tecnici libia bonatti

PER LIBERARE GLI OSTAGGI O SI PAGA O SI SPARA. L'ITALIA HA PAGATO PER I DUE OSTAGGI SUPERSTITI - DECISIVO UN VERSAMENTO MILIONARIO EFFETTUATO TRAMITE UN MECCANISMO DI TRASFERIMENTO FONDI LEGALE - PER LA LIBERAZIONE DEI RAPITI È STATO ACQUISTATO UN BENE, UN VALORE, ALL'ESTERO

I DUE TECNICI DELLA BONATTI RAPITI IN LIBIA - GINO POLLICARDO E FILIPPO CALCAGNOI DUE TECNICI DELLA BONATTI RAPITI IN LIBIA - GINO POLLICARDO E FILIPPO CALCAGNO

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

L'Italia paga e i due ostaggi italiani sopravvissuti, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, rispuntano come d'incanto il giorno dopo la morte degli altri colleghi della ditta Bonatti sequestrati lo scorso luglio in Libia.

 

E non è escluso che pure Fausto Piano e Salvatore Failla dovessero venire liberati, ma qualcosa è andato storto e sono stati falciati dai miliziani di Tripoli, che hanno dichiarato guerra allo Stato islamico. Ieri mattina alle 9, gli ostaggi superstiti appaiono in un ufficio delle forze di sicurezza libiche a Sabrata.

 

la foto dell italiano ucciso in libia a piazzapulitala foto dell italiano ucciso in libia a piazzapulita

Barbe lunghe, volto scavato, ma sono sorridenti. In un video di 20 secondi postato in rete dichiarano: «Sono Gino Pollicardo con il mio collega Filippo Calcagno. Siamo in un posto sicuro, un ufficio di polizia in Libia. Stiamo bene e speriamo di tornare urgentemente in Italia perché abbiamo bisogno di ritrovare le nostre famiglie». Poi si attaccano al telefono e chiamano i familiari con i cellulari dei liberatori. «Non ho nessun dettaglio e non sappiamo come sia avvenuta la liberazione. Ma finalmente abbiamo parlato con lui dopo otto mesi di angoscia» dichiara Gianluca il figlio di Calcagno.

 

RENZI LIBIA ELLEKAPPA 1RENZI LIBIA ELLEKAPPA 1

Ema, la moglie cilena di Pollicardo, sottolinea: «Sono 228 giorni che viviamo in questa angoscia. Stamattina (ieri per chi legge, nda) non mi aspettavo la telefonata di mio marito. Mi ha detto di stare calma, che sta bene. Siamo molto vicini alle altre due famiglie (degli ostaggi italiani uccisi, nda) e provati».Le versioni sulla liberazione divergono radicalmente. Secondo il generale Hussein al Zawadi, leader della municipalità di Sabrata, i due ostaggi italiani sono stati strappati ai rapitori con un blitz.

 

La brigata «Febbraio al Ajilat-2», che martedì o mercoledì ha intercettato i carcerieri di Piano e Failla uccidendo anche i rapiti, ha parlato di «cruento blitz in un covo di Daesh (lo Stato islamico, ndr) grazie ad Allah». Al momento non ci sono né foto, né video della battaglia. Secondo il capo del Consiglio militare di Sabrata, Altaher Algrabli, i carcerieri sarebbero stati inseguiti e due donne kamikaze si sono fatte esplodere.

RENZI LIBIA VAURORENZI LIBIA VAURO

 

Il sindaco di Sabrata, Hosin al Dauadi, fornisce una versione diametralmente opposta sostenendo che «non c'è stata alcuna battaglia. I rapitori erano fuggiti. Il tutto è stato coordinato con l'unità operativa di Misurata su richiesta delle autorità italiane».

 

Secondo il primo cittadino «i due italiani non mangiavano da una settimana» e sarebbero stati abbandonati dai carcerieri in una cantina di una famiglia marocchina a Tallil, vicino a Sabrata, circa tre chilometri dal luogo dove sono stati uccisi gli altri due ostaggi. Il sindaco ha addirittura sostenuto che i due italiani «sono stati trovati lunedì» prima dell'operazione che ha provocato la morte dei loro compagni. Se fosse vero vuol dire che ci si attendeva la liberazione anche degli altri due, prima di annunciare il rilascio.

 

rapiti alla bonatti in libiarapiti alla bonatti in libia

Per liberare gli ostaggi o si paga o si spara. Il conflitto a fuoco nel deserto è costato la vita a Piano e Failla. L'Italia ha pagato per i due ostaggi superstiti. «Già un mese fa il rilascio era in dirittura d'arrivo», spiega una fonte del Giornale informata sul caso. A Tripoli è trapelata la notizia che per i 4 ostaggi fosse stato richiesto un riscatto di 12 milioni di euro e la prima parte, 6 milioni era già stata versata.

 

«Queste cifre sono esagerate, ma la trattativa era praticamente chiusa. Mancavano solo i dettagli sulle procedure di rilascio», spiega la nostra fonte. Nel pacchetto dovevano esserci anche i due ostaggi uccisi, ma qualcosa è andato storto. «Sono stati intercettati senza sapere che a bordo c'erano gli ostaggi, non volevano più consegnarli o è intervenuto una banda dello stesso clan che puntava ad alzare il prezzo. Non ci sono ancora certezze», spiega la fonte del Giornale.

 

fausto piano salvatore failla libia bonattifausto piano salvatore failla libia bonatti

Pollicardo e Calcagno sono stati più fortunati. Il riscatto era stato almeno in parte già pagato non dallo Stato italiano. La società Bonatti è responsabile per i suoi tecnici in Libia, a maggior ragione quelli sequestrati. «Il sistema utilizzato si basa sull'hawala, un sistema informale di trasferimento fondi» spiega la fonte a conoscenza del caso. Di fatto si è studiato un meccanismo di pagamento praticamente «legale». Il clan di Sabrata è potente e con addentellati in mezzo mondo.

fausto piano salvatore failla libia bonatti uccisi a sabratafausto piano salvatore failla libia bonatti uccisi a sabrata

 

Per la liberazione dei rapiti è stato acquistato un bene, un valore, all'estero. Anziché pagare il prezzo di mercato gli italiani hanno accettato una cifra più alta. La differenza finisce attraverso l'hawala, sistema utilizzato nei Paesi islamici come la Libia travolti dai jihadisti, a Sabrata: e gli ostaggi vengono liberati. Una procedura già avviata, ma messa in difficoltà dai combattimenti scoppiati in città fra miliziani e Stato islamico. Alla fine si riesce a salvare solo due ostaggi.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA