WHATSAPP AL BANDO IN IRAN: “ZUCKERBERG È EBREO” - BILL GATES NON È PIÙ IL PRIMO AZIONISTA DI MICROSOFT - FOSSATI RIPONE LE ARMI SU TELECOM - RADDOPPIO DI EATALY A NEW YORK

WhatsApp, la popolare applicazione di messaggistica, è stata vietata ieri in Iran dal capo della commissione iraniana per i reati sul web - Fine di un’epoca per Microsoft. Bill Gates, per la prima volta in 40 anni di storia del gruppo, non è più il primo azionista. Ha ceduto lo scettro a Steve Ballmer…

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1-WHATSAPP VIETATA: «ZUCKERBERG È EBREO»
Da il "Corriere della Sera"

WhatsApp , la popolare applicazione di messaggistica usata nel mondo da milioni di persone, è stata vietata ieri in Iran dal capo della commissione iraniana per i reati sul web, Abdolsamad Khorramabadi: «La ragione dietro a questo provvedimento - ha spiegato - è l'acquisto di WhatsApp da parte del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che è un sionista americano».

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2-BILL GATES NON È PIÙ IL PRIMO AZIONISTA DI MICROSOFT
Da "La Stampa"

Fine di un'epoca per Microsoft. Bill Gates, per la prima volta in 40 anni di storia del gruppo, non è più il primo azionista. Il fondatore del colosso di Redmond ha ceduto lo scettro a Steve Ballmer, l'amico di una vita a cui, dopo 30 anni, aveva già lasciato la guida della società.

A quest'ultimo, a febbraio, è a sua volta succeduto Satya Nadella, scelto per affrontare la sfida con le rivali Google e Apple in testa. Secondo i documenti trasmessi alla Sec in aprile, Gates ha annunciato di aver venduto azioni per altri 4,6 milioni di dollari, portando così la sua partecipazione in Microsoft a 330,1 milioni azioni (il 4%, per un valore di 13,1 miliardi di dollari). Tre milioni in meno di Ballmer: 333,2 milioni azioni per 13,2 miliardi.

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3-AMAZON TRIPLICA LA LOGISTICA E I POSTI DI LAVORO IN ITALIA
Da il "Corriere della Sera"

(f. sav.) E se la logistica fosse uno dei pochi settori capace (ancora) di generare posti di lavoro? Beninteso: non si può suggerire il trionfo dei servizi sul manifatturiero. Né la riconversione del Paese verso l'economia dei bit di cui lo shopping (compulsivo) online è una delle manifestazioni più evidenti. Tuttavia ieri Amazon ha inaugurato il suo secondo centro di distribuzione a Castel San Giovanni (Piacenza), sostituendo quello esistente, con l'intenzione di raggiungere mille posti di lavoro nei prossimi 3 anni.

STEVE BALLMERSTEVE BALLMER

Le opportunità riguardano ruoli come addetto alla ricezione merci, allo smistamento, all'imballaggio, alla spedizione e non sono escluse nuove figure dirigenziali (ricercati soprattutto «gli ingegneri gestionali e di processo, data la complessità tecnologica del nostro magazzino», rileva Stefano Perego, direttore regionale sud Europa Operations di Amazon). D'altronde la filiale italiana del colosso guidato da Jeff Bezos ha intrapreso da tempo una politica di assunzioni nel nostro Paese. Non solo il piacentino, ma anche Milano e Cagliari dove è stato creato il servizio di assistenza al cliente . Il mantra di Bezos è avvicinare il più possibile il prodotto al consumatore e questo centro (70 mila metri quadrati) serve a questo.


4-IL RADDOPPIO DI EATALY A NEW YORK
Da il "Corriere della Sera"

(f.ta.) Eataly New York raddoppia e nascerà al terzo piano della torre numero quattro, nel New World Trade Center, sul sito delle Torri Gemelle crollate nel 2001. Il contratto è stato firmato nel pomeriggio del primo maggio. Da una parte i rappresentanti del Westfield group, che sta realizzando un polo del lusso e del cibo. Dall'altra Oscar Farinetti e i suoi principali collaboratori coordinati da Luca Baffigo, capo dello sviluppo internazionale e suo socio da sempre. Presente anche Giovanni Tamburi che, poche settimane fa, ha rilevato il 20% di Eataly.

Il ristorante occuperà 4.200 metri quadrati, pari al 12 per cento del totale, in cui troveranno posto 150 marchi tra i più famosi al mondo (per esempio Armani, Prada, Moncler, Banana Republic). La tabella di marcia prevede l'apertura del ristorante nell'agosto 2015. «Lo dedicheremo alla pace», conferma Farinetti, in rientro a Milano.

jeff bezosjeff bezos


E spiega: «I ristoranti del gruppo sono come fratelli: hanno lo stesso cognome ma sono diversi. Quello a fianco del grande affossamento su cui sorgevano le Torri Gemelle non poteva che essere dedicato alla pace, memoria dei disastri provocati dal desiderio di guerra. ». L'investimento è di 25 milioni. «Un po' caro», spiega Farinetti, «ma negli Stati Uniti i sindacati dettano legge. Lavorano bene ma costano. Però l'altro Eataly di New York si è ripagato in soli tre anni».

5-A2A INCASSERA' 90 MILIONI DA ENEL PER LA RETE DI MILANO
Da il "Corriere della Sera"

(f. sav. ) A2A si prepara a incassare circa 90 milioni da Enel in virtù di un accordo transattivo che pone fine a una lunga disputa tra i due operatori legata alla rete elettrica del Comune di Milano. L'intesa raggiunta dal direttore generale della multiutility, Renato Ravanelli, garantisce ad A2A un introito di 89,5 milioni, che influirà in misura significativa sul bilancio 2014. Ma soprattutto chiude una diatriba iniziata oltre 13 anni fa, quando Enel cedette all'allora Aem Elettricità (poi confluita in A2A) la rete elettrica dei comuni di Milano e Rozzano, aprendo così una disputa che finalmente si è risolta.

6-FOSSATI RIPONE LE ARMI SU TELECOM
Da il "Corriere della Sera"

Oscar FarinettiOscar Farinetti

(f.d.r. ) Marco Fossati scende sotto al 5% in Telecom Italia portandosi precisamente al 4,9%. Una limatura piccola ma significativa. La soglia era stata superata alla fine dello scorso anno per avere il diritto a chiedere la convocazione dell'assemblea straordinaria per mandare a casa il consiglio del gruppo telefonico, rimasto però al suo posto per una manciata di voti. Fossati è riuscito comunque a smuovere le acque della governance e a cambiare gli equilibri nell'azionariato di Telecom, dove ora primeggiano i fondi internazionali, ma non quelli nel board dove continua a comandare Telco. Evidentemente a Fossati basta. La discesa, ha fatto sapere «è un segnale distensivo», di fiducia al management dopo il rinnovo del board. Ma, vista l'entità della limatura, tornare sopra il 5% è un attimo.

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7-PARTERRE
Da "Il Sole 24 Ore"

LO STRANO VOLO DEL DUO MONDO TV
Chissà quale passione spinge gli investitori a comprare a piene mani Mondo Tv France, la controllata di Mondo Tv, ambedue quotate a Milano. Se lo è chiesto anche Borsa Spa che ha informato che lunedì non sarà consentita l'immissione di ordini senza limiti di prezzo. Un provvedimento prudenziale dato che il titolo viene da continue scosse al rialzo che hanno visto raddoppiare i prezzi nell'ultimo mese. Ci vuole poco a muovere il titolo dato che il flottante è minimo.

Con la società di Parigi si muove all'unisono anche la controllante Mondo Tv che si è involata (+178%) subito dopo aver chiuso un bilancio in perdita per 7 milioni su 12 milioni di ricavi. Colpa delle svalutazioni dei vecchi cartoons con il 2014, a detta della società, che andrà molto meglio. Il mercato ci ha creduto e molto: un atto di fede che rischia di far bruciare le dita a più d'uno.(Fa.P.)

MULALLY LASCIA A FIELDS IL VOLANTE DELLA FORD
Dopo mesi di indiscrezioni, la notizia è ufficiale: Alan Mulally lascerà il 1° luglio la guida della Ford, che andrà al delfino Mark Fields. Il top manager lascia dopo otto anni un'azienda risanata dopo essere riuscito - solo fra le Big Three di Detroit - ad evitare nel 2009 l'umiliazione della bancarotta.

Il suo lavoro è stato ben ripagato: Mulally ha accumulato in questo periodo - calcola CnnMoney - un compenso stimato in 300 milioni di dollari (circa 220 milioni di euro) in azioni e stock option. Toccherà ora a Fields, una carriera quasi interamente in Ford, consolidare i risultati: i suoi successi diranno quanto l'impronta di Mulally sarà duratura. (A.Mal.)

Pier Francesco SaviottiPier Francesco Saviotti

LE PERDITE CROATE DEL BANCO POPOLARE
Era l'ultima cessione da fare nell'Est Europa. Dopo Romania, Ungheria e Repubblica Ceca, il Banco Popolare è uscito anche dalla Croazia vendendo nei giorni scorsi la sua partecipata in quel paese. Fine di un'avventura costata cara. L'intera quota è stata infatti venduta alla Otp, un istituto di credito ungherese che l'ha pagata 14 milioni di euro. Un incasso che non basta a coprire i prezzi a cui il Banco Popolare Croatia era iscritto nei bilanci.

L'operazione infatti ha comportato una minusvalenza secca per 29 milioni, il doppio della cifra strappata agli ungheresi. L'istituto guidato da Pier Francesco Saviotti paga, come altri che si erano avventurati nello shopping bancario nell'Est Europa, gli alti costi d'acquisizione. Era il 2006 quando la banca croata fu comprata a multipli sul patrimonio divenuti con il tempo del tutto irrealistici. (Fa.P.)

 

 

 

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