1. ANCORA NON SI SONO SPENTE LE FIAMME DI GAZA, CHE GIÀ PARTE UNA NUOVA GUERRA: I RIBELLI DI ISIS CONQUISTANO IL CONFINE DEL GOLAN, E L’ESERCITO ISRAELIANO SPARA 2. I MILIZIANI ANTI-ASSAD STANNO DILAGANDO NELLA REGIONE AL CONFINE TRA SIRIA E ISRAELE, CHE HA APERTO IL FUOCO DOPO L’ARRIVO DI COLPI DI MORTAIO NEL SUO TERRITORIO 3. L’INCHIESTA DELLA COMMISSIONE ONU CONFERMA QUELLO CHE GIÀ SI SAPEVA. IL REGIME DI DAMASCO AVREBBE USATO ARMI CHIMICHE (CLORO), MA I RIBELLI SONO PURE PEGGIO: ESECUZIONI IN PIAZZA, DONNE FLAGELLATE, BAMBINI DI 10 ANNI MANDATI AL MACELLO 4. OBAMA HA DISPIEGATO I SUOI DRONI NEI CIELI SIRIANI, CON IL CONSENSO DEL PUZZONE ASSAD: IN QUESTE ORE STA CHIAMANDO GLI ALLEATI PER CONVINCERLI A BOMBARDARE I GUERRIGLIERI DI ISIS ANCHE LÌ. GRAN BRETAGNA E AUSTRALIA SONO PRONTE 5. BARACK SPERA CHE LA TURCHIA GLI PRESTI LE BASI. MA ERDOGAN VUOLE CACCIARE ASSAD, PROTETTO DA RUSSIA E IRAN E TORNATO IN AUGE GRAZIE ALLA CRUDELTÀ DEI RIBELLI

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  1. SIRIA: FONTI, RIBELLI CONQUISTANO VALICO CONFINE CON ISRAELE

sostenitori di isis festeggiano in siria sostenitori di isis festeggiano in siria

 (ANSA) - Miliziani ribelli siriani anti-regime hanno conquistato stamani il delicatissimo valico frontaliero tra Siria e Israele, nei pressi di Qunaytra (o Quneitra), sulle Alture del Golan, controllato finora dalle truppe di Damasco. Lo riferiscono all'ANSA attivisti siriani interpellati via Skype e presenti a Qunaytra.

 

Le fonti hanno precisato che da stamani all'alba è in corso una vasta offensiva di diversi gruppi di miliziani anti-regime lungo tutta la linea del cessate il fuoco del 1974 tra Siria e Israele. Secondo le fonti, agli attacchi contro le postazioni del regime nei pressi di Qunaytra, Rawadi e Tel Kurum partecipano "gruppi dell'Esercito libero siriano e di milizie islamiche". Le fonti escludono invece la presenza di jihadisti dello Stato islamico (Isis) nella zona siriana delle Alture del Golan.

 

  1. MO: GOLAN, ARTIGLIERIA ISRAELE SPARA SU ESERCITO SIRIA

isis in siria isis in siria

 (ANSA) - L'artiglieria israeliana dislocata sul Golan ha aperto il fuoco contro postazioni dell'esercito siriano in seguito ad un incidente di frontiera. Lo riferisce il portavoce militare.

 

La reazione israeliana e' giunta dopo la esplosione di alcuni colpi di mortaio provenienti dalla Siria che hanno ferito un ufficiale israeliano e provocato danni. Oltre la linea di demarcazione forze ribelli hanno issato, secondo radio Gerusalemme, la propria bandiera sul versante siriano del valico di Quneitra (fra il territorio siriano e il settore del Golan occupato da Israele). Ma nelle immediate vicinanze proseguono con intensita' e con fasi alterne i loro combattimenti con l'esercito siriano.

 

  1. SIRIA: ONU, DAMASCO HA USATO ARMI CHIMICHE IN APRILE - "PROBABILMENTE CLORO", AFFERMA COMMISSIONE D'INCHIESTA

esercito israeliano sulle alture del golan al confine con la siria esercito israeliano sulle alture del golan al confine con la siria

 (ANSA) - La Commissione Onu di inchiesta sulla Siria ha accusato oggi le forze governative siriane di aver usato armi chimiche, probabilmente cloro, in aprile in Siria occidentale. "Vi sono fondati motivi di credere che agenti chimici, probabilmente cloro, siano stati usati su Kaif Zeita, Al-Tamana'a e Tel Minnis in otto incidenti nel corso di un periodo di dieci giorni in aprile. Vi sono fondati motivi di credere che questo agenti siano stati lanciati in barili bomba da elicotteri del governo", afferma la Commissione nel suo ultimo rapporto sulle violazioni dei diritti umani in Siria reso noto oggi a Ginevra. La Commissione ricorda che l'uso di armi chimiche è proibito e costituisce un crimine di guerra.

 

  1. SIRIA: ONU, ISIS RECLUTA ANCHE BAMBINI DI 10 ANNI

esercito israeliano sulle alture del golan al confine con la siria 2 esercito israeliano sulle alture del golan al confine con la siria 2

 (ANSA) - Bambini di appena 10 anni sono stati reclutati dai jihadisti dell'Isis attivi in Siria e in Iraq. Lo ha denunciato oggi la Commissione Onu d'inchiesta sulla Siria nel suo ultimo rapporto reso noto a Ginevra. La comunità internazionale deve imporre un embargo sulle armi in Siria, chiede l'Onu. Inoltre, sottolinea il rapporto, nelle zone in Siria controllate dall'Isis - nel nord, nord-est del Paese - si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni e flagellazioni in piazza ogni venerdi'.

 

  1. SIRIA: ONU DENUNCIA, ESECUZIONI PUBBLICHE ISIS OGNI VENERDÌ - CORPI LASCIATI ESPOSTI PER TERRORIZZATE GENTE. DONNE FLAGELLATE

alture del golan tra siria e israele alture del golan tra siria e israele

(ANSA) - Nelle zone in Siria controllate dall'Isis, in particolare nel nord e nord-est del Paese, si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni e flagellazioni in piazza ogni venerdi'. Lo afferma la Commissione d'inchiesta dell'Onu nel suo ultimo rapporto. I civili, compresi i bambini, sono invitati ad assistere al macabro rituale. I corpi delle persone uccise vengono lasciati in mostra per giorni, per terrorizzare la popolazione. E le donne sono flagellate anche per il mancato il codice d''abbigliamento dell'Isis.

 

Il rapporto reso noto a Ginevra dalla Commissione di esperti guidata dal professore brasiliano Paulo Pinheiro copre il periodo tra il 20 gennaio ed 15 luglio 2014. La Comissione, cui Damasco nega l'accesso al territorio della Siria, ha redatto il rapporto sulla base di 480 interviste ed elementi di prova raccolti indirettamente. Il documento sara' presentato al Consiglio Onu sui diritti umani il prossimo 16 settembre nel corso della 27 sessione ordinaria.

 

  1. SIRIA: NYT,OBAMA MOBILITA ALLEATI PER RAID AEREI CONTRO ISIS

monica maggioni intervista bashar al assad monica maggioni intervista bashar al assad

 (ANSA) - L'amministrazione Obama sta facendo pressioni sugli alleati per aumentare il loro sostegno ai gruppi di ribelli moderati in Siria e per possibili operazioni militari. Lo riferisce il New York Times. Secondo il quotidiano, la Casa Bianca ritiene che la Gran Bretagna e l'Australia sarebbero disposti a unirsi agli Usa in una missione che prevede attacchi aerei in Siria, mentre l'amministrazione auspica che la Turchia possa fornire l'accesso alle basi militari chiave del Paese.

 

 

  1. I DRONI AMERICANI GIÀ NEI CIELI SIRIANI - SORVEGLIANO I MOVIMENTI DELL’ISIS E PREPARANO EVENTUALI RAID AEREI

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera

 

BARACK OBAMA BARACK OBAMA

Il Pentagono ha dovuto spostare droni da altri scacchieri. Velivoli che erano in Europa e in Nord Africa voleranno (da subito) sui cieli siriani a caccia di obiettivi: mezzi e basi dell’Isis. L’ordine del presidente è arrivato e autorizza missioni di ricognizione, ultimo passo prima dello strike, l’attacco.

 

L’operazione Siria ha avuto un’accelerazione con il rientro dalle vacanze di Obama. Lo stato maggiore ha mostrato mappe, grafici, foto satellitari alla Casa Bianca e allertato una macchina che «gira» da tempo. La versione ufficiale sostiene che l’intelligence non ha ancora una «fotografia precisa» dei bersagli. Un conto è colpire una camionetta, altra cosa individuare i capi dell’Isis, mimetizzati in mezzo ai civili. In realtà gli Usa dovrebbero già avere una parte delle informazioni, però è probabile che vogliano procedere con cautela. Per diverse ragioni. La Siria non è l’Iraq. È un avversario e sul terreno muovono molte più pedine. Inoltre deve essere perfezionato un sistema che permetta di identificare con sicurezza i bersagli.

netanyahu 4 netanyahu 4

 

Il piano elaborato dalla difesa Usa si sviluppa dunque lungo linee diverse. La prima riguarda i mezzi da impiegare: sono stati mobilitati gli aerei spia U2, gli eterni Dragon Lady. Quindi i droni Global Hawk, gli RQ 170 Sentinel e quelli più piccoli, armati di missili Hellfire e bombe. Partiranno da basi in Turchia, Emirati, Kuwait e Qatar. I caccia decolleranno dalla portaerei Bush.

 

I velivoli guarderanno in basso con i loro sistemi sofisticati incrociando la «raccolta» fatta dai satelliti spia. La Cia sfrutterà poi le fonti «umane». Un aspetto sul quale gli esperti sono divisi: c’è chi dice che l’intelligence ne abbia poche. Altri la pensano diversamente e sostengono che sia possibile trovare appoggi nella resistenza anti Assad. E questo porta alla seconda linea di intervento.

 

vladimir putin 2 vladimir putin 2

Il presidente ha chiesto al Congresso altri 500 milioni di dollari per finanziare un nuovo programma di riarmo in favore di alcune formazioni ribelli siriane. Esperti spingono perché questo programma sia ampliato fino a formare un vero esercito d’opposizione. Mossa che è già stata tentata con risultati poco incoraggianti. E quanto sta avvenendo in Libia in questi giorni è un ammonimento forte: evitiamo di foraggiare il cavallo sbagliato.

 

Gli osservatori ribattono con l’affermazione, sempre valida, che «se non usi soldati non potrai mai battere l’Isis». E mentre in Iraq gli Usa possono contare — con riserva — su curdi e governativi, in Siria devono scommettere su parte degli insorti. Una discussione che apre un tema legato: il rapporto con il regime.

 

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Damasco si è offerta di collaborare contro l’Isis e ieri i Mig lealisti hanno condotto molte incursioni contro le posizioni del movimento. Washington ha escluso qualsiasi cooperazione diretta o attraverso intermediari, precisazione che suona come risposta a nuove indiscrezioni. Gli Usa avrebbero passato ai siriani informazioni di intelligence usando canali «iracheni e russi». Sentieri tortuosi e a volte incredibili. Ma che sono inevitabili per quanti si addentrano nella «giungla» mediorientale.

 

Sullo sfondo restano le storie di terrorismo. L’Isis avrebbe chiesto un riscatto di oltre 6 milioni di dollari in cambio di una cooperante americana sequestrata un anno fa in Siria. Inoltre i terroristi hanno ribadito di voler il rilascio di Aafia Siddiqui, nota anche come «Lady Qaeda», militante detenuta in Texas. È probabile che l’ostaggio — una ragazza di 26 anni — si trovi insieme al giornalista mostrato nel video dell’esecuzione di James Foley.

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Drammi che si sovrappongono alle scelte di altri americani. La rete Nbc ha rivelato il nome di un estremista statunitense di 33 anni morto in combattimento. Douglas McCain, afroamericano cresciuto a Minneapolis e poi trasferitosi a San Diego, appassionato di basket e musica rap, si era unito ai guerriglieri dell’Isis. Lo raccontano come un ragazzo tranquillo, con poca passione per la politica. Invece ha sorpreso tutti allineandosi con il Califfo. E non è l’unico.

 

 

 

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