ASSE USA-INDIA CONTRO CINA E PAKISTAN – AL VIA LA COOPERAZIONE USA-INDIA SUL NUCLEARE, MENTRE OBAMA TENTA DI FAR FIRMARE A MODI UN ACCORDO SULL’INQUINAMENTO

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

NARENDRA MODI FA YOGA NARENDRA MODI FA YOGA

Accordo nucleare tra Stati Uniti e India: le aziende americane potranno investire miliardi di dollari nella costruzione di centrali atomiche nel grande Paese asiatico senza più restrizioni per quanto riguarda il trattamento dell’uranio.

 

Che un summit ampiamente pubblicizzato tra il leader delle due più grandi democrazie del mondo produca come principale risultato concreto lo sblocco di un’intesa già raggiunta nel 2006 e mai attuata per una serie di diffidenze reciproche, controversie assicurative e sospetti dei militari, può apparire deludente.

 

obama joe biden e john boehnerobama joe biden e john boehner

Ma, a ben vedere, la visita di Barack Obama a New Delhi ha dato anche altri frutti che si vedranno nel rafforzamento della cooperazione militare e nel superamento di conflitti che frenano gli scambi commerciali.

 

Ma, soprattutto, conta il consolidamento della recente e insperata svolta nei rapporti politici tra le due potenze. Paese non allineato che ha a lungo flirtato con la Russia sovietica, l’India ha sempre mantenuto un atteggiamento di diffidenza e distacco dagli Stati Uniti, anche quando si è riavvicinata all’Occidente. Il tentativo Usa di rafforzare l’alleanza con un Pakistan sempre più minacciato dal terrorismo talebano e la vittoria alle elezioni di un personaggio «radioattivo» come Narendra Modi, considerato corresponsabile del massacro di 2.000 musulmani avvenuto nel 2002 nel Gujarat, stato del quale era governatore, sembravano ostacoli insormontabili nello sviluppo delle relazioni Usa-India. 
 

barack obama con il presidente cinese xi jinping e la moglie peng liyuanbarack obama con il presidente cinese xi jinping e la moglie peng liyuan

E invece l’interesse comune al contenimento della Cina, al rafforzamento delle relazioni economiche e il «feeling» che si è creato tra i due leader durante la visita di Modi a Washington nel settembre scorso, hanno prodotto un’evoluzione sorprendente: Obama ha cancellato l’atto col quale per dieci anni a Modi era stato addirittura negato il visto d’ingresso negli Stati Uniti. Il leader dal passato integralista lo ha ripagato mostrandosi pragmatico e conciliante. E lo ha invitato a tornare in India per la festa della Repubblica. 
 

Presenziando oggi alla sfilata di New Delhi, in gran parte una parata militare, Obama fa una scelta audace. Ma qualche rischio se lo prende anche Modi ad averlo a suo fianco come ospite d’onore, visto che l’India è in guerra col Pakistan (del quale gli Usa di Obama sono alleati, sia pure tra alti e bassi) e che molti indiani considerano il governo di Islamabad responsabile degli attacchi terroristici che scuotono il Paese. 
 

narendra modi xi jinpingnarendra modi xi jinping

Modi ha accantonato la questione, consapevole che dagli Usa, in difficoltà in Afghanistan, non può ottenere molto su sicurezza e terrorismo. E Obama? E’ interessato soprattutto al consolidamento dell’India come forza di stabilità in Asia e di contenimento di Cina e Russia. Ma il 2015 è un anno nel quale il presidente si propone anche di essere il regista di un accordo storico sull’ambiente, difficile da raggiungere senza Cina e India. Ha messo il primo tassello con l’intesa Usa-Cina sul contenimento dei gas-serra del novembre scorso: importante perché per la prima volta una potenza in via di sviluppo non ha scaricato solo sui Paesi industrializzati l’onere della lotta contro il riscaldamento dell’atmosfera. 
 

narendra modi xi jinping  narendra modi xi jinping

L’India, ormai anch’essa in testa alla classifica dei maggiori inquinatori della Terra, aveva subito chiarito di non condividere la scelta di Pechino: il Paese è in una fase di pieno sviluppo industriale (presto supererà la Cina per ritmo di crescita economica) e ha quindi bisogno di più energia che viene estratta soprattutto da una fonte inquinante come il carbone, dal quale dipende il 60% della sua produzione elettrica. Insomma, no a impegni immediati. Ma anche Delhi ha interesse a ridurre l’inquinamento che rende irrespirabile l’aria dei centri industriali. Obama spera ancora di convincere Modi a entrare nell’accordo ambientale, che dovrebbe essere firmato a dicembre a Parigi. Almeno abbracciandone la cornice di lungo periodo. 

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