giorgetti guzzetti

IL SALTO CARIPLO DI GUZZETTI – DOPO 22 ANNI DI REGNO LA FONDAZIONE MILANESE DEVE SCEGLIERSI UN NUOVO PRESIDENTE. MA GUZZETTI NON MOLLA: SARÀ LUI A FARE IL REGISTA DELL'OPERAZIONE E A SELEZIONARE DI FATTO IL SUO SUCCESSORE (LETIZIA MORATTI?) – IL BLITZ TENTATO DALLA LEGA E I BUONI UFFICI DELL’"ARZILLO VECCHIETTO" CON GIORGETTI…

Camilla Conti per “il Giornale”

 

GIUSEPPE GUZZETTI

Una leggina inserita tra le pieghe del decreto Milleproroghe ha cercato di anticipare la nomina di molti dei presidenti delle province da gennaio al 31 ottobre. Giusto un giorno prima dell' inizio della procedura lunga sei mesi per la selezione del nuovo Consiglio della Fondazione Cariplo nominato per metà dagli enti locali e, a cascata, del successore di Giuseppe Guzzetti, il patron dell' ente milanese dal 1997 e in scadenza a primavera del prossimo anno. Ma il blitz dei nuovi alleati di governo è fallito e il centrosinistra è rimasto in trincea. Perché l' avvocato di Turate ha giocato d' anticipo.

 

GIUSEPPE SALA

E già il 25 settembre ha sollecitato le province coinvolte nel giro di poltrone a indicare le terne con le candidature, da cui poi scegliere i 28 nuovi organi dell' ente. Per fine anno gli 84 nomi delle terne dovrebbero essere pronti ma ci sarà tempo fino a marzo per spuntare i selezionati. Delle 14 terne di candidati pubblici da selezionare, in partenza 11 sarebbero attribuibili al centrosinistra, che così mantiene le posizioni (tra i veri grandi elettori c' è anche il sindaco di Milano, Beppe Sala), e 3 a Lega-centrodestra.

giuseppe guzzetti

 

Che sarebbero comunque «concertati», si dice, con lo stesso Guzzetti grazie agli ottimi rapporti con il sottosegretario del Carroccio, Giancarlo Giorgetti. Già in passato Guzzetti ha dimostrato di saper dialogare con la Lega, forte anche della presa sul territorio: è stato presidente della Regione Lombardia per 8 anni, infine senatore della Repubblica per due legislature. E nel '97 ha conquistato la presidenza della Cariplo su indicazione della Provincia di Como, al tempo guidata proprio dal leghista Armando Selva, nonostante il veto espresso da Umberto Bossi.

 

giancarlo giorgetti foto mezzelani

Gli organi strategici e di gestione di Cariplo sono la Commissione Centrale di Beneficenza e il cda e scadono entrambi a fine aprile con l' approvazione del bilancio. Dopo il protocollo siglato tra Mef e Acri, il mandato dei consiglieri di Cariplo è sceso da 6 a 4 anni, il numero dei membri della Commissione è stato appunto ridotto da 40 a 28, quello dei componenti il consiglio da 9 a 7.

letizia moratti

 

Il meccanismo elettorale prevede un mix di nominati dagli enti locali e di selezionati tra esponenti della società civile.

 

È stato, inoltre, introdotto un meccanismo di alternanza tra province minori. I membri della nuova Commissione Centrale saranno scelti da quella uscente guidata da Guzzetti che può contare anche sul consenso nelle associazioni e diocesi che nominano i 14 rappresentanti della società civile. Con questo meccanismo, insomma, sarà sempre Guzzetti - il cui mandato, confermato già due volte, non è più rinnovabile - a fare da regista alla nascita del prossimo governo della fondazione. Che così sarà comunque «guzzettiana».

 

BAZOLI GUZZETTI

Dai profili delle candidature che i vari enti locali inseriranno nelle terne, la Ccb uscente sceglierà alla fine il nuovo presidente. «Deve essere un presidente che abbia sensibilità sul sociale», ha detto Guzzetti.

 

GUZZETTI

Il profilo immaginato sembra calzare a pennello per Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, ora presidente del consiglio di gestione di Ubi, impegnata nella filantropia soprattutto con la Comunità di San Patrignano.

 

Di certo, alla partita sulla Fondazione Cariplo, che si intreccia con quella sul vertice dell' Acri, è appesa quella sul rinnovo del cda di Intesa Sanpaolo previsto in primavera. Guzzetti vorrà avere l' ultima parola, forte del 4,6% in mano alla Cariplo, soprattutto sul nome del nuovo presidente di Intesa. Poi potrà lasciare il «trono». Difficile, però, immaginarsi Guzzetti ai giardinetti con i nipotini. Sarà impegnato nel fare da tutore ai suoi eredi e da garante ai progetti filantropici avviati: dal welfare «di comunità» all' housing sociale.

Camilla Conti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…