varoufakis schaeuble

OGGI SI EVITERÀ LA GREXIT. MA DA DOMANI BISOGNERÀ 'VENDERE' L'ENNESIMO ACCORDO-TOPPA AI PARLAMENTI NAZIONALI. E IN POCO TEMPO SAREMO DA CAPO A DODICI - RAJOY NON VUOLE FARE CONCESSIONI: OGNI 'SÌ' A TSIPRAS VUOL DIRE SPALANCARE LE PORTE A PODEMOS

1.GRECIA: SPREAD ATENE TORNA SOTTO QUOTA 1.000

merkel tsiprasmerkel tsipras

 (ANSA) - Lo spread tra bond greci e Bund tedeschi è sceso oggi, in attesa dell'Eurosummit di stasera, sotto quota 1.000 (a 992). Non accadeva dall'8 giugno scorso. Il 16 il differenziale aveva toccato quota 1.170. Il tasso di rendimento poco prima delle 11.00 è al 10,736%.

 

2.GRECIA: MOODY'S, BANCHE ITALIA VULNERABILI IN CASO GREXIT

 (ANSA) - Le banche nei paesi della 'periferia' d'Europa quali Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro sono "ancora vulnerabili in caso di uscita della Grecia dall'euro" a differenza di quelle degli altri paesi. E' quanto scrive Moody's in un rapporto dove comunque reputa l'uscita di Atene lo scenario meno probabile. Negli ultimi anni le banche dei paesi 'periferici' hanno rafforzato la loro posizione ma l'eredità della crisi pesa e sono ancora costretti a un accesso ristretto ai mercati e a un maggiore costo della raccolta in caso di shock

 

3.BCE AUMENTA LIQUIDITÀ PER BANCHE

Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis   Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis

 (ANSA) - La Bce ha deciso oggi di aumentare la liquidità massima potenziale (Ela) per le banche greche. E' quanto scrive la Bloomberg confermando le attese della vigilia senza specificare l'ammontare dell'incremento.

 

4.LE PARTI ORMAI SONO VICINISSIME MA GIÀ SI APRONO I FRONTI INTERNI

Federico Fubini per il “Corriere della Sera

 

Se la politica europea fosse guidata solo dalla logica dei numeri, non ci sarebbero dubbi sull’esito dell’incontro di oggi fra Alexis Tsipras e i suoi creditori. Il leader greco e quelli degli altri governi dell’euro ormai sono divisi nel negoziato da una differenza infinitamente più piccola di quella che farebbe la rottura: per arrivare a un accordo a questo punto servono da una parte e dall’altra concessioni per poche centinaia di milioni, in un’area monetaria da diecimila miliardi di euro. Qualora invece i colloqui fallissero, il futuro di tutta l’area tornerebbe sotto una nube nera e in poche ore si scatenerebbe una tormenta destinata a riportare la Grecia indietro di decenni.

Juncker e Tsipras  Juncker e Tsipras

 

Se qualcosa l’Europa ha insegnato in questi anni, è che i suoi leader non decidono sempre sulla base dei numeri. Eppure quelli distesi oggi sul tavolo di Bruxelles davanti a Tsipras, alla cancelliera Angela Merkel, al presidente francese François Hollande, a Matteo Renzi e agli altri, almeno per ora sono tutt’altro che intrattabili. I creditori hanno già rinunciato a discutere subito di nuove riforme del mercato del lavoro in Grecia e hanno ridotto di un bel po’ le pretese che Atene mantenga un avanzo di bilancio al netto degli interessi senza precedenti nella storia: adesso si punta a un surplus dell’1% del Pil per quest’anno, del 2% o poco più nel 2016 e intorno al 3% in seguito.

 

tsipras merkeltsipras merkel

Anche Tsipras e il suo ministro dell’Economia Yanis Varoufakis hanno capito che devono concedere molto di più. Non ci sono arrivati troppo presto: con loro al timone le imprese fornitrici non sono mai state pagate dallo Stato, la produzione industriale è caduta in ognuno degli ultimi sei mesi, l’economia è tornata in recessione dopo un 2014 positivo e le banche hanno subito un’emorragia di oltre 30 miliardi di depositi dai 164 di appena sette mesi fa. È questa la realtà che ha piegato Tsipras, e non solo perché senza accordo le banche martedì rischiano di chiudere.

 

Alla lunga il deflusso di risparmi verso l’estero minaccia anche di ribaltare gli equilibri politici: ieri un sondaggio Avgi ha confermato che il 65% dei greci in un referendum voterebbe per l’euro; ma cresce in fretta il numero di coloro che trarrebbero vantaggio in Grecia da una nuova dracma svalutata, perché ormai hanno i propri fondi depositati in euro in Lussemburgo o in franchi in Svizzera.

 

Bundestag Bundestag

Tsipras non ha più tempo e ora l’ha capito, perché proporrà delle concessioni. Accetterà di alzare l’età del ritiro a livelli europei per tutti i lavoratori dal 2016 e non più solo tra dieci anni. Offrirà di alzare le aliquote sulle tasse per i ceti medio-alti, che oggi sono più basse di quelle tedesche, francesi o italiane. Proporrà anche un’imposta straordinaria sulle imprese che hanno utili netti superiori al mezzo milione di euro, così eventualmente spingendo per la prima volta persino gli armatori greci a pagare le tasse.

 

In contropartita il premier greco chiede un impegno di Merkel e degli altri leader a rivedere il fardello del debito, e sarà la parte più dura del confronto. Mariano Rajoy, il premier conservatore spagnolo che ha davanti a sé elezioni probabilmente a novembre, è il più deciso a concedere ai greci il meno possibile: teme che a qualunque piccolo pezzo di successo di Tsipras si aggrappi in Spagna Podemos, il nuovo movimento di sinistra radicale, per guadagnare credibilità e fare il pieno di voti. È probabile dunque che, in caso di accordo, il vertice si limiti a reiterare che si è pronti a condonare qualcosa sui tassi d’interesse sul debito di Atene quando la Grecia ridurrà il deficit ancora di più.

VAROUFAKIS AL PARLAMENTO GRECOVAROUFAKIS AL PARLAMENTO GRECO

 

A quel punto i leader, qualora davvero facciano prevalere la logica, torneranno ciascuno nella propria capitale con compiti difficili. Nell’immediato il solo modo perché Atene possa saldare 1,6 miliardi al Fondo monetario il 30 giugno sarà permetterle di emettere nuovi titoli a breve per farli comprare dalle banche greche. Intanto Tsipras dovrà attuare l’intesa europea, con un governo in cui circa metà dei ministri è contro l’euro: non è un caso se ieri il premier li ha già riuniti, in vista di un passaggio parlamentare che si presenta durissimo.

VAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRIVAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Gli altri leader europei dovranno convincere i propri governi e in cinque casi i parlamenti (incluso il Bundestag) a nuovi esborsi per permettere alla Grecia di sopravvivere all’estate. Quindi in autunno si negozierà alla luce del sole un nuovo programma da circa 40 miliardi e, passato il voto in Spagna, di nuove ristrutturazioni del debito. E nel migliore dei casi la Grecia resterà ancora nell’euro nella sua forma attuale: quella di una ferita aperta.

 

 

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…