calogero la piana vescovo di messina

''IO E L'ARCIVESCOVO CI AMAVAMO, PER QUESTO GLI HO LASCIATO LA MIA EREDITÀ MILIONARIA'' - IL TESTAMENTO DI UN RICCO SICILIANO SCOPERCHIA L'ENNESIMA STORIA DI SESSO E SACERDOTI COPERTA DAL VATICANO (E SVELATA DA FITTIPALDI) - AL CENTRO L'EX VESCOVO DI MESSINA, CHE HA LASCIATO LA DIOCESI 'PER MOTIVI DI SALUTE'. IN REALTÀ ERA DIVENTATO RICCHISSIMO, MA NEL TESTAMENTO IL SUO AMANTE HA RIVELATO ANCHE LA LORO PASSIONE

 

Estratto dall'articolo di Emiliano Fittipaldi per http://espresso.repubblica.it/

 

A Messina c’è un’altra storia che il Vaticano ha preferito coprire con una coltre di silenzio. Riguarda un pezzo da novanta della curia siciliana, il vescovo emerito di Messina Calogero La Piana. Un potente salesiano nominato nel 2006 da Benedetto XVI metropolita della città.

L ARCIVESCOVO CALOGERO LA PIANAL ARCIVESCOVO CALOGERO LA PIANA

 

Per nove anni La Piana indossa la mozzetta con rigore inflessibile, respingendo con fermezza le accuse di chi lo considerava troppo vicino al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea (l’ex seminarista Salvatore Bucolo), e soprattutto rimuovendo e trasferendo arcipreti (come don Salvatore Sinitò e don Maurizio Colbacchini) accusati da voci maligne di aver infranto il sesto comandamento con ragazze e parrocchiane tramutatesi in amanti.

 

Nel pieno delle funzioni di governo, improvvisamente, il 24 settembre del 2015 Calogero detto “Lillo” annuncia ai fedeli sgomenti di aver dato nelle mani di Francesco rinuncia irrevocabile al mandato pastorale della diocesi. Motivo ufficiale delle dimissioni, spiega la sala stampa vaticana, le difficili condizioni di salute del monsignore.

 

Nient’altro. «Questa Chiesa è stata distrutta, così come la mia famiglia e chi mi sta vicino. Ho servito la città come ho potuto ma non la lascio bene», attaccò durante una conferenza stampa due giorni dopo aver dato la ferale notizia.

 

In realtà, le dimissioni - più che alla salute - sono dovute all’incredibile vicenda, iniziata qualche anno prima, che ruota attorno all’eredità del dottor B. Un uomo mai sposato e senza figli, da sempre devoto alla Madonna e alle gerarchie ecclesiastiche della città che, essendosi ammalato gravemente, scrive un testamento olografo davanti al notaio.

 

Dopo aver deciso di regalare uno dei suoi appartamenti a una lontana parente e una cospicua somma di denaro divisa tra parenti di secondo e terzo grado, nomina erede universale del suo considerevole patrimonio un suo carissimo amico. Un grande appartamento «con tutto il suo contenuto», «due posti auto», «presepi antichi, quadri di carattere religioso, orologi antichi, icone e statue della Madonna...

 

L’erede universale dovrà poi vendere i gioielli, gli avori, l’argenteria, gli investimenti bancari, titoli, azioni, conti correnti e quant’altro depositato negli istituti bancari e il ricavato per desiderio di mia madre dovrà essere diviso tra Medici senza Frontiere, Casa generale delle suore missionarie di Calcutta e i missionari carmelitani».

L  ARCIVESCOVO CALOGERO LA PIANAL ARCIVESCOVO CALOGERO LA PIANA

 

In questo testamento compare come beneficiario anche il vescovo La Piana, a cui il dottor B. decide di donare, come si legge, solo «un crocifisso in argento e corallo». Un anno dopo, però, l’uomo - ormai allo stremo delle forze - decide di tornare davanti al notaio. Per rifare il testamento pubblico.

 

(...)

 

''...Istituisco erede universale monsignor Calogero La Piana, il quale sarà tenuto ad adempiere tutti gli oneri da me indicati nel più volte citato testamento olografo''.

 

(...)

 

Nessuno a Messina sa che La Piana è diventato ricco. Per più di due anni del testamento nessuno, in curia, sa nulla. E solo tra la fine 2015 e l’inizio del 2016 (quando il vescovo emerito, ormai dimissionario, è stato spedito in una parrocchia di Roma e papa Francesco ha mandato nella città dello Stretto un amministratore apostolico, il vescovo Antonio Raspanti) i soldi dell’eredità vengono bonificati alle fondazioni benefiche, come conferma l’ufficio stampa di Medici senza Frontiere.

 

BERGOGLIO RATZINGERBERGOGLIO RATZINGER

Ora, non sappiamo se La Piana abbia, come raccontano i malpensanti, voluto tenere per sé casa e gioielli, o se invece i due anni e mezzo siano serviti al monsignore a risolvere questioni burocratiche prima di dare esecuzione alle ultime volontà del suo caro devoto.

 

Sappiamo, però, che la curia di Messina ed esponenti della Congregazione dei vescovi sono venuti a conoscenza delle motivazioni per cui il nostro signor Rossi decise di cambiare all’improvviso il suo testamento. C’è un biglietto scritto di proprio pugno dal “testatore”, pochi giorni dopo l’ultimo appuntamento avuto dal notaio, che qualcuno ha deciso di rendere pubblico, quantomeno in Vaticano:

 

«Con questa lettera voglio comunicare che ho avuto con monsignor Calogero La Piana un rapporto bellissimo di rapporti omosessuali che ho tenuto segreto per molti anni, ma penso che ora sia il caso di manifestarli, dato il caso particolare del momento in cui ci troviamo, che potrebbe farli cadere nell’oblio. Questa lettera esporla e farla conoscere in caso di necessità per non far cadere tutto nell’oblio. Gli incontri avvenivano dopo le 22 o le 22 e 30 nel mio studio e spesso è stato incontrato dai miei vicini, dopo le 22, o le 22 e 30».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”