palenzona nicastro montezemolo ghizzoni

UNICREDIT AFFAIRE - VOLETE SAPERE PERCHE NICASTRO HA LASCIATO LA DIREZIONE GENERALE DI UNICREDIT? BEH, PARE CHE CI SIA QUALCHE "DISAPPUNTO" DELLA BCE SUI CONTI E GHIZZONI E' CORSO AI RIPARI - GRATTACAPI ANCHE PER IL VICEPRESIDENTE E "CONSIGLIERE INDIPENDENTE" MONTEZEMOLO, OGGETTO DI UN ESPOSTO ALLA CONSOB

 

1. DAGOREPORT

federico ghizzonifederico ghizzoni

 

Estate calda e agitata in Unicredit, che è la seconda banca del Paese ma è la prima per espansione internazionale. La scorsa settimana, dopo giorni di mormorii, è stato ufficializzato l’addio di Roberto Nicastro come direttore generale. Un’uscita senza polemiche e sostanzialmente non spiegato dall’ad Federico Ghizzoni, che si è limitato ad avocarne le deleghe e a rafforzare la sua presa sulla banca.

 

Ora, secondo quanto risulta a Dagospia, Unicredit avrebbe un problema aperto con la Banca centrale europea, che nelle scorse settimane avrebbe fatto notare all’istituto con “vivo disappunto” come ci siano alcuni indicatori di bilancio che non vanno bene. Osservazioni che erano costretti a mettere nero su bianco e sfociare in una contestazione scritta e quindi formale.

 

Ghizzoni ha preso di petto la questione e ha sostanzialmente detto agli uomini di Mario Draghi che avrebbe provveduto a cambiare la governance della banca e che si sarebbe assunto in prima persona ogni responsabilità, ma in cambio ha chiesto di non fare passi formali.

 

ROBERTO NICASTROROBERTO NICASTRO

E in questo quadro, ecco che Nicastro è stato garbatamente accompagnato alla porta. Ora Ghizzoni è il dominus totale di Unicredit e su di lui vegliano sempre i suoi tre santi protettori, ovvero Fabrizio Palenzona, Luca Cordero di Montezemolo e Paolo Fiorentino.

 

PAOLO FIORENTINOPAOLO FIORENTINO

Uno dei tre, però, presto potrebbe avere un piccolo fastidio. Nei giorni scorsi, secondo quanto risulta a questo sito disgraziato, un avvocato di grido ha depositato in Consob un esposto nel quale si contesta che Luca di Montezemolo possa essere considerato consigliere “indipendente”.

 

mohammed bin zayed al nahyan e luca di montezemolomohammed bin zayed al nahyan e luca di montezemolo

Il punto è che anche le pietre sanno che se è vicepresidente della banca lo deve agli azionisti di Abu Dhabi del fondo sovrano Aabar. E poi c’è il fatto che è anche presidente di Alitalia-Etihad, grande debitrice di Unicredit.

 

Insomma, lo Smontezemolato non solo sarebbe poco “indipendente”, ma incarnerebbe anche un gigantesco conflitto d’interessi. Deciderà la Consob, ma intanto tocca registrare un’altra vocina: dell’esposto non sarebbe ignaro un grande azionista della banca stessa, il veronese Paolo Biasi. 

 

2. UNICREDIT VARA IL NUOVO ASSETTO CHE NON ESCLUDE ALTRI ESUBERI E DISMISSIONI

BIASI PALENZONABIASI PALENZONA

Carlotta Scozzari per “la Repubblica”

 

L’uscita da Unicredit del direttore generale Roberto Nicastro, con l’eliminazione nell’organigramma del relativo ruolo, rappresenta il primo tassello di una più generale riorganizzazione. Un processo che prenderà il via con il consiglio di amministrazione del 5 agosto e che si perfezionerà con l’aggiornamento del piano industriale al 2018, previsto a partire da settembre.

 

Secondo indiscrezioni, dopo Nicastro, un altro manager di peso che potrebbe uscire è Alessandro Decio, attuale responsabile della divisione rischi (chief risk officer ).

Marina NataleMarina Natale

 

Tuttavia, a differenza di Nicastro, i cui compiti dovrebbero essere redistribuiti sugli attuali manager (in particolare sul direttore finanziario Marina Natale), Decio dovrebbe essere sostituito. E il nome che circola con maggiore insistenza è quello del dirigente interno Massimiliano Fossati, che al momento ricopre lo stesso ruolo di Decio sull’Italia ( chief risk officer Italy ). Già oggi, in vista del cda del 5, si riunirà il comitato nomine di Unicredit che potrebbe esaminare le uscite dei manager.

 

L’eliminazione dall’organigramma della direzione generale rientra in un più ampio programma di razionalizzazione dei costi nell’ambito del quale non si escludono nuovi esuberi a livello di gruppo, dopo la riduzione dell’organico di 8.500 unità già annunciata nel marzo del 2014 con il piano industriale al 2018. Proprio quel piano, ha anticipato l’ad Federico Ghizzoni a fine giugno, è in corso di revisione per via dei bassi tassi di interesse (che per le banche si traducono in minori ricavi).

 

GHIZZONI MONTEZEMOLOGHIZZONI MONTEZEMOLO

Sempre nell’ottica di una maggiore efficienza, secondo gli analisti finanziari, Unicredit potrebbe varare un progetto di dismissioni di alcune partecipazioni estere.

Non è un mistero, per esempio, che da tempo la banca stia cercando di uscire dall’Ucraina. Qualcuno, inoltre, ipotizza che possa tornare di attualità un progetto che la banca non ha mai messo davvero nel cassetto: la vendita della divisione leasing.

 

 

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