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LE CALDE LETTERE DI BOSSETTI A UNA DETENUTA: “CARA GINA, QUANDO LA CAPOSALA MI TOLSE I PUNTI PER L’OPERAZIONE ALL’INGUINE, MI ABBASSO I BOXER E LEI MI DISSE NEL VEDERE: ‘BOSSETTI, COMPLIMENTI, CHE MAZZA’. TI GIURO, NON VOGLIO VANTARMI, MA SU QUESTO DAVVERO LA NATURA HA FATTO UNA BELLA COSA…”

massimo bossettimassimo bossetti

Gian Pietro Fiore per “Giallo”

 

“Cara Gina, spesso di notte ti penso. Non sai quanto mi piacerebbe venire lì da te, nella tua cella. Devi sapere che ci tengo tantissimo al mio corpo. Sai, sono depilato”. Le clamorose parole che avete appena letto sono contenute in una delle 40 lettere che Massimo Bossetti, 45 anni, ha scritto a Gina A., una detenuta del carcere di Bergamo.  La donna sta scontando nello stesso penitenziario del muratore una condanna per truffa.

 

le lettere di bossettile lettere di bossetti

Come emerso durante una delle ultime udienze del processo a carico del presunto killer di Yara Gambirasio, Bossetti e Gina hanno iniziato a scriversi nel 2015. Dopo averle lette, il pm Letizia Ruggeri, che al processo rappresenta la pubblica accusa, aveva giustamente chiesto che venissero messe agli atti cinque di queste 40 lettere, dal contenuto a dir poco scabroso e che confermano come l’imputato sia schiavo del sesso.

 

La considerazione che viene più spontanea è questa: ma Bossetti, che è in carcere da due anni e rischia l’ergastolo, non trova di meglio da fare che scrivere lettere erotiche a una detenuta? Il pubblico ministero non voleva acquisire tutte le lettere, ma solo le cinque in cui il presunto killer di Yara fa riferimento a particolari intimi. Sono documenti importanti perché rimandano alle ricerche pedopornografiche fatte con il computer di casa. I testi di queste cinque lettere, scritte dall’imputato, contengono infatti riferimenti espliciti a “genitali femminili completamente depilati”.

 

copertina di giallo   bossetticopertina di giallo bossetti

Per la Ruggeri le lettere confermano che a fare le ricerche con il pc su ragazzine 13enni, la stessa età che aveva Yara quando fu uccisa, era proprio Bossetti. La difesa, invece, ha chiesto e ottenuto che fosse acquisita l’intera corrispondenza. Il presidente della Corte Antonella Bertoja ha accolto questa richiesta. Prima di entrare nel dettaglio di queste sconvolgenti lettere, che Giallo pubblica in esclusiva, torniamo alle ricerche fatte con il computer di Bossetti.

 

Si tratta di ricerche molto gravi perché rimandano a ragazzine dell’età di Yara. In altre parole, queste ricerche confermano un interesse morboso dell’imputato nei confronti delle minorenni e, più in generale, per il sesso. Come vi abbiamo più volte riferito, infatti, dietro all’omicidio della povera Yara ci sarebbe un movente sessuale.

 

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Ricordiamo alcune di queste ricerche. Il 29 maggio 2014 è stata effettuata una ricerca del termine “ragazzine con v... rasate” (chiediamo scusa ai nostri lettori, ma devono conoscere la crudezza della realtà). Altre ricerche, con parole sempre più terribili, sono state: “ragazzine rosse tredicenni per sesso, ragazzine rosse tredicenni x sesso, ragazze vergini rosse, ragazze rosse con poco pelo sulla v..., rasature v..., v... rasate, verginità”.

 

Torniamo alle lettere. In una di queste, Bossetti riferisce a Gina questa frase inequivocabile: «Mi piaci per come sei... Mi piace che lasci una striscetta solo sopra... Che senza niente è come piace a me». Per l’accusa queste parole sono importanti perché rimandano proprio alle ricerche pedopornografiche trovate dai periti informatici sui computer dell’imputato.

marita comi bossetti marita comi bossetti

 

Il quale ha negato di averle fatte, ma la frase che riferisce a Gina nella lettera fa pensare esattamente il contrario. Queste parole, che Giallo ha riportato integralmente per dovere di cronaca, sono state estrapolate da una delle cinque lettere che il pubblico ministero Letizia Ruggeri aveva chiesto di acquisire.

 

le lettere di bossetti le lettere di bossetti

Ma perché ve ne parliamo? Cosa c’entrano particolari riferiti alla sfera intima del presunto killer con l’inchiesta sulla morte di Yara? È solo gossip? No, non è gossip. Lo ripetiamo ancora: questi particolari sono importanti per l’inchiesta perché tra gli indizi contro il muratore ci sono le ricerche a sfondo pedopornografico fatte con il pc. Ci scuseranno ancora i lettori se le pubblichiamo senza censure.

 

Le lettere equivoche, come detto, sono 40. Giallo pubblica le più importanti in esclusiva. Si tratta di documenti già acquisiti dai giudici. (Del significato che possono avere queste sconvolgenti lettere da un punto di vista psicologico ce ne parla la psicanalista Vera Slepoj in un riquadro a parte).

 

BOSSETTIBOSSETTI

Ecco le lettere in ordine cronologico. Il 30 settembre del 2015 Bossetti scrive: «Gina e tutti voi del reparto femminile, credetemi, fate bene a essere convinti della mia innocenza, perché io sono assolutamente innocente. Sono estraneo a questi fatti accaduti e lo dimostrerò fino alla fine… Mai e poi mai mi arrenderò per i loro schifosi errori, sbagli fatti a tavolino e a regola d’arte su di me. Credetemi, tutto quello che a me ingiustamente è successo, a chiunque potrebbe veramente succedere, è sufficiente trovarsi in un posto e allo stesso momento sbagliato ed ecco qua che finisci in un maledetto ingranaggio facendo il possibile per non essere stritolato, e che ti sembra possibile uscirne…».

 

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Avete letto? Nella parte finale di questa lettera Bossetti scrive di essere finito in un “maledetto ingranaggio” perché si è trovato “nel posto sbagliato al momento sbagliato” la sera dell’omicidio di Yara. Che cosa significa questa affermazione? Quella del muratore appare quasi come una confessione. Bossetti, infatti, sembra ammettere per la prima volta di essere stato sulla scena del delitto! Il pm, sicuramente, punterà anche su questo particolare durante la sua requisitoria.  

MASSIMO BOSSETTI MASSIMO BOSSETTI

 

“A VOLTE NON RIESCO A TRATTENERMI”

Andiamo avanti con le lettere. È il 14 dicembre 2015 quando Bossetti scrive queste parole alla detenuta Gina: «Gina, parla e confidati se vuoi, dì tutto quello che vuoi o sapere su di me e io farò altrettanto… Tra due amici non ci sono segreti di nessun genere. Gina, cosa è un amico? Per me è un altro me stesso e chi guarda un vero amico in realtà e come se si guardasse in uno specchio. Non credi? Per cui io apro il mio cuore al tuo, se tu vorrai. Pure io tengo tantissimo al mio corpo: ogni giorno faccio una doccia al mattino e una alle 20 e mi cospargo sempre di crema Nivea, subito a ogni doccia, perché mi piace sentirmi morbido, idratato e profumato. È una bellissima sensazione di freschezza e pulizia».

 

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In questa missiva Bossetti comincia a fare le prime confidenze a Gina riguardo alla cura “maniacale” del suo corpo. Lo stesso giorno l’imputato scrive: «L’unica cosa che ti chiedo è l’amicizia, io credo sia più duratura dell’amore, penso che l’amore non sia per sempre… Giusto? Però mi fa piacere che sono riuscito a confonderti, anche mia moglie l’avevo fatto sentire confusa inizialmente... Ricevo molte lettere da altri carceri, soprattutto da donne che intendono conoscermi e quanto gli sarebbe piaciuto tenere un marito come me… In verità in tutto questo mi sento fiero…».

letizia  ruggeri pubblico ministero del processo yara bossettiletizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossetti

 

Passiamo ora alla lettera del 2 gennaio 2016, in cui Bossetti torna a parlare della cura del corpo e, per la prima volta, di depilazione. Scrive: «...Sì, è vero, sono pochi gli uomini che si cospargono con la crema due volte al giorno… Io mi cospargo tutto il corpo… Sai sono depilato e per me stenderla è un attimo. Oh, non sai quanto mi piacerebbe venire lì con te, nella stessa cella, senza avere paura che loro pensino che potremmo fare sesso… Ti confido che con quel buon profumo che ti porti sulla dolce pelle per me sarebbe dura evitare di non toccarti. In sincerità il tuo profumo mi manda in delirio, ti stringerei forte forte a me e mai ti mollerei…».

 

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In una lettera datata 7 gennaio Bossetti parla dei tradimenti della moglie Marita: «Sai, io sono stato tradito, ma ho perdonato, ma non riesco a dimenticare. Poi una volta fuori ti devo parlare e dire tante cose di persona… Vorrei scriverle ma non posso».

il furgone di bossetti analizzato dai risil furgone di bossetti analizzato dai ris

 

Il 13 gennaio, il muratore scrive quest’altra missiva: «Gina, ti devo fare i complimenti, stavolta. Per la prima volta ho baciato le tue bellissime labbra. Sono stupende e belle carnose, mi piacciono davvero e le bacerei all’infinito. Grazie per questo bellissimo pensiero molto apprezzato da parte mia, ho cercato di sentire il tuo sapore delle labbra». Quando parla di baci, Bossetti in realtà si riferisce al profumo che emanano le lettere che gli manda Gina, dal momento che i due detenuti non si sono mai visti di persona.

 

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Si sono conosciuti quando lei ha cominciato a scrivergli. La lettera continua così: «Davvero hai gridato il mio nome? Sei pazza Gina. Sei pazza di me? Me lo sento, come io lo sono per te… Però Gina teniamo le famiglie e gli vogliamo bene, perciò per ora dobbiamo andare un po’ cauti. Guarda, a casa i miei profumi migliori erano Prada, Dolce e Gabbana, Gucci e Boss, ma qui bisogna usare quello che passa il convento. Spero che un giorno tu riesca a sfiorarmi il collo per sentirlo bene e non solo… Sì, forse è meglio cambiare discorso, perché io sono già arrapato, sentendolo qui sempre sotto il naso sulle tue lettere…È fantastico credimi, questa buona fragranza, capisci che per me è un problema non toccarti, quanto ti desidero per averti in branda con me per abbracciarti... Ai colloqui maschili ho intravisto una ragazza con la coda bionda che continuava a fissarmi, ma io non ti conosco, come posso sapere che sei tu o qualcun’altra? Cara Gina, spesso di notte ti penso, sai che dormo pancia in giù, accarezzo l’angolo del tuo cuscino perché immagino come quando toccavo il seno di mia moglie… Ora mi immagino con te e spesso mi alzo bagnato e molto arrapato, perché sogno di fare l’amore come quando lo facevo a casa con mia moglie…».

le lettere di bossetti 6le lettere di bossetti 6

 

Come avete letto, i toni della conversazione si fanno sempre più spinti. Continua Bossetti: «Anche io appena mi alzo faccio il caffè, poi il letto, e poi corro subito in doccia. Sì alla mattina sono piuttosto arrapato, e a volte non riesco per niente a contenermi, capita vero? E anche qui sei nei miei pensieri… soprattutto qui. Poi mi avvolgo di crema tutto il corpo faccio veloce nel tirarla su, perché ti confido che sono depilato petto e pube e non faccio fatica a spalmarmela. E poi mi improfumo, così resto delicato e profumato tutto il giorno. Sai, ho cura del mio corpo e ci tengo molto all’igiene…».

 

yara   gambirasioyara gambirasio

Eccolo il passaggio in cui l’imputato dice di depilarsi le parti intime. L’argomento viene ripreso nella lettera del 17 gennaio, in cui Bossetti scrive: «Sono alto 1,70, peso 60 kg, corpo esile, carnagione chiara, amo il sole e le lampade abbronzanti, mi piace il colore che la pelle assume, adoro l’abbronzatura. La depilazione che faccio io, per intenderci una volta e per tutte, si tratta di ascelle, petto e tutto sotto. Ho subito l’operazione di ernia inguinale e mi ricordo che dopo 15 giorni di medicazione la caposala decide ti togliermi i punti e mi abbasso tutti i boxer e lei mi disse nel vedere. Gina, credimi, sono sincero perché potrebbe capitare un giorno, una volta fuori, di incontrarci e per questo ti dico che la verità prima o poi viene a galla... Niente, mi disse: “Bossetti, complimenti, che mazza”… Ti giuro, non voglio vantarmi, ma su questo aspetto la natura ha fatto un bella cosa…».

 

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In un’altra lettera, senza data, Bossetti scrive: «...Tu? Alla domenica giornata di festività, che odio per assenza di tutto, e allora la spezzo prendendomi cura di me stesso: barba, capelli, depilazione, doccia, una bella incremata tutto il corpo, tutto completamente, mi improfumo e poi riparto a scriverti, ok? Sai, il mio compagno mi dice “sei peggio di una donna”, e lo so, anche mia moglie me lo diceva spesso, ma è più forte di me sentirmi a posto con il mio corpo e, poi, mi piace essere ben curato dappertutto! Ciao, ciao, a presto, dammi trequarti d’ora, 50 minuti e ti riscrivo.... Ciao Miciona. Tuo amico Massy».

il furgone di massimo bossettiil furgone di massimo bossetti

 

Passiamo alla lettera del 21 gennaio. Scrive il muratore: «Lo stesso per te, immaginati o toccati pure adesso, non preoccuparti per Dany, se ti sta guardando, digli che è colpa mia, che te l’ho detto io e che in questo momento Massi è qui con me e al sesso non si comanda, per cui mettiti comoda con te stessa… Levati le mutandine, immergi nella tua bocca l’indice e il medio della mano destra, mi sembra di vederti, passale delicatamente sul tuo grilletto, che lo sento già molto stimolato, vero? Sì, bene così, in moto rotatorio… Fai conto di sentire la mia lingua nella tua f.... Uh, come ti sento già bagnato».

 

massimo bossettimassimo bossetti

Dello stesso tenore la lettera del 23 gennaio: «Non ti immagini come le mie mani ti massaggerebbero tutto il tuo corpo liscio, sfiorandoti dolcemente quel bellissimo e apprezzato pelo che ti ritrovi, scommetto che solo al contatto con le mie mani, sentirle scorrere delicatamente su tutto il tuo corpo, ti farei bagnare e venire più volte… E la mia lingua si sente senza sosta sul tuo clitoride».

 

Passiamo all’ultima lettera, che risale al 27 gennaio: «Sono stanco di soffrire, troppe giornate vuote, troppe giornate immerse nei pensieri dolorosi, pensieri che ti dilaniano o ti distruggono sempre più la voglia di vivere, troppi pianti ingiusti. Che Dio aiuti sempre te e tutte voi, per continuare in questo maledetto nostro inferno».

 

 

 

 

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