marchionne elkann agnelli

LE SOLITE MARPIONNATE - IL CAPO DI FCA LASCERÀ IL COMANDO A JOHN ELKANN ''NEL 2018''. DOVE L'ABBIAMO GIÀ SENTITA? MA CERTO! SONO SEI ANNI CHE IL MANAGER LA RIPETE. PRIMA ERA IL 2015, POI IL 2016, 2017. ORA IL 2018. MA SE GLI RIESCE LA FUSIONE CON GM, COL CACCHIO CHE CI SARÀ ''KAKY'' ELKANN AL COMANDO - LA GAG: ''DOPO, NIENTE POLITICA. VOGLIO FARE IL GIORNALISTA E ROMPERE LE SCATOLE AGLI ALTRI SENZA RESPONSABILITÀ''

1. LE BUFALE DI MARCHIONNE: OGNI ANNO POSTICIPA L'ADDIO A FIAT-CHRYSLER. PRIMA ERA IL 2015-2016, POI IL 2017, ORA IL 2018. MA SE RIESCE A FONDERE FCA CON GM, COL CACCHIO CHE LASCIA IL GRUPPO AL GIOVANE ''KAKY'' ELKANN

 

SERGIO MARCHIONNE LASCIA NEL 2015?

Corriere del Ticino del 3 agosto 2011

 

RENZI MARCHIONNERENZI MARCHIONNE

 L'amministratore delegato (ad) di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, potrebbe lasciare dopo il 2015, forse nel 2016, e il suo successore potrebbe arrivare dalla squadra di manager annunciata la scorsa settimana. Lo ha detto lo stesso Marchionne a margine del convegno annuale del Center for Automotive Research. La gestione di Chrysler spettera «a chi mi succederà dopo il 2015 spero, forse un anno più tardi» afferma Marchionne.

 

«Avrò 59 anni fra qualche mese e ci sarà qualcuno a Chrysler dopo di me». «Non mi concentrerò sulla data» dell'uscita ma sul processo di successione. «Ho sempre pensato che il mio successore debba arrivare dall'interno». Però "si è trattato di una battuta scherzosa". Così il portavoce di Sergio Marchionne, Gualberto Ranieri ha precisato le parole dell'amministratore di Fiat e Chrysler.

renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrarirenzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari

 

SERGIO MARCHIONNE LASCIA LA FIAT NEL 2016

Dal ''Corriere della Sera'' del 4 settembre 2011

 

Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom, è convinto che la Fiat stia modificando il piano industriale dell' aprile 2010, svelandolo a piccoli passi, sostiene che «ormai la Fiat è la filiale europea di Chrysler». Secondo il sindacalista le decisioni sarebbero state prese durante i due giorni di riunione del Gec, il gruppo ristretto dei 22 manager che lavorano a stretto contatto con l' amministratore delegato Sergio Marchionne.

renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari

 

Di parere opposto il direttore di Automotive News, Jason Stein, una voce autorevole sui fatti del Lingotto, che, in un programma televisivo, nei giorni scorsi, commentando la battuta di Marchionne sulla sua uscita dal gruppo, nel 2016, ha detto «la rinascita di Detroit potrà continuare anche dopo l' uscita di Marchionne, ma le priorità dell' amministratore delegato in questo momento sono altre, inutile pensare all' ipotesi, irrealistica, di un quartiere generale della Fiat in America, Marchionne è concentrato sul successo che il marchio italiano può ottenere in Usa».

 

 

FIAT-CHRYSLER, SERGIO MARCHIONNE SE NE VA NEL 2017

http://www.omniauto.it/ del 22 gennaio 2014

   

renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari    renzi marchionne elkann alla borsa per la quotazione di ferrari

"Mi impegno per il risanamento di un marchio storico come l'Alfa Romeo, per il posizionamento di quel marchio in un mercato internazionale, grazie anche e fondamentalmente alla capacità di distribuzione della Chrysler in tutto il mondo". Sono le parole di Sergio Marchionne ai giornalisti presenti al Salone dell’auto di Detroit, che anticipano la presentazione del piano industriale di Fiat-Chrysler prevista per fine aprile. E il prossimo Cda, fissato per il 29 gennaio a Torino per discutere di "questioni di forma organizzative, legali, di sede (della nuova società Fiat-Chrysler, ndr), eccetera”, spiega Marchionne. Non ci saranno comunque aumenti di capitale.

MARCHIONNE 8MARCHIONNE 8

 

L’attuale amministratore ha confermato che lascerà l’incarico fra 3 anni, come anticipato dal presidente di Fiat ed Exor John Elkann, nipote dell’avvocato Gianni Agnelli. Marchionne aggiunge che il suo successore sarà interno e non un manager "tecnico" esterno a Fiat-Chrysler. Parlando del 2014, infine, le previsioni dicono che non sarà ancora quello della ripresa per il mercato dell'auto. In attesa che le cose vadano meglio, ricordiamo la strategia produttiva riguardante l'Italia. Lo stabilimento di Cassino è il candidato a diventare la fabbrica dove nasceranno le nuove Alfa, a iniziare dall'ammiraglia a trazione posteriore e motori Ferrari: la Giulia. Nei siti di Mirafiori e Grugliasco si produrrà il Suv Maserati e a Melfi i piccoli Crossover Fiat 500X e relativa variante Jeep.

FERRARI MARCHIONNE ECCLESTONEFERRARI MARCHIONNE ECCLESTONE

 

 

2. MARCHIONNE: "IN POLITICA? MAI. MEGLIO GIORNALISTA"

Da “la Stampa”

 

Dopo la cerimonia di quotazione della Ferrari, Sergio Marchionne ha trovato anche il tempo di scherzare sul suo futuro, quando nel 2018 lascerà la guida di Fiat Chrysler: «Io in politica? Mai, mai, mai», ha detto ai cronisti durante la conferenza stampa. Poi, sorridendo, ha proseguito: «Preferirei fare il giornalista, fare domande senza avere la responsabilità delle risposte. Rompere le scatole agli altri: è il mio sogno».

MARCHIONNE ALLA NIAFMARCHIONNE ALLA NIAF

 

 

3. MARCHIONNE PASSA IL TESTIMONE A ELKANN

Paolo Griseri per “la Repubblica

 

SERGIO MARCHIONNE E DENNIS WILLIAMSSERGIO MARCHIONNE E DENNIS WILLIAMS

Con la separazione del titolo Ferrari da quello di Fca finisce un’era. Non per Maranello ma per il Lingotto. Sembra una coincidenza temporale ma forse non lo è. Il momento della svolta arriva durante la conferenza stampa che segue il rito della campana e l’avvio delle contrattazioni. Sergio Marchionne parla delle prospettive future di Fca dopo la separazione da Ferrari. E spiega: «Adesso dobbiamo concentrarci sul rispetto degli obiettivi che ci siamo dati al 2018. Sono quelli che creano valore per gli azionisti. Poi potremo tornare a pensare alle alleanze. La differenza è che in quel momento io non ci sarò più».

 

marchionne grande stevens john elkannmarchionne grande stevens john elkann

La svolta è nei toni e nella sostanza. Il cambio riguarda la prospettiva e anche i rapporti tra l’ad e l’azionista. In pochi minuti, mentre al piano di sopra, nel parterre, l’attenzione è catalizzata dall’andamento dei due titoli, nell’ammezzato di Palazzo Mezzanotte l’amministratore delegato annuncia che non sarà lui a guidare Fca nella grande alleanza con General Motors. Perché «il rispetto degli obiettivi che ci siamo dati al 2018» diventa una condizione per la grande fusione.

sergio marchionne john elkannsergio marchionne john elkann

 

Una condizione messa dagli azionisti che vogliono creazione di valore. La vogliono certamente gli azionisti di Gm, a partire dai fondi, che non accetterebbero di buon grado l’unione con una società che ha ancora 2 miliardi di debito industriale. Non la accetterebbero nemmeno gli azionisti di Fca, a partire da Exor, che preferiscono chiudere la partita del debito prima di affrontare il dossier della fusione. Marchionne ha sempre sostenuto che con il suo piano quinquennale 2014-2018 i debiti si sarebbero azzerati. E dunque il titolo avrebbe acquistato valore.

MARCHIONNE MONTEZEMOLOMARCHIONNE MONTEZEMOLO

 

Ma quando l’ad, l’aprile scorso, aveva lanciato l’idea di una grande alleanza con Gm, si ipotizzavano tempi stretti e due processi paralleli: la fusione da una parte, il piano industriale di Fca dall’altra. Poi sono arrivate le difficoltà, le resistenze, i no dell’attuale board di Gm.

 

Da ieri il quadro è cambiato anche ufficialmente: non saranno gli attuali amministratori delegati delle due società a guidare la fusione ma gli azionisti e chi sostituirà i vertici operativi. A chi gli chiedeva se al prossimo salone dell’auto di Detroit avrebbe incontrato Mary Barra, ad di General Motors, Marchionne ha risposto: «L’ho incontrata recentemente in una riunione a Washington. E penso che non la incontrerò più».

 

ELKANN E MARCHIONNE ELKANN E MARCHIONNE

Perché la svolta di sostanza in Fca è che il timone sulle alleanze sta passando dal manager all’azionista, da Marchionne a John Elkann. Come forse è naturale che sia ma come non è stato, né poteva essere, negli ultimi, turbolenti, dieci anni per la giovane età del presidente. Ancora oggi il ruolo dell’amministratore delegato è decisivo per raggiungere l’obiettivo di un bilancio in ordine superando l’eredità dalla fusione con Chrysler. Ma da ieri si sa che, raggiunto lo scopo non sarà Marchionne a compiere il passo successivo.

 

SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN

Al termine della conferenza stampa, a chi gli chiedeva se si sente «come Mosé», l’amministratore delegato ha confermato sorridendo. Nel capitolo 20 del libro dei Numeri, il penultimo dei libri del Pentateuco, si spiega che Mosé, dopo aver condotto per decenni il suo popolo verso la terra promessa, non ci entrerà mai. Al confine del nuovo mondo ha esaurito il suo ruolo di traghettatore.

 

agnelli-marchionne agnelli-marchionne

La metafora è certamente irriverente ma ha qualche similitudine con la parabola del manager del Lingotto. Che ha preso la Fiat sull’orlo del fallimento, l’ha salvata una prima volta grazie alla fusione con Chrysler, le ha consentito di reggere l’urto nel deserto della crisi e ora si prepara a concludere il lavoro rendendola libera dai debiti del passato. Pronta per un nuovo mondo in cui il timone sarà nelle mani di John Elkann che ha l’età per poter aspettare anche i tempi lunghi delle trattative con i salotti di Washington ed esaminare le condizioni della nuova amministrazione che succederà a quella di Obama alla Casa Bianca.

ANDREA AGNELLI MARCHIONNE ELKANN ANDREA AGNELLI MARCHIONNE ELKANN

 

Accelerare questo scenario sarebbe stato rischioso, come entrare con un elefante nella cristalleria. Avrebbe voluto dire lanciare un’opa ostile su Gm e tentare la scalata, partendo dall’Europa, a una delle principale aziende private americane. Che nei mesi scorsi qualcuno al Lingotto ci abbia pensato è possibile. Ma è un fatto che all’inizio di dicembre, ad Amsterdam, è stato proprio John Elkann, in conferenza stampa, a tracciare la linea: «Non abbiamo alcuna intenzione di compiere atti ostili nei confronti di Gm».

 

marchionne barbie letto tn marchionne barbie letto tn

Che cosa farà Marchionne dopo il 2018, quando avrà compiuto il suo lavoro e lascerà l’incarico? Ieri scherzando l’ad ha risposto che intende fare il giornalista. Più seriamente qualcuno ha fatto osservare che potrebbe rimanere alla guida di Ferrari. Forse non è un caso che la svolta in Fca sia arrivata nel giorno della quotazione della Rossa.

marchionne marchionne

 

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO