DA PAOLETTO A SANDRONE - IL PAPA HA DESIGNATO IL SUO NUOVO MAGGIORDOMO DOPO L’ARRESTO DEL “CORVETTO” PAOLO GABRIELE - È SANDRO MARIOTTI, CHE LAVORAVA DA ANNI NEL SUO APPARTAMENTO - LE INDAGINI SI CONCENTRANO SU UN LAICO CHE SI OCCUPA DEI SERVIZI INFORMATICI NELLA SEGRETERIA DI STATO, MENTRE LA COMMISSIONE CARDINALIZIA CONTINUA A INTERROGARE PRELATI E CARDINALI, ALCUNI DEI QUALI ANCHE VICINI A BERTONE…

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Ignazio Ingrao per www.Panorama.it

RATZINGER GEORG GANSWEIN E SANDRO MARIOTTIRATZINGER GEORG GANSWEIN E SANDRO MARIOTTIRATZINGER CON I SUOI ASSISTENTIRATZINGER CON I SUOI ASSISTENTI

Si chiama Sandro Mariotti, detto "Sandrone" (per la "mole" fisica e per il carattere aperto e gioviale) il nuovo "aiutante di camera" di Benedetto XVI, il "maggiordomo" che sostituisce Paolo Gabriele (detto "Paoletto") ancora agli arresti in Vaticano con l'accusa di furto aggravato perche' avrebbe sottratto, fotocopiato, archiviato per anni e, probabilmente, fatto trapelare all'esterno documenti, lettere, messaggi e appunti riservati presi direttamente dalla scrivania e dall'archivio personale del Santo Padre.

Sandro Mariotti era uno dei due aiutanti di Gabriele e lavora gia' da anni nell'appartamento del Papa (che nella Curia chiamano per semplicita' "l'Appartamento"). Prima di essere chiamato nella Famiglia Pontificia Sandrone lavorava in floreria.

I Cardinali Bertone e BagnascoI Cardinali Bertone e Bagnasco

Subito dopo l'arresto di Gabriele, il nuovo aiutante di Camera e' stato chiamato a fianco del Papa da don Georg Gaenswein, segretario particolare di Ratzinger, con il parere positivo del prefetto della Casa pontificia, monsignor Harvey. La nomina non e' stata ancora ufficializzata, ci vorra' ancora qualche settimana. Ma intanto Mariotti partira' con il Papa per Milano, dove Benedetto XVI partecipera' all'Incontro mondiale delle Famiglie.

PAOLO GABRIELEPAOLO GABRIELE

Quanto alle indagini, la gendarmeria per il momento si concentra sui laici che potrebbero aver collaborato con il "corvo" nella raccolta e diffusione dei documenti. Tra questi gli indizi più pesanti porterebbero ad un laico che si occupa dei servizi tecnico-informatici in Segreteria di Stato e che percio', grazie al suo ruolo poteva aver accesso ai documenti nell'archivio informatico.

Sugli altri due laici che lavorano in Segreteria di Stato su cui si starebbe concentrando la lente degli investigatori in realta' non ci sono al momento novita' nelle indagini. La commissione cardinalizia di indagine, invece, prosegue con il sentire prelati e cardinali alcuni dei quali anche molto vicino al Segretario di Stato Bertone.

 

 

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