1. LIBERATE IL NANO DALLE BOCCASSASSINE! PRONTI A MORIRE PER IL MARTIRE DI ARCORE? 2. TRAVAGLIO SULL’INVASIONE TRIBUNALIZIA DEGLI ULTRACORPI DEL PDL: “SIAMO IL PAESE DELL’OPERETTA, CHE NON CONOSCE IL DRAMMA: AL MASSIMO IL MELODRAMMA. DUNQUE DOBBIAMO ACCONTENTARCI DI UNA CORTE DEI MIRACOLATI SBARCATI A MILANO COME TOTÒ E PEPPINO, MA MOLTO PIÙ RIDICOLI..."

Marco Travaglio per "Il Fatto Quotidiano"

Chi ha in mente la scena finale del Caimano di Nanni Moretti sarà rimasto un po' deluso, ieri, dinanzi alla marcetta sul Tribunale di Milano dei parlamentari Pdl capitanati da Angelino Jolie. Si temeva di molto peggio: un assalto possente, drammatico, sinistro, almeno vagamente nibelungico. Invece per fortuna non siamo la Germania delle Valchirie e nemmeno la Francia della presa della Bastiglia. Siamo il paese dell'operetta, che non conosce il dramma: al massimo il melodramma.

Dunque dobbiamo accontentarci di questa tragicomica scampagnata sul marciapiede, tipo gita delle pentole, di una corte dei miracolati sbarcati a Milano come Totò e Peppino, ma molto più ridicoli, visto che alle pellicce e ai colbacchi fuori stagione aggiungono quintali di silicone, botulino, pròtesi di lattice, fard, toupet e trapianti abortiti, e alle caciotte sostituiscono trillanti iPhone con la suoneria di "Meno male che Silvio c'è".

Il quale Silvio, pover'ometto, giace esanime sul letto di dolore, piegato e piagato da un'uveite bilaterale isterica con scappellamento a destra che da un momento all'altro, stando ai medici e agli avvocati di corte, potrebbe portarlo alla tomba. Insomma, al posto della presa della Bastiglia, abbiamo la presa per il culo, o al massimo della pasticca per curare patologie fasulle e allontanare sentenze vere.

Spiccano, nella foto di gruppo dell'allegra brigata sanculotta in gita premio al Palagiustizia, Danton Alfano, Marat Cicchitto, Saint Just Gasparri e Robespierre Lupi, mentre Santanchè, De Girolamo, Gelmini, Giammanco, Ravetto, Prestigiacomo, Mussolini e Casellati si contendono i panni di Charlotte Corday prima del bagno. Alcuni assedianti conoscono bene il posto e fanno da ciceroni: chi per curriculum, come Denis Verdini (cinque processi), Matteoli (uno) e Raffaele Fitto (due processi e una condanna fresca fresca a 4 anni), chi per motivi professionali, tipo gli on. avv. Ghedini e Longo. Ma anche Caliendo, l'amico della P3, e Nitto Palma, che in teoria sarebbero addirittura magistrati e non si sa bene contro chi protestino: forse contro se stessi.

Va comunque apprezzato il generale sprezzo del ridicolo di chi denuncia l'uso politico della giustizia mentre fa un uso giudiziario della politica. Ma anche lo sprezzo del pericolo di alcuni noti condannati e imputati che sono financo entrati in tribunale col rischio di essere identificati, vista la somiglianza con le facce patibolari di alcuni ricercati ritratti nei "Wanted" in bacheca, e di non uscire più. Pare che Formigoni sia rimasto prudenzialmente a casa.

Notevole anche la faccia dell'acuto Razzi, reclutato all'ultimo momento per far numero, che ancora in tarda serata non aveva capito dove l'avessero portato, e soprattutto perché. Capezzone e Giovanardi invece si sono molto felicitati con se stessi perché, dopo anni di oscuramento, hanno strappato un'inquadratura di alcuni nano-secondi al Tg4. In ogni caso si è persa l'occasione per una bella retata: è raro trovare tanta bella gente insieme a portata di manette.

L'implume Alfano, tornato leader per un giorno in assenza del padrone travestito da cieca di Sorrento, minacciava tutto accaldato un imprecisato "Aventino". Intanto Gasparri capiva tutto al volo e prenotava un tavolo nel noto ristorante "Da Rino all'Aventino". Poi Jolie s'appellava a Napolitano, ma sbagliava indirizzo: com'è noto, il Presidente non si occupa di processi e inchieste, tranne quando gli telefona Mancino.

Ps. Mentre chiudo l'articolo, alle ore 20, non risulta sull'Ansa una sola dichiarazione di esponenti del Pd contro la gazzarra del Pdl al Palazzo di Giustizia di Milano. Solo un dolente commento di Bersani alla minaccia aventiniana di Alfano: "Spero siano voci che smentiscano (sic, ndr), che siano suggestioni di un momento". Si vede subito che è cambiato e ha capito la lezione: gliele ha cantate chiare.

 

PROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpegPROTESTA PARLAMENTARI PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO FOTO LAPRESSE jpeg

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…