midterm

L’ONDA BLU DEI DEMOCRATICI? “È UN’INCRESPATURA” - I “LIBERAL” DOPO 8 ANNI RICONQUISTANO IL CONTROLLO DELLA CAMERA E CERCHERANNO DI METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE A TRUMPONE (CHE SI TIENE IL SENATO) IN TUTTI I MODI - PRATICAMENTE È INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL 2020 – I DEM SI SPOSTANO SEMPRE PIÙ A SINISTRA. CHE SUCCEDERÀ ADESSO? – LA PREVISIONE DI MARIA GIOVANNA MAGLIE…

1 – MIDTERM: TRUMP PERDE LA CAMERA MA TIENE IL SENATO. COSA SUCCEDE ORA

Da www.agi.it

 

donald trump iphone 1

Non c'è stata l'onda blu dei democratici nelle elezioni di mid-term in Usa. Ma i 'liberal' dopo otto anni hanno riconquistato il controllo della Camera. Il Senato invece è rimasto ai repubblicani. Questo il quadro, secondo le proiezioni dei principali network americani.

 

Nelle elezioni di metà mandato in Usa, i Democratici hanno strappato la maggioranza della Camera dei rappresentanti dagli Stati Uniti ai repubblicani. Si sono appena chiusi i seggi elettorali sulla costa occidentale, ma le proiezione danno che i democratici hanno vinto nella Camera bassa, conquistando i 23 seggi almeno di cui avevano bisogno per spodestare i conservatori: nonostante ancora manchi il conteggio complessivo, i democratici hanno già strappato almeno una decina di seggi della Camera dei rappresentanti ai repubblicani, probabilmente ne aggiungeranno almeno altri dieci e potrebbero, almeno secondo le proiezioni della Cnn, addirittura strappare 35 deputati al Gop.

 

donald trump

Cosa dicono le urne

Anche se il partito del presidente ha storicamente sempre 'sofferto' nelle elezioni meta' mandato - era successo anche ai democratici di Barack Obama nel 2010 - i risultati potrebbe rimodellare il panorama politico per anni, anche in vista della campagna presidenziale 2020.

 

L'elezione ha messo a nudo le difficoltà dei repubblicani in alcuni distretti in Florida, Denver e Virginia. In Virginia, l'attuale membro del Congresso del partito repubblicano Barbara Comstock ha perso il seggio nella Camera dei rappresentanti per il decimo distretto dello Stato cedendolo alla democratico Jennifer Wexton.

 

BARACK OBAMA

La 'corsa', in un quartiere periferico del nord della Virginia dove Hillary Clinton aveva vinto per 10 punti percentuali nel 2016, era considerata cruciale per le speranze repubblicane di mantenere il controllo della Camera. In Florida, la democratica Donna Shalala si è accaparrata il 27esimo distretto, che era in mano alla repubblicana Ileana Ros-Lehtinen dal 1989, che si è ritirata quest'anno; e la progressista Debbie Mucarsel-Powell ha sconfitto il conservatore Carlos Curbelo nel 26esimo distretto.

 

Mid term: Trump perde la Camera ma tiene il Senato. Cosa succede ora

donald trump

I repubblicani avevano fino ad oggi un vantaggio di 235 seggi a 193 nella Camera bassa, con sette seggi vacanti. Ora i democratici puntano ad avere risultati simili alle elezioni di midterm del 2006, quando conquistarono 31 seggi che erano in mano al partito repubblicano sull'onda del malcontento popolare per il presidente George W. Bush e la guerra in Iraq.

 

"Eccezionale successo stanotte. Grazie a tutti!", ha twittato il presidente Trump. Mid term: Trump perde la Camera ma tiene il Senato.

I Repubblicani difendono il Senato

Manca ancora la chiusura dei seggi sulla costa occidentale del Paese, ma il Grand Old Party è riuscito a strappare ai democratici almeno due seggi, i senatori dell'Indiana e de Nord Dakota; il che indica che potrebbero aumentare la maggioranza risicata detenuta finora (51 a 49) al Senato. Il presidente Donald Trump, sembra soddisfatto: "è stata una buona notte", ha commentato la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders.

 

midterm 4

Il partito dell'Asinello non è riuscito a vincere la scommessa in Texas dove il democratico Beto Rourke è stato sconfitto dal repubblicano Ted Cruz nella corsa per il Senato. Gli unici sostanziali trionfi al momento per i democratici sono le due prime donne musulmane elette al Congresso, Ilhan Omar e Rashida Tlaib, rispettivamente in Minnesota e Michigan; e la nuova star del Partito democratico, Alexandria Ocasio-Cortez, che ha vinto nel collegio elettorale 14 di New ork ed è stata eletta deputata ad appena 29 anni, la più giovane al Congresso americano.

 

BERNIE SANDERS

Andrew Cuomo è stato riconfermato governatore dello Stato di New York, sconfitto lo sfidante repubblicano Marc Molinaro: per lui sarà il terzo mandato, alla pari del padre Mario Cuomo, anche lui a capo dello Stato per tre legislature. E nel suo appassionato discorso della vittoria, Cuomo è sembrato echeggiare la possibilità che si possa candidare per le presidenziali del 2020. Scontata invece la vittoria del repubblicano Greg Abbott, 60 anni, grande sostenitore del presidente Donald Trump, rieletto governatore del Texas: si è aggiudicato senza problemi il suo secondo mandato alla guida dello Stato della stella solitaria battendo lo sfidante democratico Lupe Valdez, sceriffo della contea di Dallas.

 

Una prima lettura del voto

alexandria ocasio cortez bernie sanders 2

Il miglior segnale per i democratici americani era giunto non tanto dai sondaggi, quanto piuttosto dalla quantità di denaro affluito nelle casse dei loro candidati sotto forma di donazioni private. Soldi provenienti per lo più dal ceto medio.

 

I repubblicani non sono riusciti a raccogliere nemmeno la metà dei loro fondi. Segno della stanchezza di un Paese verso una politica urlata, che ha in Trump il suo principale interprete. Se queste elezioni sono state un referendum sul Presidente, questi esce non bene dalla sfida (la vittoria dei Repubblicani al Senato era ampiamente prevista), vittima forse delle stesse armi che lo hanno sospinto fino allo Studio Ovale esattamente due anni fa.

 

Il valzer dell’anatra zoppa

alexandria ocasio cortez

Il presidente Donald Trump è dunque "un'anatra zoppa" dopo l'elezione di medio termine. Una spaccatura destinata ad incidere sull'agenda politica dei prossimi due anni, con tutti i riflettori già puntati sulle presidenziali del 2020. Trump non potrà lasciarsi alle spalle l'indagine sul Russiagate, ovvero sulle interferenze di Mosca e sulle possibili collusioni tra la sua campagna e il Cremlino nel 2016. Il deputato democratico Adam Schiff, in pole position per guidare la commissione Intelligence della Camera, ha già promesso di rilanciare l'inchiesta sui legami tra il miliardario e la Russia.

elezioni midterm

 

Le misure del presidente rischiano di naufragare alla Camera. L'Obamacare potrebbe essere salva e i finanziamenti per il muro al confine con il Messico venire meno. Anche i Dreamers, i giovani migranti portati negli Usa da piccoli da genitori clandestini dovrebbero venire tutelati così come non è da escludere una proposta di stretta sulle armi. Le sirene dell'impeachment potrebbero tornare a suonare. La messa in stato di accusa del presidente è proprio una prerogativa della Camera.

nancy pelosi

 

Spetta tuttavia solo al Senato approvare le nomine, come quelle cruciali dei giudici della Corte Suprema. Prima di tutto pero' i democratici dovranno decidere chi sarà il loro leader. L'italo-americana Nancy Pelosi aveva fatto storia nel 2007 diventando la prima Speaker donna della Camera e sembra ansiosa di tornare al timone ma in seno al parito dell'Asinello c'è chi preme per un cambio generazionale.

 

Anche nella migliore delle ipotesi per i repubblicani, saranno i democratici da questo momento a dettare i termini dell’agenda politica, costringendo gli avversari e lo stesso inquilino della Casa Bianca a spostarsi verso il centro dello scacchiere politico. È questo il destino che toccò a Ronald Reagan dopo le elezioni di metà mandato del 1982 (addio alla Rivoluzione Conservatrice promessa nel 1980) come a Bill Clinton nel 1994 (fu l’addio al suo progetto di riforma sanitaria e l’inizio di uno spostamento sui contenuti dell’agenda politica conservatrice).

 

midterm

Ma attenzione: in entrambi i casi i presidenti usciti con le ossa peste dalle urne di metà mandato finirono rieletti a furor di popolo due anni più tardi. Segno che il futuro è di chi sa leggere cosa c’è davvero scritto nelle schede elettorali.

 

Riformisti 1, Progressisti 0

Non deve essere sottovalutato poi un altro aspetto di questo risultato: all’interno dei democratici il primo test match tra sinistra e centristi lo vincono questi ultimi. Dopo la sconfitta di Hillary Clinton nel 2016 l’ala più progressista (a cominciare dalla materia sociale) del partito è andata rafforzandosi, sulla spinta dell’affermazione politica di Bernie Sanders.

donald trump

 

In più di un’occasione la conta all’interno del partito è finita in parità o quasi. Oggi i centristi segnano un punto a loro favore: se avessero vinto i repubblicani alla Camera per loro ci sarebbe stata la pensione anticipata. Oggi invece respirano. Basterà per sopravvivere? Chissà. Ma in politica prima si vive, poi si filosofeggia.

 

2 – AMERICA FATTA A MAGLIE - FINAL COUNTDOWN, MENO 1 AL VOTO PER ELEGGERE L'INTERA CAMERA, UN TERZO DEL SENATO, 36 GOVERNATORI, E I GIORNALI E SONDAGGISTI CHE VOLEVANO TIRARE LA VOLATA AI DEMOCRATICI SONO IN BAMBOLA: PURE IL 'NEW YORK TIMES' AMMETTE CHE CI SARÀ UNA GRANDE AFFLUENZA MA CHE IL RISULTATO È APPESO. ECCO COSA DICONO I SONDAGGI A POCHE ORE DALLE URNE, E COSA SUCCEDERÀ A SECONDA DEI RISULTATI…

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/america-fatta-maglie-final-countdown-meno-voto-eleggere-187175.htm

 

http://m.dagospia.com/america-fatta-a-maglie-final-countdown-meno-1-al-voto-ecco-cosa-succedera-187175

 

midterm 3beto o'rourke e la moglie amy sandersla governatrice dell'oregon kate brownmidterm 2midterm 1

 

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…