefano Pessina e la famiglia Rocca. Che pagano entrambi la scarsa diversificazione del portafoglio e l' anno difficile delle loro aziende. Walgreen Boots Alliance, il colosso farmaceutico di cui l' imprenditore italiano controlla il 14,4%, ha perso da gennaio il 13% sforbiciando a 9,3 miliardi il valore della partecipazione di Pessina. Unica magra consolazione per lui: il sorpasso ai danni dei Rocca che - complice lo scivolone della Tenaris - hanno visto il loro valore crollare da 11,3 a 8,5 miliardi.

 

gilberto benetton gilberto benetton

Nel girone dei gamberi si è mosso a marcia indietro - con la fredda logica dei numeri - anche Berlusconi. Il patrimonio in Borsa dell' ex-premier si è ridotto nel 2017 del 2,3% a 3,57 miliardi. Ma si tratta di una sorta di illusione ottica che maschera un periodo d' oro per l' ex- Cav. Basta infatti retrodatare la performance fino al novembre 2016, quando Vivendi ha iniziato a scalare Mediaset a Piazza Affari, per ribaltare la prospettiva e regalare al portafoglio di Silvio - un elemento chiave per la prossima campagna elettorale - un bel guadagno del 20%.

 

gallia costamagna padoan gallia costamagna padoan

A balbettare sul listino in questo anno d' oro (+ 15,7% a pochi giorni dalla fine del 2017 l' indice Mibtel) è invece lo Stato- padrone. Tesoro e Cdp restano l' azionista di riferimento del mercato meneghino, visto che da soli hanno in portafoglio titoli per un valore di quasi 50 miliardi, più o meno il 6,6% della sua capitalizzazione. Ma i risultati sono tutt' altro che brillanti. Il Mef ha messo assieme un onesto + 2,7%: il boom della quota in Enav e il quasi raddoppio del valore della partecipazione in Stm sono stati frenati dall' andamento in grigio di Enel e Poste e dalla frenata di Eni e Leonardo.

 

COSTAMAGNA GALLIA COSTAMAGNA GALLIA

Il cane a sei zampe e la Saipem hanno aperto invece nel portafoglio della Cassa depositi e prestiti una mini-voragine da 1,6 miliardi, parzialmente riequilibrata dai risultati di Terna e Snam. Il saldo finale comunque è negativo e il patrimonio a Piazza Affari della Cdp ha perso finora il 3,9% del suo valore. I titoli di stato, lo sanno tutti, non rendono. Il tasso su quelli a dodici mesi è in questi giorni al -0,4%. Dati alla mano. però, forse per la Cassa sarebbe stato meglio mettere i soldi in Bot.

 

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