capitano ultimo con l aquila

“ULTIMO” TANGO IN CONSIP - CHE RUOLO HA AVUTO IL COLONNELLO DEI CARABINIERI E VICECOMANDANTE DEL NOE SERGIO DE CAPRIO, DETTO “ULTIMO”, NEL DEFINIRE IL PERIMETRO INVESTIGATIVO DELL’INCHIESTA CONSIP DOPO IL SUO PASSAGGIO ALL’AISE? HA CONTINUATO FORSE A INTERLOQUIRE CON WOODCOCK? - DA EROE A PASDAR ANTI-SISTEMA, IL RITRATTO DI DE CAPRIO

1 - LA DERIVA NO GLOBAL DEL CAPITANO-EROE DAL COVO DI RIINA A PASDARAN ANTISISTEMA

Marco Ventura per “il Messaggero”

 

SERGIO DE CAPRIO ULTIMO - RITA DALLA CHIESASERGIO DE CAPRIO ULTIMO - RITA DALLA CHIESA

Capitano Ultimo figlio delle Aquile, amico dei Capi Apache, carabiniere della schiatta degli ufficiali che nell'Arma non tutti amano perché hanno il carisma irregolare dei missionari, i comandanti che si sentono investiti di una Missione. Di ordine e pulizia. Adorati dai fedelissimi, mal tollerati dai commilitoni con le divise lucide. Sempre in borghese ma obbedienti a un codice interiore che li spinge a presentarsi come quelli che rendono giustizia ai deboli e tolgono la superbia ai potenti.

 

Ma è davvero solo un eroe il Capitano Ultimo, carabiniere da stazione, al secolo Sergio De Caprio, classe 1961, oggi colonnello, il volto sempre coperto da passamontagna, icona di se stesso che il 15 gennaio 1993, a Palermo, mise le manette alla Belva, Totò Riina, latitante da 24 anni? Oggi Ultimo si è trasformato da silenzioso servitore dello Stato in Masaniello anti-casta.

 

CAPITANO ULTIMO CON L AQUILACAPITANO ULTIMO CON L AQUILA

Dopo le accuse del procuratore Lucia Musti che lo ha dipinto come esagitato nel perseguire una certa linea d'indagine sul caso Consip (contro Renzi), il colonnello attacca i politici che lo criticano avvertendoli di «star sereni» invece di prendersela con «pochi disperati carabinieri che lavorano per un tozzo di pane», perché «la lotta al crimine appartiene al popolo» che invece i politici «sfruttano».

 

CACCIA FINITA

Al Fatto Quotidiano, Ultimo aveva ricordato la cattura di Totò come «la fine di una caccia e quando uno trova la preda si sente semplicemente vuoto perché deve pensare alla caccia successiva, al di là che poi mi ha fatto schifo vederlo (Riina) come essere umano, tutto qua».

CAPITAN ULTIMO1CAPITAN ULTIMO1

 

Ha fame di prede, il Capitano Ultimo. Tra i suoi maestri il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che con mezzi anche spregiudicati diede la caccia a terroristi e mafiosi. Ma Ultimo non è il Generale. «Io non lavoro, combatto», dice. Giorgio Mulè racconta su Panorama che nella trincea di Bagheria, nell'87, catturò un latitante mettendosi alle calcagna di un sorvegliato speciale, insospettito da un ordine fuori norma di cannoli alla ricotta per la Festa della Mamma.

 

Poi nella mitica caserma di Via Moscova a Milano, quella di Dalla Chiesa. Un poster sul muro: l'eroe di Tienanmen ferma da solo, in piedi, una colonna di carri armati. Sua l'inchiesta sulla piovra a Milano, Duomo Connection, con la Pm Ilda Boccassini, poi a Palermo a dirigere la sezione Crimor del Ros per superlatitanti. Unità militare combattente, ribattezza la squadra. Nomi da battaglia: Aspide, Pirata, Oscar, Arciere, Hitto, Ombra, Parsifal. Con Arciere e Omar atterra la Belva. Diventa l'Eroe.

 

CAPITAN ULTIMOCAPITAN ULTIMO

Indagato (e assolto) per non aver perquisito il covo di Totò, scopre la poesia dei rapaci, avvia un percorso visionario. Racconta a Giusi Fasano del Corriere che una notte in ospedale fece un sogno: «Mi venivano addosso moltissimi falchi, mi sfioravano, quasi delle carezze. Per me quello era un messaggio di Ronnie». Ronnie Lupe, Capo Apache che a Roma, suo ospite, aveva paragonato la Squadra a una mano: «Se la vedi aperta sono 5 dita, chiusa è la forza di un pugno».

 

Che Ultimo sferra contro la Lega di Francesco Belsito, i vertici di Finmeccanica, il banchiere Ior Ettore Gotti Tedeschi, e Massimo Ciancimino. Sulle orme di Ronnie diventa falconiere. Alleva maschio e femmina di aquila reale. Crea, da Ultimo tra gli ultimi, una casa famiglia per minorenni in difficoltà.

capitan Ultimo e la sua aquilacapitan Ultimo e la sua aquila

 

Dice di chiamarsi Ultimo perché detesta chi sgomita per essere primo. Ma tra i suoi è il Primo, e l'Arma tollera che da vicecomandante dei carabinieri per l'ambiente continui a fare indagini di corruzione. Si lega al Pm Woodcock. Dalle carte filtrano le intercettazioni di Renzi contro Enrico Letta, e le parole aggiustate del babbo di Matteo nel caso Consip.

 

Allontanato dal suo ultimo incarico di capo della sicurezza interna dell'Aise, dove ha portato anche lì la sua tribù di Apache, tuona da politico contro i politici: «L'unico golpe che vediamo è quello perpetrato contro i cittadini che non hanno un lavoro». Film e fiction su di lui, Raoul Bova protagonista. Ma anche una fiction su un errore giudiziario nel quale ha una parte. Daniele Barillà, ingiustamente detenuto per oltre 7 anni: la sua auto somigliava a quella di un narcotrafficante.

 

2 - IL NUOVO FRONTE DELL' INCHIESTA QUEI SEGRETI PASSATI A ULTIMO E TACIUTI AL VERTICE DELL' ARMA

Carlo Bonini per “la Repubblica”

 

capitan Ultimo2capitan Ultimo2

Ci sono delle domande dalla cui risposta dipenderà il peso, il senso e la portata politico- istituzionale da attribuire alla sequenza di fatti, anomalie, manipolazioni che, tra la primavera del 2016 e quella del 2017, hanno reso l' inchiesta sulla malversazione negli appalti Consip una faccenda che sembra uscita dal doppio fondo della storia repubblicana del secolo scorso.

 

Che ruolo ha avuto il colonnello dei carabinieri e vicecomandante del Noe Sergio De Caprio, conosciuto come Ultimo, nella definizione del perimetro investigativo dell' inchiesta Consip dopo il suo passaggio (marzo 2016) dall' Arma al nostro Servizio segreto esterno (Aise)? Ha continuato forse a interloquire con il pm napoletano John Henry Woodcock?

sergio de caprio  ULTIMOsergio de caprio ULTIMO

 

Per quale ragione il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, nel settembre 2016 e ancora nel marzo del 2017, riteneva di dover informare De Caprio di notizie coperte da segreto e contenute nel fascicolo dell' inchiesta che, nel frattempo, era stata trasferita da Roma a Napoli? E che uso doveva fare De Caprio di quelle informazioni?

 

Nel fascicolo dell' inchiesta della Procura di Roma, la posizione di De Caprio, al momento, è penalmente "neutra". Perché, per quanto sin qui è stato accertato, la circostanza di essere semplicemente stato il destinatario di notizie coperte da segreto di ufficio non è ritenuta presupposto sufficiente a ipotizzare nei suoi confronti possibili reati.

 

SERGIO DE CAPRIO ULTIMO - RITA DALLA CHIESASERGIO DE CAPRIO ULTIMO - RITA DALLA CHIESA

E tuttavia - per quanto riferiscono a Repubblica qualificate fonti inquirenti i fili che lo annodano a Scafarto sono tali che, soprattutto alla luce della deposizione al Csm del Procuratore di Modena Lucia Musti (di cui da domani i pm romani cominceranno la lettura), è attraverso una messa a fuoco del suo ruolo in tutta questa storia che passerà necessariamente la seconda fase dell' indagine della Procura.

 

Un passaggio che, ragionevolmente, potrebbe aprire uno squarcio anche sul conflitto che intorno alla vicenda Consip e all' iscrizione al registro degli indagati del comandante generale Del Sette si è consumato all' interno dell' Arma. Non fosse altro perché i fatti sin qui accertati documentano un'anomalia macroscopica.

 

Sergio De CaprioSergio De Caprio

È infatti ormai accertato dagli atti dell' inchiesta che del merito dell'indagine che il Noe stava conducendo su Consip, sui suoi risvolti e ricadute politiche e istituzionali, non venne informata la catena gerarchica dell' Arma. O, quantomeno, le informazioni di dettaglio si fermarono al vicecomandante del reparto Sessa. Lo stesso capo di stato maggiore, Gaetano Maruccia, non ebbe che cenni del tutto generici su Consip e comunque venne tenuto allo scuro del giro che l' indagine aveva assunto sia rispetto al coinvolgimento di Palazzo Chigi, che del vertice dell' Arma.

 

SCAFARTOSCAFARTO

Ebbene, per quale motivo - si chiedono oggi gli inquirenti - una consegna del silenzio così ermetica - e per altro in violazione dell' obbligo di comunicazione interno - nei confronti della scala gerarchica dell'Arma non valse per De Caprio? Forse perché De Caprio continuava ad essere il "vero" comandante del Noe anche dopo il suo passaggio ai Servizi?

 

E ancora: c'era forse un conto che il colonnello intendeva saldare con il Comandante generale cui non aveva perdonato il riordino dei reparti speciali con cui, nell' estate del 2015, De Caprio aveva di fatto perso il pieno e autonomo controllo del Noe?

Una circostanza è pacifica.

 

DEL SETTE iDEL SETTE i

La prima notizia di stampa che alla vigilia del Natale 2016 dà conto (sul Fatto quotidiano) dell' iscrizione del Comandante generale dell' Arma Del Sette al registro degli indagati per rivelazione del segreto cade nelle stesse ore in cui il Consiglio dei Ministri è chiamato a pronunciarsi sulla proroga dello stesso Del Sette a comandante dell' Arma. Decisione che verrà in quella circostanza congelata e arriverà solo qualche mese dopo, con il generale già irrimediabilmente azzoppato.

 

Una coincidenza, evidentemente. E tuttavia sorprendente nel suo timing e sufficiente a intravedere quante, e quanto diverse, partite si siano giocate intorno alla vicenda Consip.

HENRY JOHN WOODCOCKHENRY JOHN WOODCOCK

Magari non tutte agite dalla stessa mano. E probabilmente non tutte pianificate. Piuttosto, cavalcate come un' opportunità da cogliere una volta che la "bomba" Consip era deflagrata.

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