borsa

UNA PIOGGIA DI DENARO SUL LUNEDI’ DI PIAZZA AFFARI: DA UNIPOL A AZIMUT, 20 SOCIETÀ DEL LISTINO PRINCIPALE STACCHERANNO CEDOLE PER 8,2 MILIARDI - INTESA SANPAOLO VERSERÀ AGLI AZIONISTI ORDINARI 2,2 MILIARDI DI EURO - AL SECONDO POSTO L'ENI

BORSA 1BORSA 1

Ugo Bertone per “Libero Quotidiano”

 

Una gradita pioggia di denari bagnerà lunedì Piazza Affari. È l' ora della distribuzione dei dividendi agli azionisti, una sorta di vendemmia fuori stagione che offre l' occasione per valutare se e quanto possa convenire l' investimento in Borsa. O fino a che punto le azioni possano rappresentare l' alternativa migliore ai rendimenti dei titoli di Stato che ormai viaggiano verso lo zero. Oppure obbligazioni di altro tipo, badando a non finire in situazioni a rischio bail-in (vedi Popolare dell' Etruria).

 

LE CIFRE Lunedì staccano la cedola venti società sulle quaranta che fanno parte del listino principale, il paniere Ftse Mib, per una distribuzione complessiva intorno agli 8,2 miliardi di euro, più o meno la metà dei 17,5 miliardi che verranno assegnati agli azionisti nel corso dell' intero 2016.

 

A questi vanno aggiunte altre 47 società di medie e piccole dimensioni, tra cui si possono trovare rendimenti d' eccezione. Tipo Saras (poco sotto l' 11% ma dopo un digiuno che durava da sei anni), Erg (8,65%) e Cattolica Assicurazioni (5,8%).

 

Tra i Big spiccano le cedole "generose" di Unipol Sai (oltre l' 8%) e di Azimut: l' 8% se si considera, oltre al dividendo ordinario (50 centesimi) che sarà versato lunedì, anche lo stacco straordinario da 1 euro per azione già programmato per gli ultimi mesi dell' anno.

BORSABORSA

 

L' assegno più corposo lo staccherà Intesa SanPaolo che verserà agli azionisti ordinari 2,2 miliardi di euro (il 6% il ritorno per i soci). Al secondo posto l' Eni (il 6% complessivo) che però ha già anticipato nello scorso autunno metà dei quasi 1,5 miliardi destinati al mercato (ed al principale azionista, il Tesoro).

 

Attenzione a leggere le quotazioni di lunedì prossimo. L' erogazione dei dividendi peserà sull' indice per il 2,17%. Inevitabile perciò un ribasso, si spera momentaneo, anche se la rapidità con cui il listino saprà recuperare i prezzi sarà la prova del nove della possibile ripresa di Piazza Affari dopo cinque mesi turbolenti in cui la Borsa italiana ha perduto attorno al 18%, la performance peggiore tra i grandi mercati, assieme a Tokyo.

I dividendi deliberati lunedì potranno essere incassati a partire da mercoledì 25. Il cambio per le cedole in dollari è stato fissato a 1,122. Gli obblighi fiscali consistono nel pagamento del 26% a titolo di ritenuta al momento dell' erogazione ma non sarete più tassati su quei proventi nella dichiarazione dei redditi.

 

UNIPOLSAIUNIPOLSAI

OTTIMA ANNATA La situazione è, a prima vista, paradossale. L' economia galleggia, ma non decolla. La campagna delle trimestrali, un po' in tutta Europa, ha rivelato una situazione tutt' altro che brillante dal punto di vista dei profitti, a partire dai titoli petroliferi fino al comparto bancario, il tallone d' Achille della Borsa italiana. Eppure, a fronte dell' Euro Stoxx 50, l' indice delle blue chips del Vecchio Continente che ha perso il 9,5% dall' inizio di quest' anno, i future che scommettono sui dividendi a tre anni hanno registrato una correzione al ribasso minima, pari a -1,2%.

 

Intanto il rendimento dei payout (cioè dei quattrini distribuiti ai soci) è salito in Europa del 3,6%, in linea con Piazza Affari, ai livelli più alti da tre anni. Come mai società che guadagnano di meno (i profitti sono scesi in media del 20% in un anno) pagano di più? In parte la spiegazione sta nel calo delle quotazioni in questi mesi che ha fatto lievitare le percentuali ma non i valori assoluti.

 

Ma c' è un' altra spiegazione: le società sono restie a tagliare i dividendi per tenere alto il morale degli investitori e, al momento, possono prendere in prestito il denaro per pagare i propri dividendi praticamente a costo zero. Insomma, grazie alla politica della Bce che sta comprimendo i tassi di obbligazioni e titoli del debito pubblico le società possono permettersi di essere "generose" in occasione di una vendemmia di ottima annata.

INTESAINTESA

 

L' ARMA ETF Quanto durerà? In prospettiva il meteo Borsa suggerisce prudenza: è bastata la velata minaccia di un modesto aumento del costo del denaro in Usa per provocare un forte ribasso a Wall Street dei titoli telefonici, i più prodighi a proposito di cedole. Una congiuntura negativa, prima o poi, non potrà non ripercuotersi sui dividendi.

 

Ma, per il momento, il trend ha le potenzialità per proseguire. Ma è meglio puntare sulle società più solide, in grado di promettere e mantenere dividendi solidi nel tempo. Gli esempi non mancano: da Intesa che ha già promesso un monte dividendi in aumento (ad almeno 3 miliardi l' anno prossimo) a Poste Italiane, piuttosto che le Generali. Da scegliere in poi oppure sfruttando le proposte dei fondi. O, meglio ancora, puntare su uno o più Etf (Exchange Traded Fund) che replicano l' andamento di indici composti solo da società con elevata distribuzione dei dividendi.

 

Sul listino di Borsa italiana esiste una ventina di Etf che selezionano gli investimenti andando a caccia degli alti dividendi. Ma, ammonisce Morningstar (la guida Michelin per navigare nel mondo del risparmio gestito) «occorre fare attenzione, in quanto si tratta di un gruppo molto eterogeneo in termini geografici e di metodologia di scelta delle varie aziende. Ne risultano, quindi, diversi profili di rischio».

 

RISCHIO BTP Chi si rivolge ancora ai titoli di Stato che si spingono verso la terra inesplorata del rendimento zero? «Quanto ai compratori - è l' opinione di Alessandro Fugnoli, strategist e gestore di Kairos - capiamo perfettamente i gestori obbligazionari professionali, travolti dai soldi in fuga dall' azionario dopo la caduta di gennaio e febbraio.

 

PIAZZA AFFARIPIAZZA AFFARI

Capiamo ancora di più le assicurazioni e i fondi pensione che acquistano e immobilizzano bond sempre più lunghi per potere garantire qualcosa ai compratori di polizze vita e ai pensionati. Capiamo meno invece i compratori finali». Ovvero l' ex Bot people che, nella ricerca ostinata di un porto tranquillo che replichi l' andamento dei vecchi Bot rischia di correre andare incontro a brutte sorprese.

 

«Comprando bond adesso - è il ragionamento - ci si avventura in un labirinto pieno di insidie. Se tutto resta come è oggi, crescita debole e inflazione bassa, si subisce un tasso reale negativo».

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…