carlos ghosn nissan renault

IL RECORD DELLE VENDITE DI AUTO PORTA MALE - DOPO TOYOTA E VOLKSWAGEN, TOCCA A RENAULT: GHOSN AVREBBE SOTTRATTO ALL'AZIENDA 40 MILIONI DI EURO, TRA GUADAGNI E SPESE PAZZE - ARRESTATO IN GIAPPONE, E NON È UN CASO: LA NISSAN VALE IL TRIPLO DELLA SORELLA FRANCESE, E I NIPPONICI SI ERANO STUFATI DELLO STRAPOTERE EUROPEO - MA ORA IN LIZZA C'E' UN CUGINO DI BOLLORE', THIERRY, ATTUALE CHIEF OPERATING OFFICER

 

Ugo Bertone per Libero Quotidiano

 

La regola è stata confermata: il record delle vendite di auto porta male. Toyota, una volta salita sul gradino più alto del podio, ha affrontato la crisi più grave della sua storia, causa i difetti di fabbrica. È andata peggio a Volkswagen, incappata nello scandalo dei diesel. Carlos Ghosn, in cima al tetto del mondo alla testa dell' alleanza Renault, Nissan e Mitsubishi (10,6 milioni di vetture vendute l' anno scorso), sta celebrando il primato in una cella del carcere di Tokyo.

CARLOS GHOSN

 

Ieri mattina, infatti, le celebrità invitate nella capitale giapponese per la celebrazione dei 100 anni delle relazioni commerciali tra Parigi e Tokyo hanno scoperto che Ghosn, una sorta di mito per i giapponesi che gli hanno dedicato manga e cartoon dopo il successo del salvataggio di Nissan, era finito in galera. L' accusa? Un' indagine avviata in Nissan grazie alle rivelazioni di una gola profonda ha appurato che il manager, con la complicità di un suo stretto collaboratore, ha nascosto al fisco una parte dei suoi guadagni e si è reso responsabile di «numerosi ed ulteriori atti significativi di cattiva condotta, come l' uso personale non autorizzato di beni aziendali».

 

IL MALLOPPO

Carlos Ghosn e Emmanuel Macron renault

Il tutto, secondo l' accusa, per un importo di 40 milioni di euro. Accuse molto gravi, in Giappone più che altrove, che hanno già portato al licenziamento del manager che verrà sostituito nel consiglio già convocato per giovedì. Con il pieno consenso dello Stato francese, che attraverso Renault (ieri ha perso l' 8% in Borsa) controlla il 44% circa del gruppo giapponese (che a sua volta detiene il 15% del gruppo francese) come ha già in sostanza anticipato il ministro dell' Economia Bruno Le Maire.

 

E il caso vuole che il compito probabilmente ricadrà sulle spalle di Thierry Bolloré, lontano cugino del patron di Vivendi, scelto a febbraio da Emmanuel Macron per contrastare la leadership assoluta di Ghosn. La sensazione, infatti, è che l' affaire Nissan serva a far fuori un manager scomodo, che ha ottenuto risultati eccellenti ma ormai in rotta di collisione con lo Stato francese.

IL CEO DI RENAUL NISSAN CARLOS GHOSN

 

Per diversi anni Ghosn ha potuto opporre all' ostilità del governo grazie al sostegno degli azionisti giapponesi che gli hanno sempre riconosciuto la resurrezione del gruppo, affidato al manager franco-brasiliano sull' orlo del fallimento e portato alla leadership mondiale. Ma la coabitazione tra l' azionista francese e i soci giapponesi è ormai diventata squilibrata: Renault, sulla carta l' azionista di controllo, vende 3,8 milioni di vetture all' anno, Nissan 5,3.

 

Thierry Bollore CARLOS GHOSN

OPINIONE PUBBLICA

Secondo Deutsche Bank, vista la diversa redditività, l' azienda giapponese vale tre volte di più della casa francese. Un diverso valore compensato fino ad oggi dal carisma di Ghosn che, pur di non scendere a patti con la yakuza negli anni più difficili, aveva trasformato l' ufficio in una sorta di fortino. Altri tempi. Oggi, agli occhi dell' opinione pubblica giapponese, Ghosn appare come un ladro e, accusa assai più infamante nel Sol Levante, come un evasore fiscale.

 

Thierry Bollore

C' è da chiedersi se l' alleanza reggerà all' uscita del suo padrino. Sono in molti a dubitarne, vista la pretesa francese, ribadita proprio venerdì scorso da Martin Vial, responsabile delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato, di rafforzare l' integrazione tra le due aziende puntando su un «maggior ancoraggio» del gruppo alla casa madre francese, con la concentrazione in Francia degli investimenti in ricerca dell' accoppiata, leader nello sviluppo dell' auto elettrica.

 

Ma non sarà facile convincere i giapponesi a puntare le carte sul Vecchio Continente, assai meno promettente dell' Asia una volta persa la carta Ghosn, già capitano corraggioso, oggi evasore incallito.

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…