luigi di maio

E ANCHE IL MOVIMENTO 5 STELLE CADDE NELL'INTERVISTA INTIMA SU DIO, SESSO E CONFLITTI PATERNI. DI MAIO SU ''VANITY FAIR'' È UN LEADER UGUALE E CONTRARIO A RENZI, CON LA STESSA CAMICIA BIANCA E LE STESSE MANICHE ARROTOLATE. MENO SCOUT E PIU' SESSO, 'FONDAMENTALE PER LA RELAZIONE' CON LA SUA 'FIDANZATA APPARISCENTE' (RIVELATA DA DAGOSPIA)

24 AGOSTO 2015: SU MILANOSPIA LA RIVELAZIONE SU DI MAIO E LA SEXY-CONSULENTE VIRGULTI


http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/milanospia-giorno-irreprensibile-giornalista-gazzetta-107336.htm

 

 

 

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica

 

luigi di maio foto ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

Negli odierni processi di selezione della classe dirigente, l’intervista ad alto tasso di intimità accompagnata dal servizio fotografico di posato narcisismo è da considerarsi, più che una scelta, un dovere e una necessità.

 

Finora si poteva pensare il MoVimento 5 stelle fosse o almeno si volesse mantenere lontano dalla trafila, ma le cospicue anticipazioni diffuse ieri da Vanity Fair dicono che Luigi Di Maio è finalmente candidato alla presidenza del Consiglio. Per la verità, le parole e ancor più le immagini lo collocano più precisamente sulla scia e nel ruolo dell’anti-Renzi, leader uguale e contrario, e non solo per via dell’uniforme camicia bianca (pure con maniche arrotolate).

 

luigi di maio familyluigi di maio family

L’attuale premier apparve come una profezia su queste stesse pagine nel novembre del 2013, immortalato dal fotografo-artista danese Marc Hom, specialista in moda e pubblicità. A Di Maio è toccato il glamour più mediterraneo di Ilaria Magliocchetti Lombi, che ritrae con crescente successo cantanti di tendenza, attori di grido, super pianisti cinesi e scrittori fichissimi.

luigi di maio e la fidanzata silvia virgultiluigi di maio e la fidanzata silvia virgulti

 

Così il giovane esponente M5S, che compirà trent’anni a luglio e li festeggerà con un party in una chiatta sul Tevere e “il dj giusto”, sorride soddisfatto e orgoglioso dalla sua Mini d’epoca, col braccetto sul finestrino, e poi in poltrona di pelle marrone e in piedi davanti a un muro, sebbene qui un po’ a disagio.

 

luigi di maio bambinoluigi di maio bambino

Quanto ai contenuti, per quel che alle esigenze politiche è consentito di esprimere, segnano il superamento e la dissoluzione dell’anomalia grillina. In altri termini, tutto è detto per piacere, e rassicurare, e indicare al vasto pubblico che si tiene lontano dai meet-up la ricorrente figura del Bravo Ragazzo. Questo non vuol dire che Di Maio non lo sia, tanto meno che sia cattivo. Ma l’impressione è quella abbastanza stucchevole della recita a soggetto.

luigi di maio  foto ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

 

Il padre severo e di destra con cui si è riconciliato. Il romanzo di formazione liceale («Ovunque andassi sentivo il bisogno di far funzionare le cose, di migliorarle») e la promessa, anch’essa piuttosto gettonata, di non fare più di due legislature. I limiti calcistici, gli hobby, i progetti per il futuro, la fede in Dio («Sa, io sono credente, non super praticante, ma la presenza di Dio la sento molto»).

 

E fin qui si resta nell’ordinaria amministrazione della Seconda Repubblica. A costo di risultare sgradevoli e pettegoli, sia pure in un tempo non troppo denso di idee e progetti, il contributo su cui maggiormente si concentrerà l’attenzione riguarda quella che un tempo ormai lontano si definiva «sfera » o «vita privata».

luigi di maio  foto  ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

 

Qui Di Maio sembra allinearsi al generale flusso turbo-confidenziale, per non dire alla corrente impudicizia, figlia dei talk-show. Passi per il racconto del «primo bacio», ma considerato che la donna, Silvia Virgulti, è una delle coach televisive del MoVimento, che oltre che intelligente è anche definita «appariscente», e ha diversi anni più di lui, beh, il messaggio sull’importanza del sesso nelle relazioni interpersonali - non proprio una rivelazione assoluta non solo si raddoppia, ma al tempo stesso rivendica una sua necessità di costruire un personaggio.

luigi di  maio  foto  ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombi

 

Lui certamente lo è, ma pare di capire che i mezzi sono quelli stessi di tutti gli altri. Anche in fondo a quella via lievemente impervia, d’altra parte, si intravede la voglia di fare figli, e metter su famiglia, come è giusto, anche se francamente non è che sia così importante ai fini delle tante difficoltà del momento e in generale degli orizzonti collettivi.

 

luigi di maio luigi di maio

Ma questa è oggi la politica, e se il Mulino Bianco ha esteso le sue propaggini su una comunità cresciuta a colpi grida e di vaffa, beh, è difficile capire se sia un progresso o un ripiegamento, o chissà che altro. Intanto l’icona Di Maio si prepara davanti ai taccuini e alla macchina fotografica.

luigi  di  maio foto  ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombiluigi  di  maio  foto  ilaria magliocchetti lombiluigi di maio foto ilaria magliocchetti lombiluigi di maio con beppe grillo e roberto ficoluigi di maio con beppe grillo e roberto ficoluigi di maio sulla motoluigi di maio sulla motoluigi di maio 18 anniluigi di maio 18 anni

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)