IN FONDO AL MAR - CHE CI FACCIAMO CON I VECCHI VAGONI DEL METRÒ? LI BUTTIAMO NELL’OCEANO! - COSÌ GLI STATI UNITI DAL 2001 HANNO RICREATO UNA BARRIERA CORALLINA IN LAMIERA, PER RIPOPOLARE LA VITA ACQUATICA. IL BELLO È CHE FUNZIONA (VIDEO)

Dal 2001 ad oggi più di 2.580 vagoni della metropolitana in disuso sono stati scaricati sul fondo dell'Oceano Atlantico - Tutte le fasi dello smaltimento raccontate dal fotografo Stephen Mallon…

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VIDEO – BARRIERA CORALLINA CON I VAGONI DEL METRO

Da http://uk.businessinsider.com

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Dal 2001 ad oggi più di 2.580 vagoni della metropolitana in disuso sono stati scaricati sul fondo dell'Oceano Atlantico.

 

Il tentativo è quello di ricreare una barriera corallina artificiale lungo l’East Coast degli Stati Uniti e sviluppare un habitat per la vita marina e la pesca sportiva.

 

Il fotografo Stephen Mallon ha trascorso due anni documentando passo dopo passo il processo di smaltimento dei vagoni. Dalla pulizia all’eliminazione di tutti i pezzi che galleggiano e si decompongono, fino al lancio in mare davanti alle coste di Virginia, Georgia, South Carolina, Delaware, New Jersey, and Maryland.
 

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GLI AMBIENTALISTI POSSONO STARE TRANQUILLI: I VECCHI TRENI NON INQUINANO E HANNO RIPOPOLATO LE MAREE

 

Da http://www.ecoblog.it

 

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Cosa fare dei vecchi treni della metropolitana? Gli americani li hanno buttati in mare nel Delaware, per ricreare la barriera corallina. Un sistema alquanto discutibile, ma efficace. Le specie marine si adattano a tutto - infatti già nel 2001 altri esperimenti di Red Bird Reef in ricordo delle metropolitane newyorchesi utilizzate per l’esperimento - hanno dato buoni risultati. Non è un modo per inquinare il mare: gli americani ci tengono alle loro coste e non buttano immondizia voluminosa per evitare di riciclarla.

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I vagoni si son ben presto popolati di specie marine differenti in alcuni casi addirittura sovraffollati: le cozze si attaccano ai soffitti, le platesse e le orate all’interno dei vagoni, mentre le spugne si diffondono ovunque. I diversi tentativi hanno dimostrato che è un sistema molto valido per ripopolare il mare e si è innescata una gara per accaparrarsi i vagoni dismessi che l’ente gestore della metropolitana di New York cede gratuitamente.

 

Aree marine che dieci anni fa erano desertiche oggi vivono la situazione inversa: oltre ad abbondare di specie marine, sono arrivati a frotte anche i pescatori (legali e non) scatenando anche delle piccole guerriglie fatte di furti di reti e sabotaggi. Molto probabilmente le autorità del Delaware chiederanno alle autorità federali di farne un’area marina protetta dove potranno lavorare solo i pescatori autorizzati.

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Ad ogni modo, gli americani pensano di estendere l’esperimento in molte altre aree. Gli ambientalisti possono stare tranquilli, perché il poco amianto contenuto nei vagoni non è dannoso né per la fauna sottomarina né per quella terrestre, visto che non si propaga per via aerea. Un video animato realizzato dal New York Times rende l’idea di quanto generalmente accade in queste situazioni.

 

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