CAFONALINO - CHE SI FA A MILANO NEL WEEKEND? SI CAZZEGGIA CON IL “FESTIVAL DEL NON GIORNALISMO”, DOVE UN CENTINAIO DI GIORNALISTI D’ASSALTO (AL BUFFET) C’HA DATO DENTRO CON SPRITZ E PROSECCO - IL MIGLIOR “NON GIORNALISTA DELL’ANNO” E’ IL NOSTRO ALBERTO DANDOLO - IL PREMIO? UN DILDO! (L'ALCOL HA COLPITO ANCORA!)

Il premio alla NON carriera è andato a Enrico Fedocci, che sul TgCom24 segue da anni i più efferati casi di cronaca nera: il suo ultimo scoop è stata l’intervista al rom occupatore abusivo di case, dando così l’ennesima prova che nessuno più di lui riesce a cavare il meglio (ovvero il peggio) dai suoi intervistati... -

Condividi questo articolo


Foto di Andrea Massaro

marcello bussi ereditiera serafina miano andrea montanari marcello bussi ereditiera serafina miano andrea montanari

 

Ludovico Prendolo per Dagospia

 

 

Nonostante la pioggia battente (ma non appena è cominciata la festa ha miracolosamente smesso), ieri sera un centinaio di protagonisti della Milano della (dis)informazione si sono riuniti sotto il pergolato del Design Caffè con Vista Giardino alla Triennale (il Deus ex machina del luogo, Mirko Negri, ha scelto un nome così lungo per omaggiare Lina Wertmuller) per assistere alla cerimonia di premiazione del Festival del NON giornalismo.

 

 

simone filippetti pierfrancesco maran enrico fedocci simone filippetti pierfrancesco maran enrico fedocci

In un’atmosfera carica di tensione sono state annunciate le tre nomination per il giovane NON giornalista dell’anno: Maria Elena Zanini, Fabio Savelli e Lorenzo Motta. Incredibilmente, ha vinto quest’ultimo, suscitando sconcerto e indignazione fra i tanti fan della Zanini e di Savelli (entrambi orbitanti in aera via Solferino e con importanti supporter al seguito).

 

marcello bussi marcello bussi

 

Qualcuno insinua che l’outsider Motta abbia vinto perché da quando aveva 12 anni legge ogni giorno avidamente le pagine di Milano Finanza, dove lavorano i due co-fondatori del Festival del NON giornalismo, Andrea Montanari e Marcello Bussi.

 

La delusione di Savelli è stata tale che per una volta non è nemmeno riuscito a cuccare. La scia di veleni che ha portato con sé questo premio durerà ancora a lungo. Incontestabilmente suo, invece, il premio “Un certain markette” a un entusiasta Simone Filippetti del Sole 24 Ore, a cui è stato consegnato un incredibile Love Teddy Bear, gentile regalo del sexy shop online MySecretCase, di cui il premiato ha subito capito l’uso.

marcello bussi paola bacchiddu e andrea montanari marcello bussi paola bacchiddu e andrea montanari

 

Il premio alla NON carriera è andato a Enrico Fedocci, che sul TgCom24 segue da anni i più efferati casi di cronaca nera: il suo ultimo scoop è stata l’intervista al rom occupatore abusivo di case, dando così l’ennesima prova che nessuno più di lui riesce a cavare il meglio (ovvero il peggio) dai suoi intervistati. Il premio più importante, infine, quello di NON giornalista dell’anno, è stato dato in contumacia al nostro Alberto Dandolo. E non poteva essere altrimenti, visto che tutti i presenti ogni giorno tremano all’idea di finire nelle sue Milanospiate. Ma dov’era Alberto Dandolo?

 

marcello bussi ereditiera serafina miano andrea montanari marcello bussi ereditiera serafina miano andrea montanari

Ah, saperlo. Comunque il premio, un elegantissimo sex toy di MySecretCase, gli verrà consegnato nel luogo che riterrà più opportuno (anche per sperimentarlo subito?). Lungo l’elenco dei presenti alla premiazione, dalla temutissima Paola Bacchiddu (ricordate la polemica della Lista Tsipras?) all’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano Pierfrancesco Maran. quest’ultimo, per la verità, non ha assistito alla premiazione.

 

Era però presente la sua addetta stampa che, una volta constatato il travolgente successo della manifestazione, gli ha telefonato suggerendogli di accorrere a salutare i premiati. Detto fatto. Una vera consacrazione e che la sua festa di mercoledì al Plastic sia davvero super Cafonal. L’anno prossimo l’evento sarà ancora più mega e frano parte della giuria i premiati di quest’anno. Uno di loro ha addirittura minacciato di assegnare un premio al NON editore. Avranno questo coraggio? Ah, saperlo.

l'esperta d arte vittoria bodini e il giornalista fabrizio massaro l'esperta d arte vittoria bodini e il giornalista fabrizio massaro claudio plazzotta e andrea montanari claudio plazzotta e andrea montanari

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...