parnasi raggi lanzalone stadio roma palozzi

IL “METODO PARNASI” SPIEGATO DALLA SEGRETARIA: “PAGAVAMO I POLITICI E NON AVEVAMO SOLDI DA DARE AI DIPENDENTI. VERSAVO FINO A 4.500 EURO MA SO DI VERSAMENTI PIÙ ALTI” - “SIN DAI TEMPI I CUI LAVORAVO IN PARSITALIA IL GRUPPO USAVA OPERARE DELLE EROGAZIONI LIBERALI IN FAVORE DI POLITICI”. LA DONNA RACCONTA CHE IN AZIENDA C'ERA UN FILE DEDICATO, CHE CONTENEVA LA CONTABILITÀ PARALLELA: “AVEVO I NOMINATIVI DI TUTTI I BENEFICIARI E..."

Michela Allegri e Sara Menafra per “il Messaggero”

 

PARNASI

I finanziamenti ai politici di ogni schieramento, mentre in Eurnova «non avevamo nemmeno i soldi per pagare gli stipendi». La contabilità parallela, dedicata alle dazioni destinate a ingraziarsi i potenti. Lo racconta ai pm la storica segretaria di Luca Parnasi, il patron dello Stadio della Roma a Tor di Valle finito in carcere insieme ai suoi collaboratori per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

 

Ma dai verbali dei giorni scorsi emerge molto altro. Il ruolo di spicco di Luca Lanzalone, l'avvocato vicino ai vertici del M5S approdato Roma per assistere Virginia Raggi nell' affaire «Stadio» e diventato ben presto il sindaco-ombra della Capitale. Tanto che la prima cittadina decide di continuare ad avvalersi dei suoi servigi nonostante i due pareri contrari dell' avvocatura.

luca parnasi mauro baldissoni

 

IL VERBALE DELLA SEGRETARIA

La prima a presentarsi davanti ai pm è Elisa Melegari, segretaria di Parnasi. È l'assistente personale dell'imprenditore dal 2015 e fornisce i dettagli sui pagamenti alla politica: «Sin dai tempi i cui lavoravo in Parsitalia il gruppo usava operare delle erogazioni liberali in favore di politici».

 

La donna racconta che in azienda c'era un file dedicato, che conteneva la contabilità parallela: «Avevo i nominativi di tutti i beneficiari e l' importo era sempre lo stesso, ossia 4.500 euro», cifra a suo dire ottenuta da vari politici - «Ciocchetti, la Polverini» -, l' importo standard è presto spiegato: «L'elargizione, in tale misura, avrebbe potuto non essere dichiarata».

LANZALONE E RAGGI

 

Ma era solo la punta dell'iceberg: «Mi hanno detto che ci sarebbero stati altri pagamenti per importi più elevati... non ricordo l'importo del girofondi, forse si trattava di 150mila euro». I pagamenti più consistenti avvenivano attraverso la società Pentapigna, più difficilmente collegabile a Parnasi. Un vero e proprio canale alternativo su cui la procura sta avviando nuove verifiche. È a questo punto che la Melegari racconta di essersi lamentata: «Ho discusso più volte con Parnasi del fatto che molti soldi venissero spesi quando non avevamo soldi neanche per pagare i dipendenti o consulenti».

 

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

E in effetti, spesso c'erano problemi con i bonifici, «Parnasi mi sollecitò a provvedere il prima possibile, come se subisse pressioni dalle persone che li dovevano ricevere». Parla poi dei rapporti con Claudio Santini - ex capo della segreteria del Mibact, indagato per corruzione - dice di avergli inviato «un bonifico da 25mila euro, forse la prima di due tranche», anche se «non ricordo di avere ricevuto relazioni di consulenza».

 

IL RUOLO DEL SINDACO

Dopo la Melegari, davanti al procuratore Giuseppe Pignatone, al procuratore aggiunto Paolo Ielo e alla pm Barbara Zuin, è il turno della sindaca Virginia Raggi, del dg della Roma Mauro Baldissoni e del dg del Campidoglio Franco Giampaoletti. È il 16 giugno, la prima cittadina verrà riconvocata anche il giorno successivo. Il primo verbale ruota tutto intorno alla figura di Luca Lanzalone, l' ex presidente di Acea ai domiciliari per corruzione, accusato di avere ricevuto laute consulenze da Parnasi pur essendo un consulente di fatto del Comune, incaricato di occuparsi della questione «stadio».

 

renata polverini

È arrivato «a dicembre 2016 o a gennaio 2017 - dice Raggi - sono stata io a chiedere a Fraccaro e Bonafede di potere parlare con lui ... ho pensato di avvalermi di Lanzalone anche per avere il suo supporto come consulente nell' affrontare questioni giuridiche inerenti il percorso per l' approvazione dello stadio... ha iniziato a svolgere un ruolo di consulenza giuridica alla parte pubblica da me rappresentata ed interna al mio partito».

 

Nel marzo dello scorso anno, la sindaca prova a regolarizzare quella posizione - «poiché la sua presenza era sempre più assidua, proposi di formalizzare l' accordo con un incarico di consulenza» - addirittura fu lo stesso Lanzalone a scrivere la bozza del suo incarico - «Mi inviò un documento che conteneva un conferimento incarico di consulenza anche per le partecipate» - e il documento venne girato all' avvocatura. La risposta fu negativa: «Non poteva essere conferito alcun tipo di incarico, perché era ormai un fatto noto che Lanzalone collaborava con noi».

 

CIOCCHETTI

Nemmeno a titolo gratuito, perché «avrebbe comportato al Lanzalone un vantaggio competitivo nella sua attività professionale». Il problema è che prima dell' ingaggio del superconsulente non era mai stata fatta una selezione tra le figure professionali già presenti in Comune, una procedura che, in passato, era costata agi sindaci Ignazio Marino e Gianni Alemanno l' iscrizione sul registro degli indagati - poi archiviata - per abuso d' ufficio.

 

Ed è qui che iniziano le anomalie: «Non avevo altre strade per formalizzare il contributo che Lanzalone stava dando al Comune, ma l' affiancamento è continuato, benché con minore intensità. Abbiamo ripreso più intensamente i nostri rapporti in occasione della sua nomina quale presidente di Acea... lo vedevo spesso in comune, passava ogni 10-15 giorni».

 

luca bergamo

«NESSUNO PENSA A ROMA»

Parnasi, il 4 marzo 2017, si lamenta sulla lungaggini burocratiche del mega-progetto Stadio. «Questi sono tutti figli di puttana alla fine! - tuona con i suoi collaboratori - e pensano al loro culo politico, non pensano a Roma, non frega un c...o nessuno, questa è la verità: di Roma non gliene frega un c...o nessuno». Si lamenta anche del comportamento del vicesindaco, Luca Bergamo: «Mi sono mangiato Bergamo e dobbiamo dire: signori si fa così ma il tono deve essere fermo e irremovibile».

 

A smentire la versione di un Lanzalone come figura marginale, i verbali di Franco Giampaoletti, da marzo 2017 dg del Campidoglio, è significativo. «A comunicarmi la volontà dell' amministrazione per conoscermi al fine della selezione è stato Lanzalone». Il dg dell' As Roma conferma che a guidare la delegazione del comune sullo stadio era proprio l' avvocato.

 

Luciano Ciocchetti

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...