TORNA DIESEL, TUTTO È PERDONATO - FCA INVESTIRÀ 5 MILIARDI IN ITALIA NEI PROSSIMI ANNI, E METTE ‘TRA PARENTESI’ L’ADDIO AL GASOLIO, ANNUNCIATO PER IL 2021 - IL CAPO DELL’AREA EUROPA MEDIO ORIENTE E AFRICA, PIETRO GORLIER, PROMETTE LA PIENA OCCUPAZIONE NEGLI STABILIMENTI PER IL 2022, E FINALMENTE NUOVI MODELLI ITALIANI, TRA CUI LA 500 ELETTRICA A MIRAFIORI, UN SUV ALFA A POMIGLIANO, UNA MASERATI A CASSINO

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Filomena Greco per “il Sole 24 Ore

 

Un piano industriale da 5 miliardi che assegna agli stabilimenti italiani 4 nuovi modelli, promette la piena occupazione al 2022, implementa la capacità produttiva del polo Sevel e scommette ancora sulle motorizzazioni a gasolio, per il settore commerciale e le grosse cilindrate, mettendo tra parentesi l' annunciato addio al Diesel dal 2021.

 

PIETRO GORLIER SERGIO MARCHIONNE PIETRO GORLIER SERGIO MARCHIONNE

Nell' incontro a Mirafiori, palazzina 5, tra i vertici del Lingotto e i sindacati metalmeccanici, Fiat Chrysler delinea le strategie di sviluppo per i prossimi anni in Italia. Il ceo Mike Manley detta la linea, il responsabile Emea del Gruppo, Pietro Gorlier, entra del dettaglio per raccontare la missione industriale dei plant, con alcune conferme e qualche novità. A iniziare da Mirafiori che «allarga la sua mission industriale», come spiega Gorlier in conferenza stampa, e diventa il polo dove Fca svilupperà e produrrà il suo primo modello full electric, la 500, «un brand straordinario, che ha sulle spalle 70 anni di vita» aggiunge.

 

PIETRO GORLIER PIETRO GORLIER

Confermata l' ipotesi della seconda produzione a marchio Jeep in Italia, si tratta della Jeep Compass destinata a Melfi, affiancherà la Renegade e la 500X. La Panda resta a Pomigliano, avrà anche una versione ibrida, ma nel polo campano sarà prodotto un secondo modello, a marchio Alfa Romeo, il suv di taglia piccola del Biscione. Maserati invece punta a Cassino, dove sarà avviata la produzione del nuovo suv medio. In totale, tra nuovi modelli e restyling, si arriva a quota 13 progetti destinati all' Italia, interventi cadenzati entro il 2021, che assorbono quasi i due terzi del budget, 8,7 miliardi, destinato all' Europa per il 2018-2022.

 

Le motorizzazioni

pietro gorlier pietro gorlier

Il piano industriale, spiega Gorlier, segna la fase di inizio della elettrificazione sui motori. «In tutti gli stabilimenti italiani - spiega - installeremo le piattaforme adatte alla versione elettrica e ibrida». Si va dalla versione Mild Hybrid, la più leggera, alla tecnologia Phev, Plug in Hybrid, prevista per i nuovi modelli oltre che per la Maserati Levante e le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, fino al Full Hybrid previsto per la Panda e la Jeep Renegade. La proposta di Fca prevede che l' unico modello full electric sia la 500, sul mercato a partire dal primo quarter del 2020 come si augura Gorlier, e con in dote 50mila unità prodotte a regime, secondo fonti sindacali.

 

«Mirafiori avrà la prima piattaforma per il full electric e che potrà essere utilizzata in futuro per altri modelli» ha spiegato il ceo Manley durante l' incontro. La visione sul powertrain di Fiat Chrysler introduce alcune novità rispetto a giugno: se da un lato si accelera sulle motorizzazioni ibride, dall' altro si scommette sui motori "tradizionali". Gorlier annuncia un nuovo modulo produttivo a Termoli per i propulsori a benzina FireFly 1.0 e 1.3 turbo, aspirati e ibridi, e rilancia sui diesel di grossa cilindrata e ultima generazione.

mike manley mike manley

 

«Stiamo parlando di motori - spiega Gorlier - che rispetto agli Euro 4 hanno ridotto le emissioni del 60-70 per cento. Il mercato delle auto ha ridimensionato il peso del diesel fino al 30% in alcune aree, il punto però è che ci sono fasce di consumatori che continuano a chiedere il diesel, nel trasporto commerciale e sulle lunghe percorrenze».

 

La direzione è chiara, il diesel esce di scena dal comparto delle passenger car, aggiunge Gorlier, «ma la data del 2021 era troppo aggressiva». L' evoluzione del Polo del lusso Con una Maserati destinata a Cassino e la 500 elettrica assegnata a Mirafiori, l' implementazione del piano industriale annunciato a giugno sembra rimescolare le carte in tavola, almeno rispetto al "polo del lusso" voluto da Sergio Marchionne tra Torino e Grugliasco. «Preferisco parlare di un polo del premium» spiega Gorlier. «Abbiamo destinato un nuovo modello Maserati a Cassino, secondo polo di riferimento per le produzioni premium, e se la 500 non è classificabile come un prodotto lusso, è sicuramente premium» argomenta. Ed è proprio questa parte della proposta del Lingotto a preoccupare soprattutto la Fiom, con Edi Lazzi, segretario provinciale che parla di «disimpegno del gruppo da Torino», mentre la segretaria nazionale della Fiom, Francesca Re David, sottolinea come i nuovi modelli «non saturano gli stabilimenti, non saturano il polo della Maserati, cioè Torino e Modena, non saturano Pomigliano».

mike manley john elkann mike manley john elkann

 

Il piano di Balocco La proposta di Fiat Chrysler è stata accolta con soddisfazione dai sindacati firmatari, che hanno apprezzato la volontà del Gruppo di accelerare su nuovi modelli e nuove motorizzazioni, con Marco Bentivogli segretario generale della Fim che ribadisce: «Cinque miliardi di investimenti rappresentano un segnale importante rispetto al mercato, piuttosto stagnante tra 2019 e 2020, e rispetto alle scelte di altri Gruppi come Gm».

 

Per Rocco palombella, segretario della Uilm, «l' unico fattore problematico di questo piano, che è un piano coraggioso, è legato ai tempi di industrializzazione dei nuovi modelli, che in qualche caso ci porrà di fronte alla questione dell' approssimarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali».

Ma cosa manca all' appello rispetto alle indicazioni di cinque mesi fa?

 

FIAT POMIGLIANO FIAT POMIGLIANO

A Balocco si era parlato di una "mini" Jeep, di un suv più grande per completare la gamma Alfa Romeo e della 500 Giardiniera. «Gli altri modelli arriveranno, come da piano» ribadisce Gorlier, che poi spiega la parte della proposta relativa a Modena e alla gamma delle sportive: sarà esteso il ciclo di vita delle Maserati Gran Cabrio e GT, sempre Modena sarà il sito di produzione di gran parte dei modelli specialties, le supersportive Alfa e Maserati, a cominciare dall' Alfieri.

 

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