giovanni zonin

CON QUESTI “BANCHIERI” CI LAMENTIAMO DEI FORESTALI CALABRESI? - PER DICIANNOVE ANNI, GIANNI ZONIN E’ STATO ALLA GUIDA DELLA DISTRUTTA POP VICENZA E FINORA HA AVUTO SOLO UNA SANZIONE DALLA CONSOB - LA BANCA CHIEDE A LUI E AD ALTRI 31 DIRIGENTI 2 MILIARDI DI RISARCIMENTO MA L'AZIENDA VINICOLA DI FAMIGLIA, TRA LE MAGGIORI D'EUROPA, NON È PIÙ SUA: HA INTESTATO TUTTO AI FIGLI E LUI E’ NULLATENENTE…

Franco Vanni per “la Repubblica”

 

RITRATTO DI ZONINRITRATTO DI ZONIN

L' ultima tegola - forse anche l' unica - è la multa Consob. Gianni Zonin, per diciannove anni presidente della Banca Popolare di Vicenza fino alle dimissioni nel novembre 2015, deve pagare 370mila euro per illeciti nella vendita di azioni alla clientela, negli anni belli in cui la Popolare quotava il titolo 62,50 euro. Un valore irreale, polverizzato quando il meccanismo delle operazioni "baciate" è venuto alla luce.

 

E quando, alla prova del mercato, le azioni sono passate di mano a 10 centesimi l'una. Ma è solo la punta dell' iceberg. Il 79enne re del vino è indagato a Vicenza per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Un' inchiesta che procede al rallentatore, paralizzata dal conflitto fra procura vicentina e ufficio del giudice per le indagini preliminari.

 

GIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLIGIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLI

La banca, dal canto suo, nell' aprile scorso ha presentato al tribunale di Venezia un atto di citazione di 340 pagine in cui chiede a Zonin e ad altri 31 ex dirigenti di risarcire 2 miliardi, per «una delle più eclatanti debacle finanziarie del dopoguerra. La storia di un vero e proprio intreccio, un groviglio di rapporti mai trasparenti, tra la banca e i suoi vertici e tra questi e alcuni selezionati clienti, culminato in un epilogo drammatico ». Parola di Fabrizio Viola, eletto amministratore delegato della Popolare il 6 dicembre scorso.

 

montebello proteste sotto la villa di zonin   montebello proteste sotto la villa di zonin

Gianni Zonin attende l' arrivo della tempesta a Gambellara, Vicenza. Passeggia fra le vigne che un tempo erano sue, ma che dal 20 gennaio 2016 appartengono ai tre figli. Ha cominciato a intestare loro aziende e terreni negli anni Novanta, quando iniziava l' avventura in banca. Un anno e mezzo fa - a inchieste giudiziarie avviate - ha ceduto le quote residue.

 

Oggi non ha più legami con la Zonin 1821, una delle maggiori aziende vinicole europee, che nel 2016 ha dichiarato 193 milioni di fatturato. Né nell' immobiliare proprietaria dei terreni: nove tenute in Italia, per 2 mila ettari coltivati a vite, una in Virginia negli Stati Uniti. Un patrimonio che i danneggiati potrebbero aggredire chiedendo la revocatoria dell' atto notarile con cui Zonin ha trasferito tutto ai figli. Ma dimostrare che il passaggio aveva "intento fraudolento" non è facile, visto che in azienda i tre maschi di casa hanno ruoli dirigenziali da tempo.

BANCA NUOVA PALERMO ZONINBANCA NUOVA PALERMO ZONIN

 

«Zonin oggi è nullatenente» ripetono preoccupati i soci che hanno perso tutto. Non è vero, ma quasi. La casa di famiglia a Montebello Vicentino, 1175 metri quadrati di villa più servizi e parco, è intestata al figlio Michele, Gianni ha l' usufrutto. Restano sue una cappelletta di 74 metri a Radda di Chianti "non adibita a luogo di culto", un bosco a Gambellara di 4mila metri quadrati, un vigneto di 10mila.

 

Zonin è socio all' 84,92 percento dell' immobiliare Badia, proprietaria di 25 fra appartamenti, box e magazzini a Gambellara. Altri 14 ne ha a Montebello, cinque a Torri di Quartesolo, 71 a Vicenza. Amministratore della società, e socio al 15 percento, è la moglie Silvana Zuffellato. Ed è lei unica titolare di Collina Srl, spin off di Badia a cui l' immobiliare potrebbe trasferire immobili. Altre proprietà, quindi, presto potrebbero non essere più di Zonin.

 

ZONIN CON LA MOGLIEZONIN CON LA MOGLIE

La "scissione societaria asimmetrica" (a vantaggio della sola moglie) è stata deliberata nell' ottobre scorso, ma non risulta ancora attuata. La prima volta che la magistratura si è occupata degli immobili di casa Zonin è stato nel 2001. La procura vicentina indagò sui prestiti concessi nel 1999 dalla Popolare alla Querciola Srl diretta da Silvano Zonin, uno dei sette fra fratelli e sorelle di Gianni. L' istituto avrebbe pagato affitti eccessivi, con danno per i soci.

 

L' allora procuratore capo di Vicenza, Antonio Fojadelli, chiese l' archiviazione. Anni dopo, lasciata la magistratura, sarà nominato nel cda della Nordest Merchant, banca d' affari della Popolare. Da allora Zonin è uscito indenne da una seconda inchiesta, aperta a Vicenza nel 2008 e poi archiviata, nata da una denuncia di Adusbef per «azionisti costretti a diventare tali con metodi estorsivi, pena la mancata concessione di prestiti, mutui, fidi». Dopo quel primo incidente con l' immobiliare del fratello, il rapporto fra banca e affari di famiglia non si è interrotto.

zonin popolare vicenzazonin popolare vicenza

 

Un flusso di denaro continuo, ma via via meno corposo. La casa vinicola oggi ha prestiti dalla Popolare per 15 milioni. Altri 12,5 milioni sono stati affidati alla società che detiene i terreni. Poca cosa, va detto, rispetto al credito concesso alle aziende da Intesa, Mps e Unicredit. Se lo Zonin banchiere con i soldi dei soci (fra cui se stesso, titolare di azioni per 24 milioni) è stato condottiero spregiudicato, l' azienda di famiglia l' ha sempre gestita in economia.

 

Il ventennio da banchiere ha aperto a Zonin le porte dorate del potere vero. Nel primo decennio del 2000 la Popolare ha fatto da spazzino del sistema bancario, inglobando piccoli istituti decotti, con la benedizione di Bankitalia.

 

montebello proteste sotto la villa di zonin montebello proteste sotto la villa di zonin

Intanto, l' elenco delle cariche ricoperte (e oggi cessate) dal viticoltore è cresciuto, fino a riempire 15 pagine del registro imprese delle Camere di commercio. Oltre alle frequentazioni sempre più prestigiose - dai governatori veneti, ai ministri, fino a Tony Blair, che trascorreva le vacanze nelle tenute toscane Zonin - per Gianni negli anni si sono liberate le poltrone utili a completare la corsa verso il cielo, senza perdere di vista il suo Veneto.

 

Consigliere dell' Istituto centrale delle banche popolari, consigliere nella Società italiana per le imprese all' estero, presidente della vicentina Fondazione Roi. Un' epopea lunga vent' anni, in cui Zonin in banca disarcionava manager, comprava, correva. E la Popolare garantiva credito agevolato ai soci amici. Fino alla fatale campagna di ricapitalizzazione del 2013-2014, sostenuta costringendo all' acquisto di azioni chi entrava in filiale per chiedere prestiti. Un meccanismo al centro dell' inchiesta penale in corso.

Nel frattempo, guidata dai figli, l' azienda vinicola si è rafforzata e ha aperto uffici commerciali in tutto il mondo.

assemblea pop vicenzaassemblea pop vicenza

 

A Vicenza è luogo comune che Zonin «dove apriva una banca comprava una vigna». Le date di acquisizione di banche e terreni non ricalcano perfettamente lo schema. Ma è vero che Zonin ha condotto la sua campagna parallela in alcune regioni. In Toscana, comprando come banchiere Cariprato e come viticoltore terre in Chianti. E in Sicilia, dove con una mano acquistava Banca Nuova e con l' altra investiva in vigneti. Una parabola che racconta la doppia condotta dell' uomo. Oggi i soci azzerati delle due banche incorporate in Bpvi si leccano le ferite. Intanto, negli stessi territori, le aziende vinicole prosperano, al riparo da chi vorrebbe chiedere conto al Gianni Zonin imprenditore dei disastri del Gianni Zonin banchiere.

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...