PAUL KRUGMAN METTE IL DITO NELLA PIAGA – L’ERA DIGITALE DURA DA 40ANNI MA CONSUMI E REDDITI SONO FIACCHI COME NEGLI ANNI ’70-80, PERCHÉ? – “NESSUNO SA DOVE CI PORTERÀ LA TECNOLOGIA. FORSE SIAMO DIRETTI VERSO UN GROSSO BOH...”

Paul Krugman per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica

 

Vi ricordate il romanzo del 1979 di Douglas Adams Guida galattica per gli autostoppisti ? Iniziava con la chimera di una tecnologia immaginaria, e liquidava la Terra come un pianeta le cui forme di vita «sono così primitive da credere ancora che gli orologi da polso digitali sono un’ottima invenzione». Beh, in fondo stiamo parlando delle prime fasi della rivoluzione informatica. Da allora abbiamo compiuto passi avanti significativi, al punto che per il momento la grande idea tecnologica del 2015 è un orologio digitale.

paul-krugmanpaul-krugman

 

Questo però ci avvisa quando dobbiamo alzarci in piedi, se siamo rimasti seduti troppo a lungo! E va bene, sto vaneggiando. In effetti ci troviamo davanti a un interrogativo: tutti sanno che viviamo in un’epoca di trasformazioni tecnologiche incredibilmente rapide, che tutto cambia. Cosa accade, però, se quello che sappiamo è sbagliato? Non voglio fare il bastian contrario. Studiando i dati su produttività e redditi, un numero in aumento di economisti si chiede se la rivoluzione tecnologica non sia stata gonfiata in maniera fuorviante. E alcuni esperti di tecnologie condividono il timore.

 

Ci era già successo in passato. La Guida galattica per gli autostoppisti fu pubblicata nel periodo del “paradosso della produttività”, durante il quale la tecnologia sembrò fare rapidi progressi — con i personal computer, i telefoni cellulari — malgrado la crescita economica fosse fiacca e i redditi stagnanti. Si avanzarono ipotesi per spiegare quel paradosso, e la teoria più attestata fu che inventare una tecnologia e imparare a utilizzarla sono due cose diverse. Diamogli tempo, dissero, e i computer finiranno col produrre beni (e servizi).

PAUL KRUGMANPAUL KRUGMAN

 

L’ottimismo sembrò giustificato quando nel 1995 la crescita della produttività decollò. Ecco di nuovo il progresso! Ecco di nuovo l’America, agli avamposti di quella rivoluzione.

Poi, lungo la strada della rivoluzione tecnologica, accadde una cosa bizzarra: come abbiamo scoperto in seguito, non siamo tornati a un rapido progresso economico. Anzi: una ripresa c’è stata, una sola, dieci anni fa. Da allora viviamo nell’epoca di iPhone, iPad e iQuelchetipare, ma crescita e redditi sono tornati alla fiacchezza degli anni ’70‘80. L’era digitale che perdura da quarant’anni appare deludente. Le nuove tecnologie hanno avuto titoloni nei notiziari, ma hanno portato modesti risultati economici. Come mai?

 

Una spiegazione possibile è che le cifre non colgono la realtà, specialmente i vantaggi dei nuovi prodotti e servizi. Per quanto mi riguarda, mi piace la tecnologia che mi consente di seguire in streaming i miei musicisti preferiti, ma il Pil non ne tiene conto. Eppure, si suppone che la nuova tecnologia debba essere redditizia per imprese e consumatori, e pertanto dovrebbe incentivare la produzione di articoli tradizionali, oltre che innovativi.

i cervelli umani saranno conservati nei computeri cervelli umani saranno conservati nei computer

 

Gli aumenti della produttività nel decennio 1995-2005 ci furono in ambiti quali la gestione magazzino, e si presentarono tanto nelle aziende hi-tech o in attività non tecnologiche, quanto nella vendita al dettaglio. Al momento non constatiamo nulla di tutto ciò.

 

Un’altra spiegazione è che le nuove tecnologie sono più divertenti che indispensabili. Peter Thiel, uno dei fondatori di PayPal, ha fatto notare che ci sarebbero piaciute le auto volanti, mentre ci siamo trovati Twitter e i suoi 140 caratteri. Thiel non è l’unico a suggerire che la tecnologia informatica che entusiasma le classi twittanti potrebbe non essere di così gran beneficio per l’economia.

 

google glassgoogle glass

Cosa sta accadendo, quindi, alla tecnologia? Non lo so, non lo sa nessuno. Forse i miei amici di Google hanno ragione e Big Data trasformerà ogni cosa. Forse le stampanti 3D porteranno la rivoluzione. Forse, invece, siamo diretti verso un altro grosso “boh”. Ciò di cui sono sicuro, tuttavia, è che dobbiamo ridurre questa esagerazione. Parlare a rotta di collo di come la tecnologia cambi tutto potrebbe sembrare innocuo. Invece, funge da elemento di distrazione da questioni più ordinarie e da pretesto per gestirle male.

 

Se ripensiamo agli anni Trenta, scopriamo che persone autorevoli affermarono le stesse cose che si dicono adesso: il problema oggi non riguarda il ciclo economico; siamo alle prese con un cambiamento tecnologico radicale e con una forza lavoro priva delle competenze necessarie ad affrontare la nuova epoca.

apple watch appare nei negozi  2apple watch appare nei negozi 2

 

Poi, però, grazie alla Seconda guerra mondiale, ottenemmo la spinta della domanda di cui avevamo bisogno e i lavoratori che erano ritenuti privi di qualifiche si rivelarono utili per l’economia moderna. Eccomi qui a rievocare ancora una volta la storia. Possibile che io non capisca che oggi è tutto diverso? Capisco perché alla gente piace ripeterlo, ma non per questo diventa vero.

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ FACILMENTE DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO CHE SPINGONO IL LORO MANAGER MILLERI AD OCCUPARSI DEGLI OCCHIALI ABBANDONANDO GLI INVESTIMENTI FINANZIARI AL GUINZAGLIO DELL’82ENNE CALTARICCONE - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?