new york times trump

IL MODELLO ''NEW YORK TIMES'': L'EDIZIONE DI CARTA È ORMAI UNA PLAYLIST CON IL MEGLIO DEGLI ARTICOLI GIÀ USCITI ONLINE. L'ANALISI DEL SUCCESSO DEL QUOTIDIANO, CHE TRA RICETTE, CRUCIVERBA E BREAKING NEWS HA SUPERATO CRISI E RIVOLUZIONE TECH - CON UN (GIGANTESCO) DETTAGLIO: MENARE SU TRUMP HA PORTATO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ABBONATI IN PIÙ, E L'EX DIRETTORE ABRAMSON È INDIGNATA: I CRONISTI SONO FORZATI (PER RAGIONI FINANZIARIE) A SCRIVERE CONTRO IL PRESIDENTE

 

1. SOLO MARIA GIOVANNA MAGLIE SU DAGOSPIA NE HA PARLATO IN ITALIA: L'EX DIRETTORE DEL ''NEW YORK TIMES'' JILL ABRAMSON HA SCRITTO UN LIBRO, ''MERCANTI DI VERITÀ'', IN CUI ATTACCA QUELLO CHE FU IL SUO GIORNALE PER 18 ANNI: ''È DIVENTATO UNO STRUMENTO DI ATTACCO POLITICO CONTRO TRUMP, MISCHIA FATTI A OPINIONI. LE NOTIZIE CONTRO IL PRESIDENTE PORTANO TRAFFICO E ABBONATI, E SONO QUASI TUTTE NEGATIVE PERCHÉ C'È UN VANTAGGIO FINANZIARIO DIETRO''. TI CREDO: 600MILA ABBONATI IN PIU' NEI 6 MESI DOPO LE ELEZIONI!

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/america-fatta-maglie-romney-schifa-trump-dopo-averne-incassato-191829.htm

 

https://thehill.com/homenews/media/423479-former-nyt-editor-jill-abramson-tees-off-on-paper-news-pages-unmistakably-anti

 

 

 

2. IL MODELLO NEW YORK TIMES: SERVIZI ONLINE E L' EDIZIONE DI CARTA DIVENTA UNA PLAYLIST

Christian Rocca  per ''la Stampa''

 

NEW YORK TIMES TRUMP

L' articolo del New York Times sul degrado di Roma che tanto ha fatto discutere in Italia, con annesse e inevitabili polemiche politiche, è uscito sulle piattaforme digitali del quotidiano newyorchese lunedì 24 dicembre. Sul giornale di carta è comparso la domenica successiva, il 30 dicembre, sei giorni dopo.

 

Un interessante editoriale sulla necessità di procedere all' impeachment nei confronti del presidente Trump, scritto da una veterana dell' inchiesta che ha portato alle dimissioni di Richard Nixon, è stato twit tato mercoledì 26 dicembre, ma i lettori del quotidiano cartaceo per leggerlo hanno dovuto aspettare sabato 29, quando presumibilmente l' articolo era stato già letto da oltre un milione di persone.

 

Questi sono soltanto due esempi, ma se ne potrebbero fare decine, della totale abolizione del confine tra carta e digitale in vigore nel più importante quotidiano del mondo che, qualche settimana fa, ha presentato i dati di diffusione del terzo trimestre del 2018: quattro milioni di abbonati a prezzo pieno (minimo 15 dollari al mese), di cui tre milioni all' edizione digitale e un milione al giornale di carta.

 

CREDIBILITÀ DEL BRAND

NEW YORK TIMES TRUMP

Nei primi nove mesi del 2018, il New York Times ha fatto ricavi per oltre un miliardo e duecento milioni di dollari, di cui quasi 800 milioni dagli abbonamenti e il resto prevalentemente dalla pubblicità: «Stiamo realizzando la nostra strategia subscription first», ha commentato Mark Thompson, presidente e amministratore delegato del gruppo.

«Nel terzo trimestre del 2018, i ricavi da abbonamenti sono quasi i due terzi dei ricavi totali».

 

In un panorama di crisi profonda dell' industria editoriale globale, i dati in crescita del Times sono in controtendenza grazie agli investimenti sulla qualità dell' informazione, alla credibilità riconosciuta del brand, alla raffinata strategia sugli abbonamenti e, certamente, anche a causa dell' economia di scala garantita dalla lingua inglese, della contingenza Trump e, riguardo il milione di abbonamenti cartacei, anche di un servizio di distribuzione postale porta a porta che funziona.

 

donald trump twitta dopo l'incontro con arthur gregg sulzberger

Ma è l' aspetto editoriale quello più interessante: il New York Times ha fatto saltare l' obsoleta tutela della «print edition», superando però anche l' approccio «digital first» che implicava che l' edizione di carta fosse soltanto un succedaneo, quando invece è semplicemente un altro mezzo di informazione, e dimostrando come una media company contemporanea possa essere capace di sfruttare le piattaforme analogiche e digitali ciascuna per le sue caratteristiche, senza mischiarle, sapendo che si rivolgono a lettori, consumi e abitudini diversi.

 

 La prima cosa notevole del modello New York Times è di non somigliare a quello fondato sulla prevalenza della carta e su un digitale che da una parte replica l' esperienza dello sfoglio del giornale, con le app per tablet, e dall' altra tende a fare due cose: dare gratuitamente le breaking news per aumentare le visite sul sito a fini pubblicitari e fornire a pagamento alcuni articoli del quotidiano cartaceo per aumentare i ricavi digitali.

DONALD TRUMP NELLA REDAZIONE DEL NEW YORK TIMES

 

PAROLA D' ORDINE: PRESTO

Al Times, queste barriere non ci sono più: c' è un' unica digital edition del giornale, ottimizzata per i vari device e indistinguibile tra app e sito web, e poi c' è il quotidiano di carta che è un prodotto complementare diverso rispetto all' edizione digitale. Cercando bene, sul web si trova anche uno sfogliatore, chiamato Replica, come nell' offerta ita liana, ma è un servizio aggiuntivo, dal sapore vintage, accessibile solo dal desktop e non dagli smartphone (perché un prodotto progettato graficamente per essere letto su un grande foglio di carta non può funzionare altrettanto bene sullo schermo piccolo di un telefono).

 

I DOCUMENTI FISCALI DI TRUMP PUBBLICATI DAL NEW YORK TIMES 3

Nel grattacielo progettato da Renzo Piano, sull' Ottava Avenue di Manhattan, i capi redattori delle singole sezioni del quotidiano, ciascuna delle quali ha la dignità di un dorso separato nell' edizione cartacea, sono responsabili dei contenuti e della distribuzione e decidono se e quando pubblicarli sul sito e sulla carta.

 

La parola d' ordine in redazione è«early», gli articoli vanno messi online «presto», in particolare la mattina presto, perché le statistiche confermano che si legge prevalentemente al mattino quando ci si alza dal letto e si prende in mano il telefono (recenti studi dimostrano che le notifiche degli articoli sugli smartphone sono una fonte crescente di traffico online per i giornali).

 

Fino a pochi anni fa le notizie si leggevano prevalentemente sul desktop, in ufficio, durante le ore di lavoro, ora invece in redazione c' è paura del«pomeriggio», considerato sinonimo di basso traffico.

NEW YORK TIMES SUL VOTO ITALIANO

 

«Early» per i giornalisti del Times vuol dire anche nei «primi giorni della settimana» (pare che, per ragioni ignote, il mercoledì sia il giorno di maggiore lettura online), anche se gli articoli sono destinati alla corposa edizione cartacea della do menica, ricca di inserti, magazine e sezioni speciali.

 

In un rapporto interno sul futuro del giornale, The Report of 2020 Group, si legge che il business è quello degli abbonamenti, non quello di massimizzare il numero di pagine viste, tanto che alcuni articoli letti meno assiduamente di altri che diventano virali possono risultare più importanti perché fanno capire all' abbonato che sul Times puòleggere reportage, approfondimenti e analisi che non si trovano altrove. Tanto che al giornale usano metriche più sofisticate rispetto a quelle del nu mero di pagine viste, come per esempio capire se un articolo attrae nuovi abbonati o mantiene gli attuali, per valutare l' efficacia di un articolo.

NEW YORK TIMES

 

I CONTENUTI SPECIALI

Al Times opera anche un Beta Group che, nonostante il nome minaccioso, fa collaborare marketing, designer, sviluppatori e giornalisti per lanciare nuove iniziative digitali, app o verticali, tipo Well sul benessere, Real Estate sul mercato immobiliare, Watching su film e serie tv, Wire Cutter che stila classi fiche dei migliori prodotti in circolazione, oltre ai tradizionali Crossword per i leggendari cruciverba e Cooking sul cibo (se si vuole vedere il futuro del Times, dicono al giornale, bisogna guardare che succede nel food, il settore giornalistico di maggiore innovazione e sperimentazione digitale).

 

Il modello del New York Times è Netflix o Spotify, ovvero investire nel core business, cioè nell' informazione di qualità, ma aumentando continuamente l' offerta di servizi online, in modo che l' abbonamento al giornale venga percepito come indispensabile da chi è già un sottoscrittore e attraente da chi ancora non lo è. La prevalenza dell' online ha trasformato l' edizione di carta in una specie di playlist molto ben curata con il meglio del lavoro prodotto dai giornalisti, confezionata con dedizione dalla redazione per offrire un' esperienza di lettura consona al prodotto fisico, a cominciare dalla rivista settimanale, il New York Times Magazine, che non ha rivali quanto a qualità e inventiva grafica e tipografica.

 

jill abramson DEAN BAQUET BILL KELLER

L' idea di base, dicono al Times, è che non importa che l' articolo sia già uscito online parecchi giorni prima, perché rivederlo su carta anche a giorni di distanza è come se lo stesso articolo fosse pronto a rivi vere una seconda vita, anche più stimolante della precedente perché implica una lettura più consapevole e in un formato più grande, con fotografie e apparati più accattivanti.

 

L' altra regola, si legge nel rapporto 2020, è quella di limitare al massimo, soprattutto sulla carta, gli articoli «incremental», ovvero quelli che aggiungono poco alle storie già pubblicate nei giorni precedenti, perché questi articoli di servizio «non superano l' asticella del giornalismo che vale la pena di pagare e perché versioni simili si trovano gratuitamente altrove».

jill abramson

 

Il Times di carta, infine, spesso è arricchito di contenuti speciali come, per citare gli allegati più recenti, l' inserto per i bambini«Kids section», l' approfondimento sul riscaldamento globale e «In case You Missed» con i migliori articoli del 2018 e un formidabile elenco di tutte le persone insultate da Trump lo scorso anno su Twitter.

mark thompson e arthur sulzberger i boss del new york times

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)