
IL SACRO BORDELLO - A FINIRE NEL MIRINO DELLA SICUREZZA VATICANA UN MONSIGNORE CAPACE DI ARRIVARE A DIFFONDERE ALL’ESTERNO IL CONTENUTO DI TELEFONATE RISERVATE FATTE DIRETTAMENTE DA FRANCESCO: "SE NON SAPPIAMO CUSTODIRE I SOLDI, COME CUSTODIAMO LE ANIME DEI FEDELI?” - E ANCORA: “I COSTI SONO FUORI CONTROLLO. CI SONO TRAPPOLE...”
Paolo Rodari per “la Repubblica”
Si è rincorsa per tutta la giornata di ieri la notizia che la gendarmeria vaticana starebbe indagando un monsignore della curia romana dopo la scoperta della violazione del computer del revisore generale della Santa Sede, Libero Milone, e l’uscita di due libri con documenti inediti provenienti dall’interno e relativi alle più recenti vicende finanziarie. Si tratta dei volumi del giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi e del giornalista di Mediaset Gianluigi Nuzzi.
Anche se le fonti ufficiali vaticane non confermano alcunché, mantenendo la linea del riserbo assoluto, ancora una volta dopo la fuga di notizie e documenti avvenuta durante gli ultimi mesi del pontificato di Benedetto XVI a finire nel mirino della sicurezza vaticana sarebbe una figura interna, addirittura un ecclesiastico, capace di arrivare a diffondere all’esterno il contenuto di telefonate riservate fatte direttamente da Francesco: «Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come custodiamo le anime dei fedeli, che non si vedono?», è una frase carpita al Papa. E ancora: «I costi sono fuori controllo. Ci sono trappole... ».
Questa volta la Santa Sede non vuole farsi trovare impreparata. Tanto che l’impressione è che la gendarmeria abbia le idee chiare su chi dall’interno abbia commesso le violazioni. Qualche mese dopo l’elezione al soglio di Pietro, Francesco aveva istituito due commissioni: una incaricata di studiare una riforma dello Ior.
E una seconda che aveva invece compiti di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura economico e amministrativa della Santa Sede. Da questo lavoro è nata la Segreteria per l’Economia, guidata dal cardinale australiano George Pell. Il percorso per arrivare alla nuova Segreteria, tuttavia, non è stato sempre lineare. E non sono mancate le frizioni interne (di cui si vocifera i due libri in uscita daranno conto) fra la nuova Segreteria e l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede.