I RUSSI SANZIONATI DEVONO MOLLARE CAVALLI. CHE FARÀ DEL TORCHIO? - AZIONISTI CATTOLICI CONTRO I MANAGER DI BANK OF AMERICA - L’ANTITRUST CERCA QUALCUNO CHE VALUTI LE SUE “PERFORMANCE”

Enel non sembra interessata agli asset di E.On - La galleria del Lingotto a Torino finirà a un fondo di Pimco gestito da italiani (Diaz della Vittoria e Caputi) - Banca Imi individua i tedeschi di Hager per la Bocchiotti di Arenzano - Expo Milano si fa assicurare da Generali...

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1.CAVALLI (ORFANO DI VTB) ORA PUNTA SU DEL TORCHIO

D.Pol. per il “Corriere della Sera” - Il dietrofront della russa Vtb capital ha destabilizzato lo stilista Roberto Cavalli che all’operazione aveva lavorato intensamente. Ma non tanto da fargli dimenticare che la sua azienda avrebbe bisogno di riconsiderare il modello di business e di avviare una riorganizzazione.

 

LA BANCA RUSSA VTB LA BANCA RUSSA VTB

E che servirebbe un manager ad hoc. Se Tim Demchenko ha lasciato la partita, potrebbe invece rimanere il top manager che il finanziere russo aveva immaginato alla guida della griffe. Si tratta di Gabriele Del Torchio che a fine agosto ha lasciato la guida di Alitalia affidandola a Etihad. E che Demchenko aveva arruolato per le sue competenze di ristrutturatore, anche nel lusso, come insegna il rilancio Ducati.

 

briatore twitta la foto di roberto cavalli con l erezione briatore twitta la foto di roberto cavalli con l erezione

Rimarrà anche dopo l’addio di Mosca? Può darsi, visto che il lavoro è tanto e per ora è tutto concentrato sulle spalle di Daniele Corvasce. Bisognerà vendere il palazzo di Parigi riattivando i contatti con Armani, Lvmh e altri. E’ un passaggio importante che servirà a fare cassa e rifinanziare l’azienda, visto che l’immobile di rue du Faubourg Saint Honoré valeva circa 40 milioni nell’ambito della trattativa con Vtb capital.

 

Altro capitolo è anche la risistemazione del business delle licenze. Di aprire negoziati con altri acquirenti non se ne parla. Cavalli sostiene che andrà avanti da solo. Bisognerà vedere però se resisterà alle lusinghe di Permira, il primo ad aver trattato l’acquisto del 70% del gruppo valutato 400 milioni, ben più dei russi.

 

2.E.ON, TRA LE OFFERTE NON C’È ENEL

S.Agn. per il “Corriere della Sera” - Il lotto completo delle offerte ancora non c’è, ma tra i gruppi dell’energia che hanno deciso di lanciarsi nella competizione per gli asset E.On Italia, l’Enel non ci sarebbe proprio. È questo uno degli esiti del processo di cessione avviato qualche mese fa.

GABRIELE DEL TORCHIO GABRIELE DEL TORCHIO

 

Nome in codice «Chicago», ieri la scadenza per le proposte vincolanti. Secondo le prime indiscrezioni la genovese Erg si sarebbe sbilanciata alla ricerca dell’idroelettrico di Terni, mentre alla fine A2A (impegnata nel piano di impresa) non avrebbe mostrato interesse «vincolante» per idroelettrico e clientela.

 

Quest’ultima è invece nel mirino della bolognese Hera. Per solare e eolico si è fatta avanti F2i. Competizione aperta anche per la centrale a carbone di Fiumesanto in Sardegna, per la quale avrebbero offerto i cechi di Eph, il gruppo Gala e Ottana Energia. Probabile invece che per le centrali a gas non ci siano proposte vincolanti. La procedura andrà avanti, anche se su tutto il pacchetto pende sempre la trattativa parallela (e diretta) tra Edison-Edf e la stessa E.on.

 

3.EXPO (AON CONSULENTE) SI AFFIDA A GENERALI

Dal “Corriere della Sera” - Generali Italia assicura Expo Milano 2015. Il gruppo, con Global Corporate & Commercial, la business unit internazionale dedicata all’assicurazione danni per le imprese di grandi dimensioni, si è aggiudicata con una gara europea la copertura assicurativa danni e responsabilità civile. Nell’elaborazione e nello sviluppo delle soluzioni necessarie alla copertura assicurativa, Expo 2015 si è avvalsa della consulenza di Aon.

E ON ENERGIA E ON ENERGIA

 

 

4.PARTERRE

Da "il Sole 24 Ore"

 

PITRUZZELLA MISURA LE «PERFORMANCE»

L'Autorità Antitrust ha indetto una gara comunitaria «per l'affidamento dei servizi per il disegno del sistema di controllo di gestione per la misurazione delle performance» di se stessa. L'Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella ha bisogno che sia una società esterna, esperta in consulenza strategica, organizzativa e gestionale, a dirle come sviluppare «metodologie e strumenti» per la progettazione e realizzazione «in forma di prototipo» di un sistema di controllo di gestione che consenta di misurare le proprie «performance».

Giovanni Pitruzzella Giovanni Pitruzzella

 

Secondo il bando di gara «tale necessità» è correlata alle iniziative condotte dall'Autorità per la revisione e qualificazione delle proprie spese, anche attraverso la riorganizzazione delle procedure. Il prezzo a base di gara, per un servizio al massimo di 4 mesi, è di 300mila euro, con aggiudicazione al prezzo più basso. Con una gara successiva verrà selezionato il «realizzatore» del controllo di gestione. Il risultato è che, per cercare di risparmiare, l'Antitrust spenderà di più. (G.D.)

 

LA GALLERIA DEL LINGOTTO A GWM E PIMCO

Si firmerà con ogni probabilità nel corso di questa settimana l'atto definitivo di vendita della galleria commerciale del Lingotto di Torino. La struttura, denominata «8 Gallery» è oggi di proprietà di un fondo immobiliare di Cbre Global Investors e viene ceduta per circa 80 milioni di euro a un fondo immobiliare del colosso americano Pimco gestito da Gwm, società fondata da Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini e che vede come socio anche Massimo Caputi (con il 20% delle quote).

 

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Nel recente passato i due gruppi avevano creato un veicolo ad hoc, con quote rispettivamente del 30 e del 70%, in grado di investire un miliardo di euro sul settore del retail italiano. E il primo acquisto è stato già realizzato qualche mese fa quando la joint venture ha acquistato per 130 milioni di euro il Market Central Da Vinci (56mila mq) da Aig Lincoln. La galleria del Lingotto ha un rendimento lordo che si aggira intorno all'8%, ospita circa 90 negozi su una superficie di 32mila metri quadrati. (P. De.)

 

BANCA IMI PUNTA SU HAGER PER LA GENOVESE BOCCHIOTTI

Alla fine la scelta potrebbe andare sui tedeschi. Dopo diversi mesi di trattative con multinazionali di tutto il mondo l'advisor Banca Imi sarebbe vicino alla scelta: per la Bocchiotti di Arenzano (in provincia di Genova), tra i leader europei nei settori dei sistemi di canalizzazione dei tubi protettivi, potrebbero spuntarla i tedeschi di Hager, multinazionale di Blieskastel da 1,6 miliardi di fatturato.

 

Bank of America Bank of America

Per il gruppo ligure, che ha archiviato un fatturato di 120 milioni di euro nell'ultimo esercizio, sono arrivate offerte da Russia, Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Hager, secondo i rumors, sarebbe in competizione con il gruppo russo Dkc, ma anche con la britannica Hellermann Tyton e l'americana Atkore International. Un altro piccolo gioiello italiano potrebbe dunque passare in mani estere e finire in Germania, Paese che storicamente fa shopping oltreconfine di società italiane con leadership nell'area industriale, elettrotecnica e della meccanica. (R.Fi)

 

LA GOVERNANCE DI BOFA NEL MIRINO DEI RELIGIOSI

brian moynihan brian moynihan

Tornano a crescere le pressioni affinchè siano separate le cariche di amministratore delegato e presidente di Bank of America, attualmente entrambe in mano a Brian Moynihan. La richiesta, che potrà tradursi in una vera e propria battaglia nel corso del prossimo anno, arriva da un gruppo di azionisti legati al mondo religioso e capitanati dalla congregazione apostolica cattolica Sisters of Charity of St. Elizabeth e da alcuni membri dell'nterfaith Center on Corporate Responsibility, coalizione che raccolgie ben 275 investitori istituzionali religiosi.

 

Come riporta il Wall Street Journal, una parte degli investitori si è innervosita quando a ottobre il consiglio di amministrazione di BofA ha deciso di affidare a Moynihan anche l'incarico di presidente. Una decisione che per altro era arrivata a sorpresa visto che gli azionisti nel 2009 avevano votato una proposta per fare in modo che le cariche di amministratore delegato e presidente restassero separate. (R.Fi.)

 

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