I DOCUMENTARI HANNO L'ALGORITMO NEL SANGUE - NETFLIX SI BUTTA NEL SETTORE DELLA "NONFICTION" TV, CON UN VANTAGGIO: SA GIÀ COSA PIACE AL SUO PUBBLICO. E VUOLE DIVENTARE LA NUOVA HBO, PARADISO PER I FILMMAKER

Documentari su Mitt Romney, prodotti da Leo DiCaprio o su Nina Simone: grazie ad algoritmi e big data (ovvero spiando i cazzi nostri) Netflix sa prima ancora del ciak a quanti spettatori potrebbe piacere un certo prodotto - Poi lo presenta al momento giusto, sul device giusto, preceduto da un video che invogli la visione del prossimo...

Condividi questo articolo


Da "Il Foglio"

TED SARANDOS DI NETFLIX CON HARVEY WEINSTEIN TED SARANDOS DI NETFLIX CON HARVEY WEINSTEIN

 

Li chiami documentari e pensi ai video naturalistici sull’accoppiamento delle antilopi. Poi applichi al video un nome prestato dalla letteratura, quello di “nonfiction”, e cambia tutto. I documentari stanno vivendo una nuova età dell’oro, la democratizzazione portata dalle nuove tecnologie, una mutata sensibilità degli spettatori (per chi guarda, passare dai reality show televisivi al racconto realistico dei documentari è più facile che mai), l’aggiornamento dei linguaggi e delle tecniche hanno fatto sì che negli ultimi anni il numero di documentari di qualità, acclamati dalla critica e apprezzati dal pubblico, si sia decuplicato.

 

netflix television netflix television

Si sono riscoperti generi pensati perduti, come il documentario politico, e perfino il cinema, per esempio con due film vincitori di premi Oscar come “Dodici anni schiavo” e “Boyhood”, ha iniziato a prendere in prestito il linguaggio descrittivo della non-fiction. Netflix, il grande distributore e produttore americano di contenuti video in streaming, che i rumors vorrebbero in arrivo in Italia entro la fine dell’anno, ha deciso che i documentari sono perfetti per il suo modello di business, e su Wired America Julia Greenberg ha raccontato la strategia infarcita di big data della compagnia per diventare una potenza del genere della non-fiction.

imNETFLIX ages imNETFLIX ages

 

Quando si parla di documentari, in America, Netflix una potenza lo è già, da anni fa una politica aggressiva di acquisto dei migliori titoli sul mercato, ma adesso vuole trasformarsi anche in un un produttore e in un mecenate. Ha già conosciuto un successo enorme con “Mitt”, il documentario su Mitt Romney, lo sfidante di Barack Obama alle elezioni del 2012. E’ uscito l’anno scorso ed è così bello, e così emozionante, che alcuni critici hanno detto che se fosse uscito prima del voto Obama avrebbe avuto vita più dura.

 

netflix house of cards kevin spacey netflix house of cards kevin spacey

La compagnia ora sta preparando altre produzioni originali, tra cui un documentario in collaborazione con la casa di produzione di Leonardo di Caprio e uno sulla cantante Nina Simone. La strategia è quella di diventare un “paradiso per i filmmaker”, offrire agli autori sostegno e grossi budget che spesso le case di produzione tradizionali non vogliono rischiare. Quello del documentario è un genere trascurato dalle major, di recente è uscito su Slate un articolo polemico che parla di come i produttori spingano i registi dei documentari naturalistici a umanizzare gli animali come se fossero personaggi dei cartoni animati.

REED HASTING CAPO DI NETFLIX jpeg REED HASTING CAPO DI NETFLIX jpeg

 

Netflix non ha questi problemi, e non ha paura dei prodotti di nicchia. Il suo modello di business, fatto di algoritmi e big data, al contrario li usa come punto di forza. Il successo di “House of Cards”, la serie (questa sì, di fiction) più famosa e premiata tra quelle prodotte da Netflix, si deve anche a un algoritmo. Netflix ha usato la gran mole di dati in suo possesso sui suoi abbonati e sulle loro preferenze per prendere decisioni importanti sul confezionamento della serie, e poi per individuare il modo migliore per distribuirla.

 

DONALD RUMSFELD THE UNKNOWN KNOWN DONALD RUMSFELD THE UNKNOWN KNOWN

Netflix non deve portare le sue produzioni al cinema, non ha bisogno di puntare tutto su titoli che attirino più pubblico possibile, ma può creare un’esperienza televisiva personalizzata per ogni abbonato. E’ così che i documentari, anche quelli di nicchia, funzionano, perché Netflix sa prima ancora del primo ciak a quanti spettatori potrebbe piacere un certo prodotto, e poi fare in modo che questo sia presentato al momento giusto, sul device giusto, preceduto da un video che invogli la visione di quello che viene dopo.

 

DONALD RUMSFELD IN THE UNKNOWN KNOWN DONALD RUMSFELD IN THE UNKNOWN KNOWN

Molti dei documentari della nuova età dell’oro ormai non hanno niente da invidiare alle migliori serie televisive, e per esempio il gran film su Donald Rumsfeld, “The Unknown Known”, è appassionante quanto “House of Cards”, e di recente Johann Ari ha scritto sul New Statesman che il successo dei documentari continuerà a crescere, perché il pubblico del mondo digitale è affamato di realtà. Netflix ha trovato il modo giusto per rispondere a questi bisogni – c’è un algoritmo anche per questo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE JENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...