DIO LI FA POI LI ACCOPPIA – IL PADRONCINO RENZI A MELFI FA DA ADDETTO STAMPA DI MARCHIONNE: “PER DIFENDERE IL LAVORO SI CREANO LE FABBRICHE, NON SI VA AI TALK SHOW” (CE L’HA CON LANDINI) – POI SI FA I SELFIE CON GLI OPERAI E UN GIRO SULLA JEEP GUIDATA DALL’AMICO SERGIO – SUL SEDILE POSTERIORE C’ERA ANCHE IL RAM-POLLO ELKANN, INCARICATO DI FARE LE FOTO

Renzi ha fatto una scelta ben precisa in questi ultimi giorni di campagna elettorale: marcare il suo ruolo di premier che fa marciare il Paese. All’assemblea di Confindustria a Milano ha preferito la visita allo stabilimento Fca. Non sarà più in piazza a Genova, ma chiuderà la campagna in un teatro fiorentino…

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1.RENZI VISITA FCA MELFI, IL PREMIER TRA GLI OPERAI TRA SELFIE E STRETTE DI MANO. 'OGGI AUTO NEL MONDO'

da “ansa.it

 

sergio marchionne john elkann sergio marchionne john elkann

"Per difendere il lavoro non si va ai talk show il martedì sera a fare grandi slogan ideologici, per difendere il lavoro si creano le fabbriche". Il premier Matteo Renzi in visita allo stabilimento Fca di Melfi non risparmia una frecciata che, pur senza che sia citato, sembra riferita al leader Fiom Maurizio Landini. Il presidente del Consiglio, accompagnato anche dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, si è recato all'unità di montaggio dello stabilimento arrivando in una Jeep Renegade rossa (una delle auto che ha rilanciato la fabbrica lucana): alla guida l'ad di Fca, Sergio Marchionne, al lato passeggeri il premier e sul sedile posteriore il presidente di Fca, John Elkann.

selfie john elkann a melfi selfie john elkann a melfi

 

"Aspettiamo buone notizie per Cassino - ha detto il premier - io non vedo l'ora di potermi comprare un'Alfa Romeo". Mi hanno spiegato che qui lavorano su venti turni" e che "ci sono 260 lavoratori da Cassino" spiega poi Renzi sottolineando che "quando Cassino ripartirà in modo straordinario e quindi a breve" questi lavoratori rientreranno". Lo stesso premier, poco prima conversando con i cronisti aveva sottolineato: "Noi lo diciamo davanti a Marchionne, noi aspettiamo buone notizie anche per Cassino e per tutto il resto".

 

renzi in macchina sulla jeep renegade con elkann e marchionne renzi in macchina sulla jeep renegade con elkann e marchionne

"Le polemiche - ha sottolineato ancora a margine della visita alla fabbrica - ce le prendiamo tutte, ma l'Italia deve ripartire e noi andremo avanti, insieme a chi ci crede, perché il lavoro in Italia torni ad essere un diritto".

 

Camusso, Renzi a Melfi? Non è prima volta - "Non è certo la prima volta che il presidente del Consiglio va a visitare la Fiat e dimostra amicizia all'amministratore di Fca, quindi non ci vedo una notizia straordinaria". E' il commento del segretario della Cgil, Susanna Camusso, interpellata sull'assenza del premier all'assemblea di Confindustria e sulla sua presenza a Melfi. Interpellata sulla riapertura di Melfi, Camusso ha ricordato che lo stabilimento "non ha mai chiuso, ha continuato a produrre. Noi abbiamo salutato con favore dopo tanti annunci e dopo tanta cassa integrazione il fatto che la Fiat abbia ripreso a fare modelli ed investimenti".

 

renzi elkann marchionne a melfi renzi elkann marchionne a melfi

Maroni, Renzi da Marchionne segnale negativo - "Mi sembra un segnale molto negativo" che Renzi sia a Melfi con Marchionne oggi, soprattutto "visti i rapporti tra Fiat e Confindustria". Lo ha detto il governatore lombardo, Roberto Maroni, arrivando all'assemblea di Confindustria. "E' incomprensibile che Renzi non si presenti - ha aggiunto Maroni - mi pare una disattenzione nei confronti delle imprese perché l'assemblea di Confindustria è il momento più importante per le imprese italiane".

 

 

2. MATTEO SNOBBA LE PIAZZE ALLA PAITA PREFERISCE MARCHIONNE

Elisa Calessi per "Libero Quotidiano"

 

renzi elkann a melfi renzi elkann a melfi

Alla fine si è deciso di andare sul sicuro. Matteo Renzi, venerdì sera, chiuderà la campagna elettorale nella sua Firenze, dopo essere stato nel pomeriggio ad Ancona. Non andrà, quindi, a Genova, nella regione simbolo della sfida, come invece fino all’altro giorno nello staff del premier si stava valutando. Non solo. L’appello finale non sarà in piazza, come faranno Beppe Grillo e Matteo Salvini, ma in un luogo chiuso. Per la precisione al Teatro Puccini, capienza 600 posti circa.

 

Domani, invece, cioè alla vigilia della chiusura, sarà a Melfi, agli stabilimenti della Fca, dove Sergio Marchionne, che accoglierà il premier, ha annunciato un piano di assunzioni, grazie alle decontribuzioni decise dal governo e al Jobs Act. Anche questa una decisione altamente simbolica. L’idea, insomma, è di puntare, più che sull’immagine del segretario di partito, su quella del premier al lavoro per far «ripartire» l’Italia, come anche ieri la squadra comunicativa di Palazzo Chigi twittava, dopo l’accordo con la Lamborghini che ha portato a 500 assunti.

renzi delrio con marchionne elkann renzi delrio con marchionne elkann

 

Nello staff di Renzi, invece, si minimizza sulla decisione di non andare a Genova, spiegando che «Matteo in Liguria c’è già stato tante volte» e poi «anche alle Europee chiuse a Firenze». Vero è che entrambe le scelte - la Toscana e il teatro - sono espressione di una certa prudenza. Meglio non mettere la faccia su una regione che non si sa come finirà.

 

Ma ancora più significativa è la scelta del comizio finale in un luogo chiuso, come fece Pier Luigi Bersani alle Politiche, allora per questo criticato da Renzi. Il fatto è che si teme un forte astensionismo. Al punto che non ci si azzarda nemmeno a fare sfide di piazze. Un’affluenza bassa, poi, sarebbe tanto più pesante nella regione del premier e di tanti ministri, la Toscana. Anche per questo si è deciso di fare l’appello finale a Firenze. Intanto, ieri, Renzi è stato in Umbria, dove l’esito è abbastanza scontato. Ma anche qui il dato dell’affluenza potrebbe riservare brutte sorprese.

 

protesta contro renzi a melfi i clown protesta contro renzi a melfi i clown

Perciò non c’è da cullarsi sugli allori. «La differenza tra una grande squadra e un insieme di giocatori di talento», ha detto, «è che la grande squadra ha sempre fame di vincere, la squadra di talenti si accontenta». Ha difeso il Jobs Act, «la considero la cosa più di sinistra che abbiamo fatto». Ha attaccato Salvini e Grillo: «Raccontano la paura», mentre «noi dobbiamo contrapporre una narrazione diversa», dire che «se tutti ce la mettiamo tutta, ce la faremo». Più morbido, invece, è stato con Berlusconi: «È finita la fase in cui ci rovinava i sonni dalla mattina alla sera».

 

Ha fissato come personale dead-line della carriera il 2023, anticipando che, quindi, si ricandiderà: «Noi siamo rottamatori veri, per cui dopo un po’ lasceremo. Ho detto massimo due mandati, poi a casa: faremo questo fino al 2018 e poi fino al 2023». Riguardo alle polemiche sugli “impresentabili”, ha replicato che «sulla legalità non prendiamo lezioni da nessuno».

 

protesta contro renzi a melfi i clown protesta contro renzi a melfi i clown

Il Pd «è il partito che ha impresso una svolta nella lotta contro la corruzione». E ha lanciato la la ricetta delle «tre L» per far ripartire l’Umbria e l’Italia: «Legalità, lavoro, e leggerezza». Poi di corsa a Roma per la firma dell’accordo sulla Lamborghini di Sant’Agata Bolognese. 

 

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