MAGNA MAGNA EXPO – AL “TEMPORARY RESTAURANT” DOVE SI ALTERNANO I GRANDI CHEF TOCCA SPENDERE 75 EURO A CRANIO, CHIUNQUE SIA AI FORNELLI – MISTERO SUI VINI, CHE ALL’EXPO VANNO COL DISPENSER COME FOSSERO COCA COLA

Al ristorante “top” della manifestazione milanese si spende la stessa cifra sia che cucini Bottura (tre stelle Michelin) sia che si esibisca Oldani (una stella), che al suo ristorante poco fuori Milano chiede 40 euro per una cena (vini esclusi)…

Condividi questo articolo


Lady Coratella per Dagospia

 

FILIPPO LA MANTIA E DAVIDE OLDANI FILIPPO LA MANTIA E DAVIDE OLDANI

Ci risiamo, Expo chiama gli chef stellati a cucinare per il popolo, a prezzi popolari. Si fa per dire, Expo non è mica la Festa de l'Unità e spara subito 75 euro per sedere le chiappe al Temporary Restaurant, l'ultima moda dilagante che prevede l'avvicendamento di vari chef nello stesso ristorante.

 

Il prezzo è fissato, come ci raccontano sul sito della RAI, che prende soldi da Expo per parlarne bene, indipendentemente dal numero di stelle di cui si fregia lo chef. In pratica se mangiate quando c'è Bottura (tre stelle Michelin) o quando arriva Oldani (una stella), pagate sempre 75 euro. Solo che se andate poco fuori Milano nel ristorante pop di Oldani, un pranzo, vini esclusi, ne costa 40. Resta il fatto che Oldani a Bottura non gli allaccia manco le scarpe.

 

Insomma Expo, insieme al patron di Identità Golose offre un'altra scusa agli chef per fare i fenomeni in giro e non farsi trovare nelle proprie cucine stellate e Crik-Crok Cracco, ovviamente, non se la lascia scappare. Per fortuna, tanto nei suoi ristoranti quando non sta ai fornelli si mangia meglio.

MASSIMO BOTTURA MASSIMO BOTTURA

 

E i vini? tanto per cambiare non se li caga nessuno, il sito RAI non ne parla. Ci sarà una carta dei vini al Temporary Restaurant? Faranno l'ennesima richiesta alle aziende di offrire vini in omaggio in cambio di presunta visibilità? Oppure ci si affiderà alla formula "alza il culo, vai al dispenser e servirti da solo"?

 

Perché nel padiglione del vino, affidato alle cure di Vinitaly si vendevano a caro prezzo a produttori e consorzi gli spazi nei wine dispenser e, se non fanno retromarcia, significa che il vino ve lo servirete da soli come fosse Coca Cola alla spina.

 

Ma certo, Coca Cola ? sponsor di Expo, assieme a Mc Donald's. Un bel modo di comunicare il Made in Italy, passando per i grandi gruppi agroalimentari. A proposito di prodotti, territorio e di chi si riempie la bocca di minchiate come il  termine "eccellenze". 

Carlo Cracco e Gualteri Marchesi Carlo Cracco e Gualteri Marchesi ALBERO DELLA VITA EXPO 2015 ALBERO DELLA VITA EXPO 2015

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…