USA E GETTA – LA FINMECCANICA DI MORETTI VUOLE VENDERE L’AMERICANA DRS, COMPRATA DA GUARGUAGLINI NEL 2008 AL CARO PREZZO DI 3,4 MILIARDI - OPERAZIONE DISASTROSA CHE AVEVA AFFONDATO GUARGUA

Fabio Tamburini per il "Corriere della Sera"

 

MAURO MORETTI FS MAURO MORETTI FS

Prime decisioni in arrivo dalla gestione del nuovo amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, e tutte nel nome di una discontinuità forte con le gestioni precedenti. L’orientamento è mettere sul mercato l’americana Drs technologies, specializzata nell’elettronica per la difesa, testa di ponte del gruppo sul mercato americano, il più rilevante a livello internazionale. 

 

La seconda novità, che verrà definita dando indicazioni circostanziate, è di evitare la presenza di ex militari (e magari anche dei loro parenti) ai vertici delle società. Si tratta, in entrambi i casi e sia pure su fronti diversi, di decisioni che per Finmeccanica risultano una vera svolta. 

 

Fin dall’inizio, del resto, Moretti ha fatto capire al management del gruppo che tira aria di grandi cambiamenti. Significativa, in proposito, è stata la lettera inviata pochi giorni dopo la nomina agli amministratori delegati e ai responsabili delle principali attività con cui ha dato indicazioni precise sui rapporti con i clienti istituzionali, cioè le forze armate. 

MAURO MORETTI CON UN CANE MAURO MORETTI CON UN CANE

 

L’invito, ha spiegato con parole cortesi ma dai toni risoluti, è stato di concordare ogni appuntamento con la capogruppo, evitando iniziative autonome. Esattamente il contrario di quanto è accaduto finora, che ha lasciato grande autonomia nei rapporti con quelli che rappresentano i principali clienti. 

 

L’acquisto dell’americana Drs è stato voluto nel 2008 dall’allora numero uno incontrastato di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini. Operazione complessa, andata in porto superando difficoltà non banali ma a caro prezzo: 5,2 miliardi di dollari, pari a 3,4 miliardi di euro. Buona parte delle commesse dell’azienda ha come committente il Pentagono che, ovviamente, non gradisce intromissioni d’imprese di altri Paesi. 

GUARGUAGLINI large medium GUARGUAGLINI large medium

 

Per questo il sistema americano ha fatto blocco ostacolando, nei fatti, l’integrazione della Drs in Finmeccanica che, alla fine, ha dovuto concedere totale indipendenza alla controllata. Nonostante ciò, secondo ricostruzioni mai verificate, almeno parte dei guai avuti da Guarguaglini, travolto dalle inchieste giudiziarie, nascono proprio dalla sfida lanciata in terra americana. 

 

Da allora, tuttavia, sono passati molti anni e oggi proprio il controllo della Drs viene considerato una buona carta che Finmeccanica poteva giocare al tavolo di eventuali trattative per la grande alleanza tra le principali imprese della difesa europea, spinte verso la concentrazione dal taglio dei budget destinati nei vari Paesi alla difesa. La presenza di un gruppo europeo con una realtà d’impresa significativa negli Stati Uniti, infatti, è piuttosto rara. 

SEDE FINMECCANICA SEDE FINMECCANICA

 

Drs ha dato risultati economici poco brillanti ma, grazie alla ristrutturazione effettuata un paio di anni fa, ha conti in ordine. Il taglio degli occupati, in particolare, è stato significativo, passando da quasi 10 mila a 7 mila dipendenti. Così la redditività è tornata su livelli discreti anche se rimangono i vincoli legati al tipo di attività, cruciale per la difesa americana, che non ha permesso l’integrazione con il gruppo Finmeccanica. 

 

GIANNI DE GENNARO FOTO ANDREA ARRIGA GIANNI DE GENNARO FOTO ANDREA ARRIGA

Di sicuro, se Moretti confermerà l’orientamento che sta maturando, proprio le caratteristiche della Drs saranno l’ostacolo principale alla vendita. Interessante sarà capire il ruolo che giocherà il presidente di Finmeccanica, Gianni De Gennaro, che negli Stati Uniti ha sponsor di peso. 

 

Polemiche altrettanto certe, infine, seguiranno allo stop in arrivo per gli ex militari. L’intenzione di Moretti è evitare che le aziende Finmeccanica risultino il cimitero degli elefanti dei vertici in pensione delle forze armate ma è facile prevedere che stabilire una regola assoluta non sarà una decisione condivisa da tutti. 

LORENZO COLALORENZO COLA

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?