merkel deutsche bank

PURE I TEDESCHI PIANGONO – LA DEUTSCHE BANK TAGLIA GLI UTILI DI QUASI L’80%, HA 60 MILIARDI DI TITOLI TOSSICI ED E’ LA BANCA EUROPEA CON LA PIU’ POSSIBILITA’ DI FALLIMENTO – IL CAMBIO DELLA GUARDIA DI AMMINISTRATORE DELEGATO NON BASTA A RISALIRE LA CHINA. E L’ISTITUTO DIVENTA  UNA VERA E PROPRIA ZAVORRA PER LA MERKEL

 

Antonio Grizzuti per La Verità

 

Un altro trimestre nero per Deutsche bank. La nomina di Christian Sewing come nuovo amministratore delegato è avvenuta appena lo scorso 9 aprile, dunque non era lecito aspettarsi alcunché. Rimane il fatto che l' ex contestatissimo ad John Cryan ha consegnato al successore una delle peggiori eredità possibili.

 

I DIPENDENTI

DEUTSCHE BANK

Giù il Cet1 ratio, ovvero il principale indicatore di stabilità patrimoniale, sceso al 13,4% dal 14% di fine 2017. Utile in crollo a 120 milioni di euro (-79% rispetto allo stesso periodo del 2017), mentre i ricavi sono calati del 5% attestandosi a 6,97 miliardi. Segno quest' ultimo che il gruppo sconta evidenti problemi di redditività. Tutto ciò inevitabilmente si riflette sul rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione, il cosiddetto cost income ratio, che rappresenta il termometro dell' efficienza di un istituto bancario. Nel caso di Deutsche il rapporto è passato dall' 86,2% del Q1 2017 al 92,6% odierno, registrando un aumento di ben 6,3 punti.

 

Brutte notizie dalla divisione corporate & investment, con utili ante imposte a picco a 205 milioni (-74%) e ricavi a 3,85 miliardi (-13%). Curiosamente, nonostante i pessimi risultati, il totale dei dipendenti appartenenti a questa struttura è aumentato del 4%. «Dobbiamo agire in modo deciso e adattare la nostra strategia, non abbiamo tempo da perdere perché questi ritorni per i nostri azionisti sono inaccettabili», ha dichiarato a margine della presentazione dei risultati Sewing, preoccupato anche dalla reazione dei mercati. Com' era facilmente prevedibile, il titolo ha sofferto a Francoforte, arrivando a perdere oltre il 5%.

john cryan deutsche bank

 

Per convincere azionisti e analisti della bontà del nuovo corso, Sewing ha sfoderato l' unica arma a sua disposizione, vale a dire i tagli. I primi a pagare il salatissimo conto saranno ovviamente i dipendenti. Contestualmente alla trimestrale, Deutsche ha diffuso una nota nella quale la dirigenza mette nero su bianco la strategia per il prossimo futuro. Punto cardine, «una significativa riduzione della forza lavoro nel resto dell' anno per raggiungere i target di riduzione dei costi nel 2018 e, in particolare, far scendere sotto 23 miliardi i costi adjusted richiederà ulteriori tagli soprattutto nell' investment banking».

 

LA VIGILANZA EUROPEA

La sforbiciata interesserà l' operatività negli Usa e in Asia, mentre le attività e le risorse della banca saranno focalizzate «sui clienti europei e multinazionali e sui prodotti più importanti per loro». Un deciso stop alle velleità da banca di primaria importanza mondiale per concentrarsi sul mercato domestico.

 

Christian Sewing Deutsche Bank

I pessimi risultati economici non sono l' unica grana per Christian Sewing. La banca, come spiega l' International financing review di Reuters, siede ancora su un barile di dinamite da 60 miliardi di euro che ogni anno «mangia» circa 500 milioni di euro di redditività e tiene bloccati quasi 5 miliardi di capitale. Si tratta di legacy assets, vale a dire posizioni obsolete ereditate dalle precedenti gestioni che hanno perso quasi interamente il loro valore originario. Nonostante la scarsità di informazioni in merito, gli esperti credono che il portafoglio sia costituito in gran parte da derivati. Una vera e propria zavorra la cui esistenza è stata rivelata l' anno scorso da John Cryan e il cui azzeramento era stato preventivato per il 2020. Complici gli azionisti infuriati per la lunga serie di risultati negativi e l' avvicendamento alla guida del gruppo, la scadenza per il disinnesco della trappola miliardaria sembra inverosimile.

 

data

Disfarsi di asset ormai diventati carta straccia diventa infatti sempre più difficile ogni giorno che passa. Certo, è curioso che la vigilanza della Bce, così attenta a fare le pulci alle banche italiane in materia di non performing loans, rimanga in rispettoso silenzio rispetto alla marea nera di derivati e titoli tossici in pancia alla più grande banca tedesca.

 

Quella che riguarda Deutsche è una delle tante spine nel fianco di una Angela Merkel sempre meno influente sul piano internazionale. La cancelliera è stata liquidata da Donald Trump che le ha dedicato appena 150 minuti di colloquio, un' inezia rispetto alla passerella riservata a Emmanuel Macron. Nonostante abbia più volte negato la possibilità di fare ricorso al denaro pubblico per salvare Deutsche, risulta impensabile che la cancelliera rimanga con le mani in mano nel caso in cui il rischio di fallimento diventi concreto. Eventualità non così remota secondo l' analista finanziario Holger Zschäpitz, il quale si è spinto a dichiarare che la possibilità del default di Deutsche è oggi la più alta tra le banche continentali.

quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)