SE HAI 3MILA € DI DEBITI TI PIGNORANO CASA. SE NE HAI 2 MILIARDI? TI FANNO APRIRE UN’ALTRA BANCA! ZALESKI DOCET

1. BANCHE, PMI, E I CREDITI A ZALESKI E ZUNINO
Fabio Pavesi per "Il Sole 24 Ore" - Due pesi e due misure. Per le banche esistono due tipi di clienti. La piccola impresa cui si fa in fretta a tagliare fidi e credito e i grandi gruppi pluri-indebitati dove si concedono dilazioni di tempo, moratorie, tassi di rientro scontati. Due casi eclatanti mostrano la discrasia del sistema bancario. La Carlo Tassara di Romain Zaleski ha chiesto la terza proroga della moratoria sul debito con le banche.

La società è esposta per oltre 2 miliardi e non è riuscita a centrare il piano di rientro del debito. E poi c'è la Risanamento dell'ex immobiliarista Luigi Zunino che potrebbe far rientrare le banche dalla loro esposizione (1,9 miliardi) vendendo gli immobili di pregio a Parigi. Se Zaleski e Zunino fossero due pmi, tanta clemenza non sarebbe concessa. Due pesi e due misure, appunto.


2. ZALESKI/ ALIOR BANK PUNTA SULL'ITALIA - L'INTENZIONE DI OFFRIRE RACCOLTA DEPOSITI, SERVIZI DI PAGAMENTO E OPERAZIONI IN CAMBI
Andrea Giacobino per www.ilmondo.it

La Alior Bank di Romain Zaleski, dopo la quotazione di fine 2012 e in attesa di un socio forte, aprirà in Italia. Secondo quanto ricostruito da il mondo.it, infatti, l'istituto di credito polacco quotato a Varsavia ha notificato nei giorni scorsi alla Banca d'Italia (ai sensi della direttiva 2006/48/CE) l'intenzione di prestare servizi sul territorio italiano su base transfrontaliera. La comunicazione all'istituto centrale di Palazzo Koch riguarda nel dettaglio l'autorizzazione a svolgere nel nostro Paese i servizi di raccolta di depositi e altri fondi rimborsabili, servizi di pagamento e operazioni in cambi.

Il finanziere franco-polacco azionista della Carlo Tassara si è recentemente affidato alla banca svizzera Ubs per la cessione del 34% della banca, il cui board è presieduto dalla figlia Helene Zaleski. Vendita fondamentale nell'iter che vede la Carlo Tassara impegnata a rimborsare i 2,5 miliardi di prestiti verso il sistema bancario. In corsa per la quota Alior sarebbero in prima fila il gruppo austriaco Erste (co-lead manager nella quotazione della banca di Zaleski), la russa Sberbank e Raiffeisen, un'altra banca austriaca.

Alior è stata quotata nel dicembre scorso a un prezzo di 57 zloty. Ieri ha chiuso le contrattazioni a 69,50 zloty: un rialzo di oltre il 10% dall'Ipo.


3. BANCHE PRONTE A DARE ANCORA UN ANNO DI TEMPO AL DEBITORE VIP ZALESKI
Da www.ilfattoquotidiano.it del 12 febbraio 2013

La stretta del credito non è uguale per tutti. Ne sa qualcosa il finanziere franco-polacco Romain Zaleski in procinto di ottenere dalle banche creditrici della sua Carlo Tassara la terza proroga dell'accordo sulla moratoria del debito (in gergo standstill) firmato nel 2008. L'orientamento, hanno riferito oggi all'Ansa fonti bancarie, sarebbe maturato dopo la richiesta di Pietro Modiano, presidente della holding ed ex direttore generale di Intesa Sanpaolo, di posticipare dalla fine del 2013 alla fine del 2014 il termine entro cui liquidare gli attivi.

Il punto è che la Tassara deve restituire alle banche italiane 2,25 miliardi di euro. La holding avrebbe dovuto chiudere il 2012 con un debito ridotto a 1,25 miliardi di euro ma le cose non sono andate come l'ex vice di Corrado Passera e i suoi creditori avrebbero voluto quando, un anno e mezzo fa, hanno allungato i termini dello standstill, l'accordo che congela le scadenze per il rimborso del debito, degli interessi e pone a carico delle banche il rischio di perdite nel caso in cui la liquidazione degli asset non dovesse bastare a rimborsare i debiti.

Principale creditore della Carlo Tassara è Intesa Sanpaolo, interessata non solo al rientro degli 1,3 miliardi di euro che Zaleski ancora le deve ma anche ad evitare la liquidazione affrettata della quota dell'1,7% che la holding detiene nell'istituto presieduto da Giovanni Bazoli cui Zaleski è molto vicino. Il pool dei creditori, secondo i dati aggiornati del Messaggero, è composto da Unicredit (520 milioni), Mps (210 milioni), Ubi (155 milioni) e da Bpm, Banco Popolare e Carige con esposizioni più contenute.

Il portafoglio delle partecipazioni in società quotate della Tassara, oltre all'1,7% di Intesa include l'1,42% di Ubi Banca, il 2,5% di A2A, l'1,73% di Cattolica, lo 0,25% della Bpm, l'1,14% di Mps, lo 0,68% di Generali, l'1,17% di Mediobanca, il 19% di Mittel. Le partecipazioni estere sono invece rappresentate dal 12,8% del gruppo minerario francese Eramet, dal 35% della banca polacca Alior Bank e dal 7% di Comilog una miniera di manganese in Gabon.

Proprio per evitare ulteriori proroghe e chiudere la liquidazione, le banche creditrici avevano imposto alla Tassara, nel maggio del 2011, l'adozione di una procedura di vendita automatica degli asset, in caso di debito superiore agli 1,25 miliardi a fine 2012. La vendita forzata, da affidare a banche d'affari esterne, avrebbe dovuto riguardare prima le partecipazioni non quotate e poi quelle quotate.

Alla base della richiesta di Modiano, che le banche sono orientate ad accogliere, ci sono probabilmente le speranze di una ripresa dei mercati, dopo i segnali positivi che si sono visti tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013. L'obiettivo è ridurre al minimo i circa 500 milioni di euro di perdite potenziali che quel che resta del portafoglio di Zaleski, costruito con sette miliardi di prestiti bancari negli anni ruggenti della Borsa, ancora esprime.

 

IL FINANZIERE ROMAIN ZALESKIHELENE ZALESKIPIETRO MODIANO Passera e BazoliEnrico Cucchiani IGNAZIO VISCO

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM