vasco rossi

VASCO, FOREVER JUNG – “IN QUESTO PERIODO STO LEGGENDO JUNG, VOGLIO CAPIRE. DA RAGAZZO VOLEVO DIVENTARE PSICANALISTA E FORSE UN PO’ LO SONO” – “LE MIE CANZONI NASCONO DA UNA FRASE, SONO UN’ANALISI DELLE EMOZIONI”

Alessandro Ferrucci per il “Fatto quotidiano

 

La formula è semplice, così semplice ed evidente da apparire incomprensibile; o meglio: non replicabile; una sorta di “Coca Cola” svelata dallo stesso Vasco Rossi: “Le mie canzoni nascono così, sono un’analisi delle emozioni, tutto parte da una frase, poi piano piano esce fuori il resto. Se sapessi spiegarle farei un altro mestiere, invece vanno ascoltate e basta. Sapete cosa mi colpisce? Vedere i ragazzi cantare, ridere o piangere mentre canto pezzi di trent’anni fa come Vita spericolata”.

VASCO A CASTELLANETAVASCO A CASTELLANETA

 

Non esagera. Ovunque, da San Siro per un concerto, all’incontro casuale, fino a ora, giù in Puglia, dove sta preparando la tournée , è sempre la stessa storia: quando lo vedono urlano, lacrime, autografi sugli oggetti più improbabili (e improponibili), intonano cori, srotolano striscioni, murales, lo seguono ovunque. Ovunque.

 

Castellaneta Marina, provincia di Taranto, l’acciaieria non è lontana, le ciminiere segnano il confine tra cielo e terra; qui, da alcuni anni è il buen retiro di Vasco Rossi, il luogo dove corre, mantiene una dieta, si concentra, studia la scaletta, convoca la ciurma, prepara la stagione di concerti. Anche quest’anno sono tutti lì, da Vince Pastano a Will Hunt; da Alberto Rocchetti a Claudio Golinelli.

 

Per loro via ogni concetto, stilema o immagine evocativa di una rock band da Anni Settanta, giusto qualche maglietta stracciata, accenni di borchia, il piacere di sorridere a una donna, o la sigaretta di sbieco sulle labbra. Basta. Il resto è musica. Il resto è Vasco. Il resto sono i fans. Entrano nella hall dell’albergo, lo aspettano ogni mattina per un autografo o un benedetto selfie; idem dopo pranzo, idem ancora dopo.

 

VASCO A CASTELLANETAVASCO A CASTELLANETA

Quindi tutti i giorni a centinaia si radunano fuori dalla discoteca dove la produzione ha organizzato le prove, così numerosi da rendere necessaria la presenza della sicurezza, i classici energumeni vestiti di nero, torniti di muscoli.

 

“In questo periodo sto leggendo Jung, voglio capire – racconta Vasco – Anzi, da ragazzo volevo, diventare psicanalista. E forse un po’ lo sono, spesso i ragazzi mi ringraziano per le mie canzoni, mi dicono ‘con i tuoi pezzi ci aiuti ad andare avanti, ad accettare la vita’. Mi fa piacere. Quando una canzone ti colpisce, ti commuove, a quel punto vuoi bene anche a chi l’ha scritta, anche se non se lo merita.

 

E poi la mia generazione (sottinteso “quelli come me”) doveva morire negli Anni Ottanta, non ero pronto ad andare avanti. Dopo canzoni come Ogni volta o Siamo solo noi, cosa potevo scrivere”. In teoria nulla. In teoria. “Per questo mi sono fermato, non scrivevo più, ero stordito, poi sono stato lasciato da una donna e all’improvviso, mentre strimpellavo la chitarra, tutto è ripartito. E siamo ancora qui”.

 

VASCO A CASTELLANETAVASCO A CASTELLANETA

Ore 17 inizia lo show. Camicia jeans aperta, maglietta nera, scarpe da ginnastica, bandana infilata nei pantaloni, occhiali da sole, passo ondulante, braccia tese, anche durante le prove non si scherza, si muove come se davanti avesse il “muro” di San Siro e non quattro gradoni di una discoteca.

 

Dopo la prima canzone entrano un centinaio di fans, quasi increduli, hanno il Vasco in privato e a pochi metri, la band al completo, il suono rodato, cantano ogni nota. Ovviamente piangono. Alessia, 21 anni, studentessa, tra un singhiozzo e un fazzoletto, racconta: “Sono la terza generazione, prima mia zia, poi mia cugina e da quindici anni io. Sembra conoscermi, mi entra dentro”.

 

Sniff, sniff, si asciuga il naso. “Il concerto è diviso in tre parti (previste 14 date in otto città, l’esordio a Bari il 7 giugno): si inizia con i brano del nuovo disco, quindi una parte centrale unplugged, quindi i successi storici”, tra questi anche la Noia, “forse il pezzo al quale sono più legato, parla della provincia, di due amici, e del ritorno nel luogo dal quale si è partiti”.

 

Vasco RossiVasco Rossi

O fuggiti. La malattia è lontana, la strizza no, “soprattutto quando per tutta la vita non sei mai entrato in ospedale, poi all’improvviso ci finisci dentro per sei mesi. Oh, prima non avevo mai avuto nulla! Ma ora sono qui, e gli stadi non li voglio lasciare, non mollo, ho paura di perdere l’abitudine, e non voglio perderla. Amo sentire questa sensazione vicina”.

 

Mentre è lontana la politica, lontanissima, un vero vate non si può troppo avvicinare la quotidianità, bene mantenere la giusta distanza, parola di Mazzacurati, giusto toccare piano l’argomento sui matrimoni omosex “credo sia giusto”; sfumare su Papa Francesco, non toccare proprio l’argomento Renzi.

 

VASCO ROSSI VASCO ROSSI

Quarto, o quinto brano della giornata, un must del suo repertorio, Credi davvero, anno di grazia 1982, quando cantava “non sono gli uomini a tradire, ma i loro guai”; dopo 30 e passa anni è ancora così, l’ha messa in scaletta, e quasi la grida a denti stretti. “Come nasce la scaletta di un concerto? Si va a pelle, alcune canzoni come Liberi Liberi non le ho inserite perché sono già dentro, sono già all’interno delle emozioni del concerto”. E poi la vicenda delle presunte dimissioni da rockstar.

 

“Era una provocazione, mi sono dimesso solo da alcuni atteggiamenti, volevo tornare a essere un artista e basta, tutto qui. E poi ho solo 36 anni...” Trentasei anni di palco, da quando non c’era quasi nessuno davanti a lui, il primo addio con la Steve Roger Band, o i primi fischi: “In alcune occasioni sono anche sceso dal palco, e mentre cantavo tenevo il contestatore per il collo”.

VASCO ROSSI ALLE PROVE DEL NUOVO TOUR VASCO ROSSI ALLE PROVE DEL NUOVO TOUR

 

Olè, olè, olè, Vascooo, Vascoooo , il coro infinito, ripetuto, quasi costante del pubblico. Lui attacca con Deviazioni , poi si siede sullo sgabello ed è Nessun pericolo per te in versione acustica, pardon unplugged (“mi hanno detto che si dice così); quindi il suo produttore, Guido Elmi, gli si avvicina, asciugamano sulle spalle, due parole, un consiglio.

 

“Nella mia vita ho avuto la fortuna di fare ciò che volevo – continua Vasco – non ho ceduto a nulla, a nessun compromesso, neanche commerciale. Mai. Ho cantato le canzoni che mi venivano. Se va bene, bene, altrimenti torno tranquillamente a casa”. Fine delle prove, è il momento dell’incontro con i giornalisti, le caramelle per la gola sul tavolino, il cappellino sempre in testa, niente occhiali da sole, meglio guardarsi negli occhi. E lui non distoglie mai lo sguardo.

 

VASCO ROSSI VASCO ROSSI

Quando parla è una raffica, sembra uno studente agitato all’università, uno studente preparato ma timoroso delle domande; quindi non si ferma quasi mai, racconta a lungo di come sarà il concerto, del perché e del come; palleggia la situazione, in fin dei conti lui è Vasco, e dopo 36 anni oltre al palco uno impara anche a galleggiare su taccuini e registratori.

 

E poi, già nel 1983, cantava: “Una canzone per te, non te l’aspettavi eh! invece eccola qua, come mi è venuta, e chi lo sa, le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole (...) Ma le canzoni son come i fiori, nascon da sole, e sono come i sogni, e a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più...”. La Coca Cola era già tutta qua.

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...