vittoria bogo deledda

LA SAI L’ULTIMA? LA GRILLINA VITTORIA BOGO DELEDDA, CHE E’ STATA IN MALATTIA 243 GIORNI ED E’ “GUARITA” CON LE ELEZIONI, VA ALLA COMMISSIONE LAVORO! - PROPRIO LEI CHE, DIRIGENTE DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI BUDONI, IN PROVINCIA DI SASSARI, SI ERA ASTENUTA DALLE PROPRIE MANSIONI AMMONTICCHIANDO CERTIFICATI MEDICI…

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

 

VITTORIA BOGO DELEDDA

«Ridurre l' orario di lavoro a parità di salario». Questa ricetta di stampo bertinottiano è stata recentemente declinata dal ministro del Lavoro in pectore del Movimento 5 stelle, Pasquale Tridico. Non sorprende, pertanto, che i grillini abbiano già scelto di insediare in commissione Lavoro a Palazzo Madama un' esponente che, prima di essere eletta, l'orario non solo lo aveva ridotto, ma addirittura azzerato.

 

Ieri, infatti, Mario Puddu, sindaco M5S di Assemini, in provincia di Cagliari, ha anticipato la collocazione nelle commissioni parlamentari di alcuni eletti sardi. Tra queste quella di Vittoria Bogo Deledda, la senatrice salita agli «onori» delle cronache per lo scoop delle Iene che avevano documentato come la senatrice sia stata 243 giorni in malattia e sia guarita improvvisamente con la candidatura.

VITTORIA BOGO DELEDDA

 

Ebbene sì, Bogo Deledda andrà in commissione Lavoro. Proprio lei che, dirigente dei Servizi sociali del Comune di Budoni, in provincia di Sassari, si era astenuta dalle proprie mansioni ammonticchiando certificati medici. L' attivista grillina aveva presentato una diagnosi di sindrome da burnout, una condizione patologica della psiche. In buona sostanza iperstress da lavoro.

 

Fin qui nulla da eccepire tranne per il fatto che il 29 gennaio scorso, dopo otto mesi di malattia, è tornata al proprio posto e il 2 febbraio si è collocata in ferie per poter impegnarsi nel tour elettorale in tutta la Sardegna. Insomma, una circostanza ben strana quella di una persona che vive un disagio psichico legato allo stress e che si «stressa» in una faticosa campagna per le elezioni. Lei si è sempre difesa sostenendo di aver lavorato tantissimo in 25 anni di professione e che la documentazione sanitaria presentata era completa di certificati che attestavano il suo stato di salute. Il marito andò addirittura alle vie di fatto con il cameraman della trasmissione Mediaset.

 

VITTORIA BOGO DELEDDA

Ora a Bogo Deledda potrebbe toccare di occuparsi dello strumento che potrebbe rendere superflua qualsiasi polemica: il reddito di cittadinanza. Con quella provvidenza da destinare a disoccupati e pensionati non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi: il salario sarebbe garantito e sarebbe tutt' altro che esiguo. In fondo anche il programma «geneticamente modificato» (perché differente da quello votato sul Sacro Web) dei pentastellati recita testualmente che «lavorare più ore non significa necessariamente essere più produttivi» perché «è la qualità del lavoro a far crescere la competitività e il valore aggiunto».

 

Insipienti quei poveri mortali di economisti che non si erano resi conto di questa lampante evidenza empirica e si curvano nel calcolare nuove formule.

VITTORIA BOGO DELEDDA

Con Bogo Deledda in commissione Lavoro i Cinque stelle si sono portati avanti e possono contare su una persona che in qualche modo (seppur per una causa spiacevole) ha già testato il nuovo sistema. «L' arroganza di questi signori non ha limite», ha chiosato il renziano Michele Anzaldi. Ma lo ha detto solo perché non ha sperimentato il nuovo ed è ancorato al passato...

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…